L'Aquila, riapre il centro storico, ma la terra continua a tremare
Sarà accessibile ai pedoni dalla Villa comunale a piazza Duomo
Cinque scosse, di cui due che hanno dato la sveglia agli aquilani: 7,41 e 8,25. Poi una giornata di pioggia, con temporali in alcune zone montuose, e l’incubo di nuovi allagamenti. L’emergenza per gli sfollati aquilani ospitati nelle tendopoli sembra non voler finire mai. La giornata di ieri è trascorsa tra nuove scosse di terremoto, tutte avvertite distintamente dalla popolazione, e pioggia. Sono stati messi in preallarme anche i vigili del fuoco. Tuttavia, a fine giornata non si sono registrati interventi di rilievo.
LO SCIAME SISMICO. Questa la successione delle scosse: 7,41 (magnitudo 3,1 epicentro nell’Aquilano, Lucoli e Tornimparte); 8,25 (2,1, Velino-Sirente); 16,54 (2, Velino-Sirente); 18,14 (2, Velino-Sirente); 20,23 (2,1, Aquilano). La singolarità è rappresentata dalla prima scossa del pomeriggio. Infatti, quella delle 8,25, più vicino all’Aquila, è stata originata a una profondità di 10,7 chilometri. Invece, nel distretto Velino-Sirente, e cioè tra i Comuni di Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese e Villa Sant’Angelo, alle 16,54 si è registrata una scossa di magnitudo inferiore (2), ma che ha avuto una profondità minore, tra le più basse finora catalogate dai geologi. Infatti gli strumenti dell’istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia hanno individuato una profondità pari a 0,5 chilometri. Insomma, un terremoto quasi in superficie che, di conseguenza, è stato avvertito in maniera più forte da parte della popolazione.
Gli sfollati nelle tende, insomma, hanno avuto di nuovo paura. E anche coloro che, dopo due mesi e mezzo dal terremoto, sono rientrati all’interno delle loro abitazioni cercando di riprendere una vita il più possibile normale.
«NIENTE PAURA». «La ripresa dell’attività sismica con queste ultime scosse appena sopra la magnitudo 3 rientrano nell’ordine delle cose di una normale progressiva attività sismica». Lo ha detto, in un’intervista al Tgr Abruzzo, Mauro Dolce, direttore del servizio sismico della Protezione civile. «Lo choc psicologico del 6 aprile e delle successive scosse è ancora forte», ha aggiunto l’esperto. «Ma queste», ha precisato Dolce, «sono scosse che si sentono, si avvertono ma non producono alcun danno e non cambiano il quadro di danneggiamento che si è creato con le scosse dei primi giorni di aprile». Lo sciame sismico, sostengono gli esperti, potrebbe durare ancora per alcuni mesi.
ALLAGAMENTI. Stavolta nei campi ha dominato il «fai da te» e le idrovore dei vigili del fuoco sono rimaste inattive. Del resto, sfollati e volontari ormai hanno fatto l’abitudine ai rovesci improvvisi come quello di ieri pomeriggio che, a più riprese, ha interessato L’Aquila e i centri del circondario. Ma i disagi non sono mancati: segnalati diversi casi di tende allagate. TENDOPOLI AL VOTO. Sono attive ancora 143 tendopoli, nelle quali viene data assistenza a 22935 persone. Oggi (8-22) e domani (7-15), in alcune delle tendopoli sedi di seggio elettorale, si vota per il referendum. Allestiti pullman dalla costa per L’Aquila. L’azienda di trasporti Ama ha istituito le navette e il numero verde 800-366999. I duplicati dei certificati elettorali sono disponibili direttamente ai seggi.
LO SCIAME SISMICO. Questa la successione delle scosse: 7,41 (magnitudo 3,1 epicentro nell’Aquilano, Lucoli e Tornimparte); 8,25 (2,1, Velino-Sirente); 16,54 (2, Velino-Sirente); 18,14 (2, Velino-Sirente); 20,23 (2,1, Aquilano). La singolarità è rappresentata dalla prima scossa del pomeriggio. Infatti, quella delle 8,25, più vicino all’Aquila, è stata originata a una profondità di 10,7 chilometri. Invece, nel distretto Velino-Sirente, e cioè tra i Comuni di Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese e Villa Sant’Angelo, alle 16,54 si è registrata una scossa di magnitudo inferiore (2), ma che ha avuto una profondità minore, tra le più basse finora catalogate dai geologi. Infatti gli strumenti dell’istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia hanno individuato una profondità pari a 0,5 chilometri. Insomma, un terremoto quasi in superficie che, di conseguenza, è stato avvertito in maniera più forte da parte della popolazione.
Gli sfollati nelle tende, insomma, hanno avuto di nuovo paura. E anche coloro che, dopo due mesi e mezzo dal terremoto, sono rientrati all’interno delle loro abitazioni cercando di riprendere una vita il più possibile normale.
«NIENTE PAURA». «La ripresa dell’attività sismica con queste ultime scosse appena sopra la magnitudo 3 rientrano nell’ordine delle cose di una normale progressiva attività sismica». Lo ha detto, in un’intervista al Tgr Abruzzo, Mauro Dolce, direttore del servizio sismico della Protezione civile. «Lo choc psicologico del 6 aprile e delle successive scosse è ancora forte», ha aggiunto l’esperto. «Ma queste», ha precisato Dolce, «sono scosse che si sentono, si avvertono ma non producono alcun danno e non cambiano il quadro di danneggiamento che si è creato con le scosse dei primi giorni di aprile». Lo sciame sismico, sostengono gli esperti, potrebbe durare ancora per alcuni mesi.
ALLAGAMENTI. Stavolta nei campi ha dominato il «fai da te» e le idrovore dei vigili del fuoco sono rimaste inattive. Del resto, sfollati e volontari ormai hanno fatto l’abitudine ai rovesci improvvisi come quello di ieri pomeriggio che, a più riprese, ha interessato L’Aquila e i centri del circondario. Ma i disagi non sono mancati: segnalati diversi casi di tende allagate. TENDOPOLI AL VOTO. Sono attive ancora 143 tendopoli, nelle quali viene data assistenza a 22935 persone. Oggi (8-22) e domani (7-15), in alcune delle tendopoli sedi di seggio elettorale, si vota per il referendum. Allestiti pullman dalla costa per L’Aquila. L’azienda di trasporti Ama ha istituito le navette e il numero verde 800-366999. I duplicati dei certificati elettorali sono disponibili direttamente ai seggi.