AVEZZANO
L’ira di D’Eramo contro Forza Italia: ora facciamo i conti
I ballottaggi persi innescano lo scontro nel centrodestra. La replica di Pagano è perentoria: «Ha perso la lucidità»
AVEZZANO. Lega e Forza Italia si puntano il dito l’una contro l’altra e si preparano alla resa dei conti. Il centrodestra abruzzese a poche ore dalla chiusura dei seggi che hanno decretato la vittoria di Diego Ferrara a Chieti e Gianni Di Pangrazio ad Avezzano è già pronto a mettersi a tavolino per trovare il colpevole della sconfitta. Se da una parte c’è però Luigi D’Eramo, commissario della Lega in Abruzzo, che accusa di scorrettezza politica e inaffidabilità Forza Italia, dall’altra c’è Nazario Pagano, coordinatore regionale del partito di Berlusconi, che colpevolizza il Carroccio abruzzese di non aver saputo scegliere i candidati.
«È chiaro che quando ci troviamo di fronte a una sconfitta qualcosa non ha funzionato e su questo faremo una approfondita riflessione», incalca D’Eramo, «ma con la stessa franchezza dico che il centrodestra va ripensato nella sua interezza: è evidente che non si possa tollerare la scorrettezza politica e la inaffidabilità di un partito, Forza Italia, che avrebbe dovuto stare in coalizione, e invece per 90 giorni è stato contro i nostri candidati più violenta delle sinistre. Questo risultato», aggiunge, «non può essere valutato come un episodio che non avrà conseguenze. La mia è un’azione di responsabilità che dobbiamo alla coalizione anche nell'ottica della trasparenza e del rispetto dei cittadini che ci hanno scelto».
Sul risultato e sul suo ruolo di guida D’Eramo precisa che «la Lega si conferma il primo partito ad Avezzano r a Chieti». Ma sul futuro del partito in Abruzzo «deciderà Salvini. Nella Lega tutti siamo al servizio del progetto politico, nessuno lavora per la sua leadership. Io in ogni caso sono a posto con la mia coscienza».
Risultati, nomi e scelte verranno ora passati ai raggi X dalla Lega. «Nelle prossime ore si riunirà l'esecutivo regionale del partito, l'organo deputato a decidere», conclude il deputato leghista, «insieme faremo un'analisi della situazione e assumeremo delle decisioni che annunceremo nei prossimi giorni». Le parole di D’Eramo però non sono andate giù a Pagano che contrattacca accusandolo di non aver saputo scegliere i candidati giusti. «Credo che ci voglia lucidità per fare un’analisi politica», afferma l’azzurro, «evidentemente il collega D’Eramo a causa delle sconfitte incassate non l'aveva. Domani (oggi per chi legge) faremo un’analisi attenta con il nostro responsabile degli enti locali sia sui candidati scelti dalla Lega sia sulle opportunità perse perché a nostro avviso, tanto per fare un esempio, il candidato ad Avezzano spettava. Con un altro nome avremmo vinto».
Per quanto riguarda le accuse di scorrettezza politica avanzate da D’Eramo, Pagano ribatte che «La Lega deve capire che bisogna saper scegliere i candidati. Non mi sembra che da parte loro ci sia stato un desiderio di ricompattare anche perché ad Avezzano non hanno voluto fare un apparentamento nonostante noi lo avessimo chiesto».
Il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, interviene così: «La Lega è il primo partito nelle due città al voto, segno che ha un peso in Abruzzo. Purtroppo la lealtà sulla quale si fanno certi accordi non è rispettata da tutti. Serve una riflessione soprattutto per un rilancio politico del centrodestra anche perché non si può svilire tutto ciò che è stato fatto dalla giunta regionale per i giochetti della politica. Noi», conclude, «continueremo a fare al meglio il nostro lavoro in Regione».
«È chiaro che quando ci troviamo di fronte a una sconfitta qualcosa non ha funzionato e su questo faremo una approfondita riflessione», incalca D’Eramo, «ma con la stessa franchezza dico che il centrodestra va ripensato nella sua interezza: è evidente che non si possa tollerare la scorrettezza politica e la inaffidabilità di un partito, Forza Italia, che avrebbe dovuto stare in coalizione, e invece per 90 giorni è stato contro i nostri candidati più violenta delle sinistre. Questo risultato», aggiunge, «non può essere valutato come un episodio che non avrà conseguenze. La mia è un’azione di responsabilità che dobbiamo alla coalizione anche nell'ottica della trasparenza e del rispetto dei cittadini che ci hanno scelto».
Sul risultato e sul suo ruolo di guida D’Eramo precisa che «la Lega si conferma il primo partito ad Avezzano r a Chieti». Ma sul futuro del partito in Abruzzo «deciderà Salvini. Nella Lega tutti siamo al servizio del progetto politico, nessuno lavora per la sua leadership. Io in ogni caso sono a posto con la mia coscienza».
Risultati, nomi e scelte verranno ora passati ai raggi X dalla Lega. «Nelle prossime ore si riunirà l'esecutivo regionale del partito, l'organo deputato a decidere», conclude il deputato leghista, «insieme faremo un'analisi della situazione e assumeremo delle decisioni che annunceremo nei prossimi giorni». Le parole di D’Eramo però non sono andate giù a Pagano che contrattacca accusandolo di non aver saputo scegliere i candidati giusti. «Credo che ci voglia lucidità per fare un’analisi politica», afferma l’azzurro, «evidentemente il collega D’Eramo a causa delle sconfitte incassate non l'aveva. Domani (oggi per chi legge) faremo un’analisi attenta con il nostro responsabile degli enti locali sia sui candidati scelti dalla Lega sia sulle opportunità perse perché a nostro avviso, tanto per fare un esempio, il candidato ad Avezzano spettava. Con un altro nome avremmo vinto».
Per quanto riguarda le accuse di scorrettezza politica avanzate da D’Eramo, Pagano ribatte che «La Lega deve capire che bisogna saper scegliere i candidati. Non mi sembra che da parte loro ci sia stato un desiderio di ricompattare anche perché ad Avezzano non hanno voluto fare un apparentamento nonostante noi lo avessimo chiesto».
Il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, interviene così: «La Lega è il primo partito nelle due città al voto, segno che ha un peso in Abruzzo. Purtroppo la lealtà sulla quale si fanno certi accordi non è rispettata da tutti. Serve una riflessione soprattutto per un rilancio politico del centrodestra anche perché non si può svilire tutto ciò che è stato fatto dalla giunta regionale per i giochetti della politica. Noi», conclude, «continueremo a fare al meglio il nostro lavoro in Regione».