Ispezioni in tutte le cliniche abruzzesi
Riabilitazione psichiatrica, verifica della Commissione del Senato
PESCARA. Controlli estesi alle altre cliniche psichiatriche abruzzesi, intervento «deciso» sulla giunta per il caso Villa Pini e nuova verifica sulle strutture del gruppo teatino. Sono gli interventi che la Commisssione d’inchiesta del Senato ha promesso a sindacati ed Rsu di Villa Pini.
Ieri a Roma il presidente della Commissione, il senatore Ignazio Marino ha ascoltato la delegazione abruzzese di Villa Pini per approfondire la vertenza che vede impegnati 1400 lavoratori della clinica chietina senza stipendio da sette mesi.
Marino, hanno riferito ieri i sindacati, verrà presto in Abruzzo e saranno ispezionate anche le altre cliniche e strutture che si occupano di riabilitazione psichiatrica e chiederà un incontro al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per far luce sulla vertenza Villa Pini. «I sindacalisti», spiega Angela Scottu della Cgil, «hanno risposto alle domande di Marino sul caso Villa Pini partendo dalla situazione in cui versano i malati psichiatrici per finire agli stipendi non pagati al personale, che deve ancora percepire sei mensilità».
«Il lavoro d’inchiesta su Villa Pini», prosegue la Scottu, «proseguirà perché si vuole individuare il percorso da assicurare ai pazienti psichiatrici, che dovranno essere collocati in strutture idonee ed essere sottoposti a cure appropriate. L’obiettivo è quello di fare in modo che il processo di sistemazione avvenga nel periodo più breve possibile e a quanto pare l’indagine sarà estesa anche ad altre strutture psichiatriche».
Con il senatore Marino si è parlato anche dei crediti vantati da Villa Pini nei confronti delle Asl. «E’ inammissibile», polemizza la sindacalisa Cgil, «che non ci siano dati certi e che si abbiano a disposizione solo i prospetti presentati dal gruppo Villa Pini. Noi chiediamo che la questione venga affrontata nell’ambito di un tavolo permanente ma non avendo avuto risposta abbiamo avviato e proseguiremo l’occupazione della Regione».
La rapidità dell’intervento di Marino, chiamato in causa appena pochi giorni fa, ha lasciato positivamente sorpreso aanche Davide Farina, della Cisl. «Siamo soddisfatti», commenta, «che abbia ascoltato in tempi rapidi le istanze dei sindacati, che abbia deciso di intervenire e di portare all’attenzione della commissione un documento sulla sanità abruzzese. Per noi aggiunge è un segnale positivo, tenuto conto che siamo abituati alla lentezza con cui la Regione ha gestito questa vicenda. La situazione è sempre più grave», conclude Farina «e avere un’interlocuzione a questo livello è importante».
Sulla questione è intervenuto anche il Pd che segue con attenzione l’evolversi della vertenza con una sollecitazione del segretario Silvio Paolucci e una nota del senatore Pd Giovanni Legnini che critica la giunta regionale.
«La magistratura», osserva Paolucci, «può agire tramite il commissariamento giudiziale dell’azienda che non paga i suoi dipendenti da mesi. La Regione inoltre può trattare questo caso come una normale vicenda di crisi aziendale proponendo da un lato ammortizzatori sociali in deroga e dall’altro salvaguardando l’occopazione. Sono proposte che ho discusso con i lavoratori e che riproporrò oggi durante un incontro convocato tra il gruppo regionale del Pd e i delegati di Cgil e Cisl».
Il senatore Legnini auspica un intervento «forte del Governo». «Ho esposto al presidente Marino», racconta il senatore del Pd, «che non si è mai visto che il titolare del servizio sanitario, ovvero la Regione, non si occupi seriamente con decisioni chiare e concrete di una vicenda che è sempre più esplosiva», riferisce Legnini a conclusione dell’incontro. E’ intollerabile il silenzio, la tattica del rinvio, l’atteggiamento pilatesco dei vertici della Regione. Ci sono i lavoratori con 6-7 mesi di arretrati, assistenza sanitaria a rischio, strutture interessate da ordinanze di chiusura, un futuro sempre più nebuloso del Gruppo e gli amministratori regionali stanno con le mani in mano. E’ una vergogna ciò che sta accadendo ed è moralmente, prima ancora che politicamente, inaccettabile che il dramma e l’esasperazione dei lavoratori venga trattato con superficialità e cinismo da parte di qualcuno. La Regione dopo mesi e mesi di vertenze», conclude il senatore Giovanni Legnini, «non è neanche riuscita a fare i conti. Figuriamoci quando si tratterà di parlare del futuro del Gruppo. E’ urgente che venga deciso da subito quale deve essere il futuro delle cliniche, dei centri e soprattutto dei lavoratori».
Ieri a Roma il presidente della Commissione, il senatore Ignazio Marino ha ascoltato la delegazione abruzzese di Villa Pini per approfondire la vertenza che vede impegnati 1400 lavoratori della clinica chietina senza stipendio da sette mesi.
Marino, hanno riferito ieri i sindacati, verrà presto in Abruzzo e saranno ispezionate anche le altre cliniche e strutture che si occupano di riabilitazione psichiatrica e chiederà un incontro al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per far luce sulla vertenza Villa Pini. «I sindacalisti», spiega Angela Scottu della Cgil, «hanno risposto alle domande di Marino sul caso Villa Pini partendo dalla situazione in cui versano i malati psichiatrici per finire agli stipendi non pagati al personale, che deve ancora percepire sei mensilità».
«Il lavoro d’inchiesta su Villa Pini», prosegue la Scottu, «proseguirà perché si vuole individuare il percorso da assicurare ai pazienti psichiatrici, che dovranno essere collocati in strutture idonee ed essere sottoposti a cure appropriate. L’obiettivo è quello di fare in modo che il processo di sistemazione avvenga nel periodo più breve possibile e a quanto pare l’indagine sarà estesa anche ad altre strutture psichiatriche».
Con il senatore Marino si è parlato anche dei crediti vantati da Villa Pini nei confronti delle Asl. «E’ inammissibile», polemizza la sindacalisa Cgil, «che non ci siano dati certi e che si abbiano a disposizione solo i prospetti presentati dal gruppo Villa Pini. Noi chiediamo che la questione venga affrontata nell’ambito di un tavolo permanente ma non avendo avuto risposta abbiamo avviato e proseguiremo l’occupazione della Regione».
La rapidità dell’intervento di Marino, chiamato in causa appena pochi giorni fa, ha lasciato positivamente sorpreso aanche Davide Farina, della Cisl. «Siamo soddisfatti», commenta, «che abbia ascoltato in tempi rapidi le istanze dei sindacati, che abbia deciso di intervenire e di portare all’attenzione della commissione un documento sulla sanità abruzzese. Per noi aggiunge è un segnale positivo, tenuto conto che siamo abituati alla lentezza con cui la Regione ha gestito questa vicenda. La situazione è sempre più grave», conclude Farina «e avere un’interlocuzione a questo livello è importante».
Sulla questione è intervenuto anche il Pd che segue con attenzione l’evolversi della vertenza con una sollecitazione del segretario Silvio Paolucci e una nota del senatore Pd Giovanni Legnini che critica la giunta regionale.
«La magistratura», osserva Paolucci, «può agire tramite il commissariamento giudiziale dell’azienda che non paga i suoi dipendenti da mesi. La Regione inoltre può trattare questo caso come una normale vicenda di crisi aziendale proponendo da un lato ammortizzatori sociali in deroga e dall’altro salvaguardando l’occopazione. Sono proposte che ho discusso con i lavoratori e che riproporrò oggi durante un incontro convocato tra il gruppo regionale del Pd e i delegati di Cgil e Cisl».
Il senatore Legnini auspica un intervento «forte del Governo». «Ho esposto al presidente Marino», racconta il senatore del Pd, «che non si è mai visto che il titolare del servizio sanitario, ovvero la Regione, non si occupi seriamente con decisioni chiare e concrete di una vicenda che è sempre più esplosiva», riferisce Legnini a conclusione dell’incontro. E’ intollerabile il silenzio, la tattica del rinvio, l’atteggiamento pilatesco dei vertici della Regione. Ci sono i lavoratori con 6-7 mesi di arretrati, assistenza sanitaria a rischio, strutture interessate da ordinanze di chiusura, un futuro sempre più nebuloso del Gruppo e gli amministratori regionali stanno con le mani in mano. E’ una vergogna ciò che sta accadendo ed è moralmente, prima ancora che politicamente, inaccettabile che il dramma e l’esasperazione dei lavoratori venga trattato con superficialità e cinismo da parte di qualcuno. La Regione dopo mesi e mesi di vertenze», conclude il senatore Giovanni Legnini, «non è neanche riuscita a fare i conti. Figuriamoci quando si tratterà di parlare del futuro del Gruppo. E’ urgente che venga deciso da subito quale deve essere il futuro delle cliniche, dei centri e soprattutto dei lavoratori».