La lista Montezemolo alle politiche 2013
Italia Futura si presenta in Abruzzo e lancia la sfida: «Le vecchie formazioni hanno fallito il loro compito»
di Antonio De Frenza
PESCARA
Alle politiche del 2013 sulla scheda elettorale ci sarà anche il simbolo del movimento di Luca Cordero di Montezemolo. Lo hanno confermato ieri a Pescara i vertici nazionali di Italia Futura nel corso della presentazione dell’associazione-partito fondato dal presidente della Ferrari.
Sala piena all’auditorium Petruzzi, posti in piedi, afa, molti giovani e molte donne, per ascoltare il direttore di Italia Futura, lo storico Andrea Romano, il responsabile dell’organizzazione Simone Perillo, il coordinatore nazionale Federico Vecchioni. Con loro Giulio Sottanelli, presidente di Italia Futura Abruzzo (1.500 iscritti, quattro sedi), una delle fondatrici abruzzesi Cinzia Carbone, docente di composizione architettonica all’università di Pescara, e un giovane imprenditore informatico che si divide tra L’Aquila e la Silicon Valley, Alessio Paolucci.
Il progetto è il Cantiere Italia 2013. I mattoni, ha detto Romano, sono «la passione civile e la fiducia negli italiani». Il contenitore un «movimento di rottura, ma affidabile», ha detto Vecchioni, a fronte, ha aggiunto Romano, di «contenitori politici fallimentari: il Pdl, la Lega, il Pd (meno a pezzi degli altri in virtù della storia delle sue componenti)» che lasciano a casa milioni di elettori delusi. Tanto delusi che «se alle elezioni del 2013 si dovesse presentare un’offerta politica simile a quella del 2008 sarebbe una catastrofe. Gli astenuti si moltiplicherebbero», ha spiegato Romano.
L’obiettivo di Italia Futura è di «ricostruire e far crescere una Italia che la sinistra tradizionale con una proposta vecchia ma chiara ritiene che non potrà crescere».
«Il nostro obiettivo è invece costruire un fronte comune per la crescita del Paese», ha detto Romano, «l’Italia non può chiudersi in difesa ma deve aprirsi a tutte quelle forze della società che finora non sono state messe in condizione di dare il proprio contributo. Per questo stiamo crescendo e saremo sicuramente presenti con una nostra proposta politica nel 2013».
Dal punto di vista del progetto di ricostruzione del Paese, l’Abruzzo è una «regione simbolica», ha commentato il responsabile dell’organizzazione Perillo, che ieri ha sollevato l’asticella degli iscritti a quota 56.131. Quanto al movimento abruzzese, «si tratta di uno spaccato completo della regione» ha spiegato Sottanelli, «sono tutte persone che lavorano, ci sono docenti universitari, medici, dipendenti pubblici e privati, c’è anche un precario, tutti hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze. Vogliamo partire dai valori che ultimamente sono stati offuscati dai troppi cattivi esempi» ha aggiunto. «Per partire col piede giusto bisogna ripartire dalla competenza, dall’etica, dal merito e dal rispetto per chi paga le tasse e non vuole sentirsi vessato o per chi ha studiato e vuole trovare una collocazione solo in base al merito». Con quale programma? Per Cinzia Carbone occorre che l’Abruzzo metta in campo le potenzialità in larga parte inespresse dell’industria turistica e culturale; per Alessio Paolucci occorre copiare il modello Silicon Valley, dove il mondo accademico e quello delle start-up dialogano col mondo finanziario. Carbone e Paolucci sono coloro che Vecchioni chiama «le persone nuove e diverse» di cui l’Italia del 2013 avrà bisogno».
«Ai cittadini va restituita la possibilità di scegliere: quello che registriamo tra la gente non è un sentimento di anti-politica ma di anti-partitocrazia. Credo che quantomeno con il governo Monti ci stiamo riabituando invece alla competenza. Noi non stiamo selezionando la classe dirigente ma stiamo aggregando spontaneamente tante persone che hanno voglia di cambiare questo stato di cose». Per allearsi con chi? «Andremo da soli», dice perentorio.©RIPRODUZIONE RISERVATA