AUTOSTRADE
Ingiusta revoca delle concessioni, Strada Parchi intanto incassa 1,2 miliardi
Decreto interministeriale dà un anticipo sull'indennizzo da 2,3 miliardi, e il il ministro Salvini avvia una trattativa per una soluzione transattiva. La società del Gruppo Toto paga l'Anas ed esce dalla fase di concordato
PESCARA. Il governo dà un anticipo di 1,2 miliardi a Strada dei Parchi (Gruppo Toto) dell'indenizzo da 2,3 miliardi deciso dal tribunale a seguito della revoca ritenuta ingiusta della concessione per la gestione delle autostrade abruzzesi A24/A25, decisa un anno fa dal Governo Draghi. Un decreto interministeriale ha riconosciuto il primo indennizzo che consente a Strada dei Parchi (Sdp) di azzerare il debito Anas e di uscire dal concordato causato dall’esproprio della concessione deciso un anno fa. Nel frattempo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini avvia una verifica per cercare una soluzione transattiva del contenzioso.
In una nota Sdp ritiene che "il provvedimento – per quanto contestabile, dato che non considera le poste figurative (investimenti non rimborsati e blocco tariffe) pari a circa 1,1 miliardi – determina una somma sufficiente per fare fronte al pagamento delle somme che ai sensi della proposta di concordato si prevede siano pagate per cassa ai creditori". "Il decreto interministeriale", sottolinea sempre Sdp, "prevede che circa 830 milioni saranno destinati ad azzerare il debito verso Anas (in effetti l’importo corretto è 720 milioni, in quanto dovranno essere detratte le rate 2017 e 2018 di pagamento del prezzo di concessione, posticipate per legge e per le quali non si sono verificate le condizioni per il pagamento). Mentre la restante parte del risarcimento determinato dal Decreto, circa 480 milioni, verrà impiegata dalla Società per rispettare gli impegni del concordato preventivo presentato ad aprile, saldando al 100% i fornitori e rientrando completamente dall’esposizione bancaria. Con ciò Sdp potrà uscire in bonis dal concordato, reso necessario dal fatto che il decreto espropriativo l’aveva privata di qualsiasi forma di ricavo".
La decisione, formalizzata davanti al Tribunale di Roma presso il quale Sdp aveva fatto ricorso,è solo la prima conseguenza di quanto stabilito sull'operato della società del Gruppo Toto nella gestione di A24/A25 con l'adempimento degli obblighi contrattuali. Nelle ultime settimane, i tribunali dell’Aquila e di Teramo hanno pronunciato sentenze di assoluzione nei confronti dei vertici di SdP, perché il fatto non sussiste, in merito alle inchieste sulle presunte mancate manutenzioni dei viadotti delle due tratte autostradali. Capi di accusa che sono risultati infondati e su cui l’esecutivo Draghi aveva incentrato la revoca della concessione.
Sdp aggiunge che resta impregiudicato il diritto di agire per ottenere il pagamento delle maggiori somme previste nel piano a titolo di indennizzo, per l’ammontare complessivo di 2,3 miliardi, valutazione validata dai commissari che hanno curato la relazione del concordato preventivo. Per questo esprime "soddisfazione nell’apprendere che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con lettera del 24 luglio, abbia avviato la verifica con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Presidenza del consiglio, per una soluzione transattiva e definitiva di una vicenda che ha causato ingiustamente danni materiali e morali di enorme portata". SdP auspica che si arrivi ad adottare soluzioni sostenibili per tutti, ma partendo dalla "ineludibile rimozione dell’ingiusto provvedimento di revoca in danno della concessione", che tra l’altro attende il giudizio della Corte costituzionale.