PESCARA

La missione (difficile) dell'aeroporto d'Abruzzo: recuperare 23mila passeggeri

A maggio scivolone del 10% sul traffico, mentre gli altri scali crescono, la Regione vuole cambiare il presidente Saga e i lavori per la pista languono. Ritardi dei voli: Torino atterra  7 ore dopo l'orario previsto / CHE COSA FARE

PESCARA. Non sono bei tempi all'aeroporto d'Abruzzo di Pescara. Con la stagione estiva in cui vengono storicamente registrati i massimi flussi di passeggeri in partenza e in arrivo, lo scalo gestito dalla società regionale Saga parte da uno scivolone del -10%  di maggio (fonte Assoaeroporti), rispetto ia una media nazionale in positivo (+13,2%) e che accentua il dato negativo accumulato dall'iniziato dell'anno del -7,2% (rispetto anche qui all'andamento positivo del 12,5% registrato in media negli altri aeroporti nazionali). Il vice presidente Saga Alessandro D'Alonso aveva sottolineato come marzo si fosse chiuse con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023,  ma nel successivo aprile il dato passeggeri dall'inizio di gennaio è di nuovo precipitato a -11,6%.

L'aeroporto d'Abruzzo, nel periodo in cui di solito esprime al massimo le sue potenzialità con le 17 rotte attivate (il 90% di Ryanair),  si trova così a dover invertire il trend per cercare di recuperare circa 23mila passeggeri persi in 5 mesi nel traffico commerciale per arrivare a poter chiudere l'anno magari sopra gli 872mila passeggeri complessivi dell'anno scorso. Presupposti, speranze e aspettative ci sono tutte. Perché malgrado il forte rincaro delle tariffe aeree non incentivi a viaggiare, a Pescara si possono trovare di tanto in tanto offerte convenienti. Quello che preoccupa tuttavia è che mentre l'aeroporto d'Abruzzo soffre gli altri scali crescono (fonte sempre Assoaeroporti): il vicino concorrente Ancona, ad esempio, ha registrato +16,2% a maggio; Foggia +26,3%, Brindisi +8,9%, Bari +12,4%, Rimini +59,1%,  Perugia è al -1,5% ma è in forte fase di rilancio. 

Scelte di strategie, questione di marketing, politiche aziendali evidentemente che vanno aggiornate e riviste come avverrebbe in una qualsiasi azienda privata impegnata a risalire la china. A fronte di un mercato difficile che, anche qui corre sempre più velocemente, nel quale la concorrenza è determinata da contributi di campagne pubblicitarie, scelte politiche e dagli hub con maggiore traffico contesi dalle compagnie low cost.

L'Aeroporto d'Abruzzo è inoltre atteso a un cambio gestionale importante alla Saga con la Regione intenzionata sempre più a dare il benservito al presidente in carica, Vittorio Catone, e scegliere il successore rappresentante politico sempre su base fiduciaria  (spoil system). Altra cosa da sistemare è la storia sul cantiere per i lavori di allungamento della pista. Dopo le polemiche sul mancato avvio, la Saga aveva ribadito l'impegno e assicurato di fare in modo che i lavori non avrebbero interferito sul regolare traffico aereo. Altre comunicazioni da allora non ci sono state ("nessuna nuova buona nuova?"), ma giungono segnalazioni sul fatto che operai e mezzi al lavoro a fine pista non si vedono.

E altre segnalazioni arrivano sui disagi che si vivono allo Scalo quando fa brutto tempo. Dopo la nebbia che ha causato, per questioni di sicurezza, il dirottamento di parecchi voli in altri aeroporti, è il turno dei temporali estivi e del vento a creare problemi. L'altra giorno nel caos generale dei ritardi e disservizi d'estate, anche quasi tutti i voli su Pescara hanno avuto ritardi, dai soliti 30 minuti fino a oltre 7 ore di ritardo (il volo da Torino atterrato dopo le 23 quando era invece previsto alle 15,40 pare a causa di un guasto tecnico). Di 2 ore e 40' invece il ritardo accumulato dall'aereo proveniente da Bergamo. E nelle prossime settimane sono previsti scioperi  il 5 luglio, quando si fermano gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, e il 21 luglio, quando invece tocca a Milano Linate e Bergamo Orio al Serio (quest'ultimo collegato con Pescara).

A questo proposito l'avvocato Gargano di Pescara coglie l'occasione per ricordare che nei casi di ritardo superiore alle tre ore e nei casi di volo cancellato, al passeggero spetta un risarcimento ("compensazione pecuniaria”) per il disservizio subito che può variare da 250 a 600 euro oltre al diritto all’assistenza. Qualora il ritardo fosse inferiore alle 3 ore o l’annullamento del volo fosse causato da una circostanza eccezionale (come le condizioni meteorologiche avverse o sciopero del personale aeroportuale), la compagnia aerea è esonerata dal dover corrispondere il risarcimento. Buon volo.

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