«L’urgenza era per l’ospedale»
Venturoni: al telefono parlo del San Salvatore e non di uffici amministrativi.
PESCARA. «Ho letto le intercettazioni che mi riguardano e mi chiedo: forse è stata scambiata la conversazione sulla sistemazione dell’ospedale dell’Aquila con il palazzo per gli uffici amministrativi della Asl». E’ il dubbio che l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni, indagato per corruzione dalla Procura di Pescara, rende noto. «Ho parlato con il mio avvocato, il professor Guglielmo Marconi, siamo in attesa dell’avviso di garanzia della procura di Pescara in modo da avere un quadro della situazione e intraprendere una difesa».
«Nel frattempo», prosegue Venturoni, «ho letto le intercettazioni o quegli stralci che sono stati resi noti e che mi riguardano. Ad esempio, quando nell’ordinanza si legge che che avrei interessato il capo della protezione civile circa lo spostamento degli uffici amministrativi della Asl, nel colloquio con il manager Asl Marzetti si capisce che parlo di ospedale, tanto che dico, «“a proposito di andare avanti, l’ospedale...ieri all’incontro, dove stava anche
Bertolaso...Chiodi chiede un avallo di Bertolaso per la vicenda dei lavori no? Io ho parlato con Bertolaso ed ho detto: ci serve e basta”. L’appalto di cui però io parlo è per la ricostruzione dell’ospedale. Non parlo di altri appalti», sostiene Venturoni, «per l’ospedale c’era urgenza di risistemare i servizi, per riaprire 100 posti letto, radiologia e radio terapia. Bisognava fare in fretta e parlai di lavori da fare con urgenza con Bertolaso e con Chiodi. Per questo ho detto “ci serve e basta” e, comunque nell’intercettazione si capisce che mi riferivo all’ospedale».
Ieri l’assessore, che è anche primario di medicina generale ed ex sindacalista ospedaliero, ha ricevuto la solidarietà dei colleghi medici dell’Anaao e Assomed che hanno espresso «la totale ed incondizionata solidarietà, ribadendo la loro piena fiducia nel suo operato come politico e come uomo». Gli stessi medici hanno espresso «stupore e rabbia nel constatare come ancora una volta faccendieri e affaristi del sottobosco politico vengano alla ribalta, compromettendo la politica di risanamento e ricostruzione della sanità abruzzese». L’Anaao Assomed, invita Venturoni «a continuare il percorso e il programma avviato affinché non si fermi, tra l’altro, la coraggiosa azione di regolamentazione della Sanità privata e auspica un rapido chiarimento della vicenda in sede giudiziaria».
Venturoni è stato anche presente alle iniziative promosse sulla ricostruzione come quella tenuta martedì all’Aquila per fare il punto sulla governance che Regione Abruzzo e governo italiano hanno realizzato subito dopo il sisma. A parlare oltre a Venturoni l’assessore alla protezione civile Daniela Stati che sono intervenuti al “G8 Health Experts Meeting», summit di delegazioni provenienti da Canada, Ue, Francia, Germania, Italia, Giappone, Federazione Russa, Regno Unito, USA. Rispondendo a una domanda sul come avessero fronteggiato l’emergenza subito dopo il sisma e in assenza della struttura sanitaria perchè gravemente danneggiata, Venturoni ha ricordato che nelle prime ore successive all’evento sismico, tutti gli ospedali regionali sono stati invitati a sospendere ogni attività operatoria programmata e non urgente: «In questo modo siamo riusciti a trasferire una buona parte dei feriti che giungevano all’ospedale San Salvatore».
«Nel frattempo», prosegue Venturoni, «ho letto le intercettazioni o quegli stralci che sono stati resi noti e che mi riguardano. Ad esempio, quando nell’ordinanza si legge che che avrei interessato il capo della protezione civile circa lo spostamento degli uffici amministrativi della Asl, nel colloquio con il manager Asl Marzetti si capisce che parlo di ospedale, tanto che dico, «“a proposito di andare avanti, l’ospedale...ieri all’incontro, dove stava anche
Bertolaso...Chiodi chiede un avallo di Bertolaso per la vicenda dei lavori no? Io ho parlato con Bertolaso ed ho detto: ci serve e basta”. L’appalto di cui però io parlo è per la ricostruzione dell’ospedale. Non parlo di altri appalti», sostiene Venturoni, «per l’ospedale c’era urgenza di risistemare i servizi, per riaprire 100 posti letto, radiologia e radio terapia. Bisognava fare in fretta e parlai di lavori da fare con urgenza con Bertolaso e con Chiodi. Per questo ho detto “ci serve e basta” e, comunque nell’intercettazione si capisce che mi riferivo all’ospedale».
Ieri l’assessore, che è anche primario di medicina generale ed ex sindacalista ospedaliero, ha ricevuto la solidarietà dei colleghi medici dell’Anaao e Assomed che hanno espresso «la totale ed incondizionata solidarietà, ribadendo la loro piena fiducia nel suo operato come politico e come uomo». Gli stessi medici hanno espresso «stupore e rabbia nel constatare come ancora una volta faccendieri e affaristi del sottobosco politico vengano alla ribalta, compromettendo la politica di risanamento e ricostruzione della sanità abruzzese». L’Anaao Assomed, invita Venturoni «a continuare il percorso e il programma avviato affinché non si fermi, tra l’altro, la coraggiosa azione di regolamentazione della Sanità privata e auspica un rapido chiarimento della vicenda in sede giudiziaria».
Venturoni è stato anche presente alle iniziative promosse sulla ricostruzione come quella tenuta martedì all’Aquila per fare il punto sulla governance che Regione Abruzzo e governo italiano hanno realizzato subito dopo il sisma. A parlare oltre a Venturoni l’assessore alla protezione civile Daniela Stati che sono intervenuti al “G8 Health Experts Meeting», summit di delegazioni provenienti da Canada, Ue, Francia, Germania, Italia, Giappone, Federazione Russa, Regno Unito, USA. Rispondendo a una domanda sul come avessero fronteggiato l’emergenza subito dopo il sisma e in assenza della struttura sanitaria perchè gravemente danneggiata, Venturoni ha ricordato che nelle prime ore successive all’evento sismico, tutti gli ospedali regionali sono stati invitati a sospendere ogni attività operatoria programmata e non urgente: «In questo modo siamo riusciti a trasferire una buona parte dei feriti che giungevano all’ospedale San Salvatore».