economia

La crisi è alle spalle Bankitalia: l’Abruzzo torna a crescere

Nel rapporto sul primo semestre 2015 segnali positivi per produzione, fatturato, esportazioni e occupazione

TERAMO. L’Abruzzo torna a crescere. Il rapporto della Banca d’Italia sullo sviluppo del sistema economico regionale mostra un’incoraggiante inversione di tendenza.

I dati, relativi al primo semestre 2015, sono stati illustrati ieri nel campus universitario di Teramo dai vertici della filiale regionale di Bankitalia, con interventi del rettore dell’università di Teramo Luciano D’Amico, di Agostino Ballone, presidente di Confindustria Abruzzo e di Giuseppe Mauro, del dipartimento di economia aziendale della “D’Annunzio”.

Il direttore della filiale aquilana, Antonio Carrubba, ha parlato di «recupero di carattere generale, in tutti i settori dell’economia abruzzese, dalla produzione, al mondo del lavoro, ai servizi, persino alle costruzioni».

Nel consueto sondaggio congiunturale svolto fra settembre e ottobre dalla Banca d’Italia fra circa 120 industrie, risulta che per il 60% di queste il fatturato è in aumento (per il 20% è in diminuzione). A questo si aggiunge il risultato di un’indagine del Cresa fra 430 imprese: la produzione industriale è mediamente aumentata del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In realtà l’incremento è concentrato soprattutto sulle imprese medio grandi, che fanno registrare un +(3,9%)mentre le medio piccole si fermano a uno 0,8%. «L’incremento dei livelli produttivi ha riguardato in particolare il settore dei mezzi di trasporto (+6,8%) ed elettromeccanico (4,4%) e i mobili (+2,1%)mentre ristagnano i comparti farmaceutico e alimentare», fa notare Carrubba. Riguardo alle attese, aggiunge il direttore, «si prevede un’evoluzione a breve termine sostanzialmente positiva per il 40% delle imprese intervistate». Lievemente aumentate le esportazioni, che però hanno risentito della caduta delle vendite nei Paesi dell’Europa centro-orientale, e in particolare della Russia. I venti favorevoli investono peraltro anche il settore delle costruzioni, in cui la produzione è aumentata del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2014, soprattutto grazie alla ricostruzione post-sisma.

Bene anche il mercato del lavoro. «L’occupazione», spiega Carrubba, «è cresciuta del 3,4% a un ritmo superiore a quello del Mezzogiorno (1,4%) e dell’Italia (0,7%). E’ aumentato anche il numero di persone in cerca di lavoro, per cui il tasso di disoccupazione è salito dal 12,8 al 13,1%».

Per quanto riguarda il credito i prestiti bancari alle imprese, in flessione dalla seconda metà del 2012, sono tornati a crescere (+0,7%) ma solo per quelle medio-grandi. Per le piccole infatti c’è stato un calo (-3,4%).

Flessione contenuta per i prestiti alle famiglie (-0,4%). Ma i mutui per l’acquisto di case aumentano del 37,5%, al netto di surroghe e sostituzioni. I depositi nelle banche di famiglie e imprese sono aumentati del 2,5%.

«I dati», osserva Valter Di Giacinto dell’ufficio studi della filiale, «mostrano un divario fra le imprese medio grandi e le Pmi, che sono più legate all’andamento della domanda interna. Per questo l’inizio della ripresa dei consumi fa ben sperare anche per il loro futuro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA