«Infrastrutture, libro dei sogni»
Pd e Idv contestano l’intesa Chiodi: sono solo illazioni.
PESCARA. Il Partito democratico attacca l’accordo tra Governo e regione Abruzzo che porterà nei prossimi anni 6 miliardi di euro per le infrastrutture. Secondo il Pd manca la firma decisiva del ministro Giulio Tremonti: «Il documento ha scarso fondamento», ha detto Giovanni D’Amico, «manca addirittura la firma del titolare della spesa. Chiederemo a Chiodi di riferire su questo in consiglio regionale, anche perché nel documento non c’è chiarezza su dove andranno a finire questi soldi». «Si tratta di un libro dei sogni che non ha nessuna copertura finanziaria», ha rincarato Silvio Paolucci, neo segretario regionale del partito, aggiungendo che «l’unico interesse portato avanti è quello pre elettorale».
Dei circa 6 miliardi di euro dell’accordo, 1 miliardo e 750 milioni sono spendibili nel triennio, per strade, ferrovie, porti, aereoporti e interventi di tutela idrogeologica del territorio.
Le firme con cui è stato sigillato l’accordo sono quelle del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei ministri Altero Matteoli, Stefania Prestigiacomo e Raffaele Fitto. Ma per il Pd non sono sufficienti e Camillo D’Alessandro, capogruppo del partito, avverte che ogni tre mesi presenterà «un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere se i fondi sono arrivati».
Critiche anche dall’Italia dei Valori: «Ho preso atto delle dichiarazioni di Chiodi secondo le quali un fiume di miliardi di euro starebbe per riversarsi sull’Abruzzo», ha detto il capogruppo dell’Idv in Regione Carlo Costantini, «ma vorrei anche prendere atto dei documenti che garantirebbero l’esecutività di tale intesa e per questo ho chiesto alla Presidenza della Regione il rilascio di copia dell’atto aggiuntivo siglato giovedì. Personalmente considero doveroso informare l’opinione pubblica, oltre che della destinazione delle uscite, anche della provenienza delle entrate».
In serata è arrivata la replica del governatore Gianni Chiodi: «Talvolta, è meglio tacere e rischiare di apparire impreparati piuttosto che parlare e dimostrarlo inconfutabilmente», ha commentato il presidente.
Per Chiodi le risposte ai dubbi degli oppositori saranno «all’interno del Documento di Programmazione Economico e Finanziaria dove tali illazioni saranno totalmente sconfessate».
Esprime un giudizio positivo sull’accordo la Uil: «È un fatto di grande importanza, che recupera l’assenza totale di opere infrastrutturali di interesse regionale dal Fondo speciale istituito nei mesi scorsi con risorse Fas ricentralizzate dal Governo», dice il segretario regionale Roberto Campo. Al tempo stesso, secondo il sindacato, «l’accordo mette il dito su una piaga tipica del Mezzogiorno e anche dell’Abruzzo: la scarsa capacità progettuale».
Per arrivare alla cantierabilità delle opere, la Uil Abruzzo intende chiedere alla Giunta regionale «di dotarsi di un sistema di monitoraggio puntuale aperto anche alle parti sociali per individuare e rimuovere ostacoli e blocchi».
Dei circa 6 miliardi di euro dell’accordo, 1 miliardo e 750 milioni sono spendibili nel triennio, per strade, ferrovie, porti, aereoporti e interventi di tutela idrogeologica del territorio.
Le firme con cui è stato sigillato l’accordo sono quelle del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei ministri Altero Matteoli, Stefania Prestigiacomo e Raffaele Fitto. Ma per il Pd non sono sufficienti e Camillo D’Alessandro, capogruppo del partito, avverte che ogni tre mesi presenterà «un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere se i fondi sono arrivati».
Critiche anche dall’Italia dei Valori: «Ho preso atto delle dichiarazioni di Chiodi secondo le quali un fiume di miliardi di euro starebbe per riversarsi sull’Abruzzo», ha detto il capogruppo dell’Idv in Regione Carlo Costantini, «ma vorrei anche prendere atto dei documenti che garantirebbero l’esecutività di tale intesa e per questo ho chiesto alla Presidenza della Regione il rilascio di copia dell’atto aggiuntivo siglato giovedì. Personalmente considero doveroso informare l’opinione pubblica, oltre che della destinazione delle uscite, anche della provenienza delle entrate».
In serata è arrivata la replica del governatore Gianni Chiodi: «Talvolta, è meglio tacere e rischiare di apparire impreparati piuttosto che parlare e dimostrarlo inconfutabilmente», ha commentato il presidente.
Per Chiodi le risposte ai dubbi degli oppositori saranno «all’interno del Documento di Programmazione Economico e Finanziaria dove tali illazioni saranno totalmente sconfessate».
Esprime un giudizio positivo sull’accordo la Uil: «È un fatto di grande importanza, che recupera l’assenza totale di opere infrastrutturali di interesse regionale dal Fondo speciale istituito nei mesi scorsi con risorse Fas ricentralizzate dal Governo», dice il segretario regionale Roberto Campo. Al tempo stesso, secondo il sindacato, «l’accordo mette il dito su una piaga tipica del Mezzogiorno e anche dell’Abruzzo: la scarsa capacità progettuale».
Per arrivare alla cantierabilità delle opere, la Uil Abruzzo intende chiedere alla Giunta regionale «di dotarsi di un sistema di monitoraggio puntuale aperto anche alle parti sociali per individuare e rimuovere ostacoli e blocchi».