AMBIENTE
L'incontro con le cicogne bianche nel parco /VIDEO
Ecco un bellissimo filmato, girato sugli altipiani della Maiella, dopo le immagini proposte una settimana fa dalla Stazione ornitologica
PESCARA. Bellissime immagini che testimoniano il passaggio in Abruzzo di 32 cicogne bianche, foto che documentano l'importanza degli altipiani maggiori per l'avifauna in migrazione. "La presenza in migrazione della Cicogna bianca in Abruzzo” sottolinea la Stazione ornitologica abruzzese (Soa), "è abbastanza regolare, ma vederne uno stormo di 32 con lo sfondo di uno tra i più bei paesaggi d'Abruzzo, è sempre un'esperienza affascinante”.
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Le foto scattate dal socio della Soa, Massimo Pellegrini, dopo una segnalazione dell'appassionato Mario Rainaldi, confermano che la specie sta fortunatamente tornando a nidificare in molti siti italiani ed europei. “Per ragioni di tutela”, scrive il gruppo ambientalista, “preferiamo non indicare il luogo dove queste meraviglie della natura si sono fermate per rifocillarsi qualche giorno, durante il lungo viaggio dall'Africa all'Europa”. La Soa coglie però l’occasione per ricordare “l'importanza degli altipiani maggiori abruzzesi come siti di sosta per l'avifauna durante la migrazione, sia primaverile che autunnale. Sono luoghi che dovrebbero essere individuati e mappati secondo la direttiva comunitaria numero 147 del 2009, ma l'Abruzzo, che è privo di un piano faunistico venatorio, non ancora provvede”. Tra l'altro, a poche centinaia di metri dal punto in cui si sono fermate le cicogne, c’erano tre gruppi di cacciatori con cani in addestramento.
Gruppi che costituiscono, a giudizio della Soa, “come più volte affermato dall'Ispra e dalla stessa Corte Costituzionale in una recente sentenza, una forma di disturbo sia per i migratori sia per le specie che stanno cominciando a riprodursi (alcune di queste nidificano a terra)”. La segnalazione delle trentadue cicogne si aggiunge a quelle di altri animali protetti quali falchi grillai, albanelle reali e minori e altri rapaci che, in aprile-maggio e settembre-ottobre, si concentrano in territori ristretti dove riescono ad alimentarsi. “Se pensiamo che la loro migrazione può coprire traiettorie di 5-6mila chilometri”, sottolinea la Soa, “si comprenderà perché bisogna evitare qualsiasi forma di disturbo nei momenti delicatissimi come la sosta”.
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