La moda abruzzese unita per conquistare i mercati

Trenta imprese fanno rete: vogliamo essere un modello italiano d'eccellenza

PESCARA. Trenta imprese abruzzesi del settore moda fanno rete per conquistare spazio nel mercato italiano e globale e si propongono di diventare un modello italiano di eccellenza. E' questo «Imprese in rete», il primo progetto tecnico che a livello nazionale unisce piccole e medie imprese della moda, presentato ieri a Pescasra nella sede di Cna (Confederazione nazionale e dell'artigianato) Abruzzo, uno dei partner dell'iniziativa.

Nato come servizio di promozione e diffusione di Reti di imprese finalizzate al miglioramento dei processi di internazionalizzazione e di apertura ai mercati nazionali e locali per le Pmi (Piccole e medie imprese) abruzzesi, il 24 gennaio scorso, il progetto è stato affidato dalla Regione al raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Eurobic Abruzzo e Molise (capofila), Cna Abruzzo, Carsa Partner, Izi e società consortile Gal Terre pescaresi.

Dall'affidamento a oggi si è lavorato al decollo della strategia, sia contestualizzando gli obiettivi del progetto alle condizioni del settore coinvolto, sia promuovendo l'idea che muove il progetto, anche attraverso una vetrina multimediale rappresentata dal sito www.impreseinrete.net, uno strumento di informazione e comunicazione che segue il progetto passo dopo passo e che interagisce con tutti i soggetti coinvolti.

«Abbiamo risposto a un bando pubblicato nel 2010 coinvolgendo 32 imprese del settore, appartenenti all'area di Chieti, Teramo e Pescara», spiega Ciro Nardinocchi, amministratore delegato di Eurobic Abruzzo e Molise. «L'approvazione del piano operativo da parte della Regione c'è stata a marzo e abbiamo a disposizione 18 mesi per far decollare il progetto che si rivolge al settore della moda perché è uno dei settori che meglio ci rappresenta e che oggi sconta una dura crisi da cui speriamo di uscire. L'idea, infatti, è quella di crescere per attirare ancora più imprese su altri territori, a oggi, non ricompresi, perché Imprese in rete può diventare un modello di best practice, espressione di un eccellenza di un settore che ci appartiene e che può rappresentare tutti».

«Per questo la Rete è importante: è un contratto che le imprese possono sottoscrivere per accedere a mercati che ora sono difficili da raggiungere», spiega Graziano Di Costanzo, direttore della Cna Abruzzo. «Il mercato interno è sempre più affollato. Convivere con la crisi non è facile. Mettere insieme competenze e spenderle su mercati più ampi è un occasione che le piccole e medie imprese non possono perdere».

Speranza condivisa dalla Regione, ente affidatario del progetto. «La Regione ha pensato uno strumento che potesse crescere e "Imprese in rete", così com'è formulato, ha in sé questa possibilità», sottolinea Raimondo Pascale, responsabile ufficio gestione politiche attive del lavoro della Regione. «Considerata la scarsa natalità che c'è sul mercato nazionale e la crisi che ha colpito anche molte realtà storiche per la nostra regione, non solo il progetto può essere utile alle maestranze qualificate rimaste senza lavoro, ma intercettare altre risorse che consentano di portare avanti l'iniziativa. Un invito, insomma, a guardare oltre».

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