L’Abruzzo virtuoso nella spesa dei fondi per l’agricoltura
Febbo: «La regione al secondo posto in Italia per efficienza» Tra dicembre e gennaio incontri informativi in dieci Comuni
PESCARA. Buone performance dell'Abruzzo per quanto riguarda l'impiego delle risorse comunitarie nell'ambito del Programma di Sviluppo rurale (Psr). La regione, per il terzo anno consecutivo, ha centrato l'obiettivo della cosiddetta regola dell"N+2", evitando il disimpegno, ovvero la perdita di fondi per svariati milioni di euro, e piazzandosi al secondo posto tra le regioni italiane.
Elementi che, secondo l'assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo, consentono all'Abruzzo di godere di una «nuova posizione», così da avere «peso» nella ripartizione delle risorse relative al periodo 2014-2020. A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, è stato lo stesso Febbo, in occasione della presentazione dell'iniziativa “Lo sviluppo rurale in Abruzzo: il presente e il futuro della nostra agricoltura”, che prevede dieci incontri sui temi del Psr, ormai in dirittura d'arrivo. Gli appuntamenti si svolgeranno tra dicembre e gennaio in dieci comuni abruzzesi.
«Ad oggi, per il sistema agricolo regionale», evidenzia l'assessore, «sono stati spesi oltre 349 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati, attraverso il Programma di Sviluppo rurale, grazie al quale sono stati realizzati interventi molto importanti».
Soffermandosi sul «ruolo fondamentale» svolto dal Psr 2007-2013 per il comparto agricolo abruzzese, Febbo sottolinea che «non si poteva certo immaginare quello che sarebbe successo a livello mondiale con la cosiddetta bolla finanziaria del 2008, diventata una vera e propria crisi economica planetaria. Inoltre», dice ancora l'assessore, «la nostra Regione è partita con un clamoroso ritardo e solo dopo il terremoto del 2009 ha potuto mettere la propria quota di compartecipazione ai fini dell'utilizzo dei fondi europei. Nonostante le criticità, la Giunta Chiodi ha saputo lavorare con capacità e caparbietà e l'Abruzzo è riuscito a centrare obiettivi importanti anche nello Sviluppo rurale. Ora», annuncia Febbo, «siamo al lavoro sulla nuova programmazione per il periodo 2014-2020, portando avanti un'attenta analisi di quanto fatto in questo settennato che sta per concludersi e di quanto si potrà fare per il prossimo futuro, valutando criticità passate e punti di forza.
L'europarlamento ha dato il via libera alla Politica Agricola Comune 2014-2020: 408 miliardi di euro, su cui contare per i prossimi sette anni e che costituiscono il 38% del bilancio della Ue, ben lontani dagli anni '80 quando l'agricoltura pesava per oltre il 70% sul bilancio dell'Unione».
La parte più consistente dei fondi sarà erogata sotto forma di aiuti diretti al reddito, agli agricoltori che si impegnano a rispettare i nuovi vincoli ambientali a tutela del paesaggio e del benessere animale, mentre il resto finanzierà la politica di sviluppo rurale. «Al nostro Paese», spiega l'assessore, «andranno quasi 35 miliardi di euro. In fase di ripartizione delle risorse l'Abruzzo farà sicuramente pesare la nuova posizione acquisita in questi anni. Questo», conclude Mauro Febbo, «soprattutto perché siamo riusciti a scrollarci di dosso tutte le criticità del passato a cominciare proprio dalla capacità di spesa».
Lorenzo Dolce
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