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La presidente di Poste: "In Abruzzo avrete il postino telematico"
Luisa Todini: arriveremo a domicilio nei piccoli borghi abruzzesi con tutti i servizi di sportello
PESCARA. «Una giornata completamente dedicata all'Abruzzo». Luisa Todini, presidente di Poste Italiane, ha commentato così, con entusiasmo, l'agenda di ieri, tra la commemorazione del terremoto della Marsica ad Avezzano e l'incontro sui circoli filatelici alla Casa circondariale di San Donato a Pescara.
Presidente, con che spirito Poste Italiane ha partecipato al ricordo del sisma del 1915?
«Con uno spirito di grande partecipazione, anche per via del ruolo che le Poste hanno svolto da sempre nelle tappe più importanti e spesso drammatiche della storia italiana. L'incontro al Teatro dei Marsi, tra numerosi rappresentanti istituzionali e soprattutto davanti ad una platea di giovani, è stato un ottimo momento per ricordare quello spirito di fusione nazionale che contraddistinse i fatti di un secolo fa nella Marsica. Un frangente complicato della nostra storia, tra collegamenti difficoltosi, catastrofe naturale e l'imminente guerra mondiale. È anche per questo che il francobollo dedicato da Poste Italiane ai 100 anni dal terremoto richiama come tematica quella del “senso civico”. Un francobollo può sembrare un oggetto antico ma conserva una grande modernità come ricordo».
Quel senso civico di cui parla è stato richiamato in qualche modo anche da un altro vostro gesto voluto per l'occasione.
«Abbiamo voluto ribadire questo spirito che guida Poste Italiane con la donazione di un presidio attrezzato alla Croce Rossa Italiana. Una struttura mobile che consente di smistare le comunicazioni di emergenza con maggiore efficienza, uno dei pochi strumenti di questo tipo come abbiamo avuto modo di osservare con la vicepresidente Maria Teresa Letta».
Ha fatto tappa anche al carcere di Pescara.
«La visita al carcere di Pescara è stata un'altra occasione per riflettere sul ruolo sociale di Poste Italiane. In Italia abbiamo circoli filatelici in 15 strutture carcerarie e per il momento quella di Pescara è stata la prima visita in programma. Si tratta di un carcere modello da tanti punti di vista, penso alle ore che i detenuti dedicano agli hobby e in particolare all'attività filatelica. Lo dimostra anche la consegna degli attestati che abbiamo rilasciato con il Direttore e con il tutor che ha seguito i detenuti, italiani e non, nel corso di filatelia, con l'esito positivo di raccolte filateliche benfatte. E mi ha fatto bene toccare con mano questa realtà piuttosto piacevole anche se nel disagio e nella restrizione di una condizione carceraria, è uno stimolo a continuare su questa strada, per creare francobolli dedicati e cartoline interne, ma anche circoli filatelici nelle case circondariali di ogni regione».
Lei ha ricordato che la filatelia è un modo per conoscere l'Italia dal passato pensando al futuro. Qual è il presente di Poste Italiane?
«Il 16 dicembre abbiamo presentato un calendario quinquennale per le nostre attività, la definirei una nuova pietra miliare nella storia delle Poste. Che non sono più solo corrispondenza - anche perché diminuita tra comunicazione telematica come mail e posta certificata e abbandono progressivo dell'invio di cartoline - ma sono sempre di più anche servizi assicurativi e finanziari. Siamo una società per azioni che guarda alla quotazione in borsa ma restiamo un'azienda estremamente vicina alle famiglie. Ogni giorno 2 milioni di persone visitano i 16.000 luoghi italiani in cui siamo presenti. La modernità implica delle trasformazioni, ma la nostra idea è di mantenere ed anzi incrementare il rapporto Poste-cittadino».
Eppure l'ad Caio ha rilasciato una dichiarazione sulla chiusura di circa 500 sportelli che hanno in media meno di 30 clienti.
«Questa è solo una linea che rientra in un più ampio progetto di efficientamento di Poste Italiane, che significa anche potenziamento degli orari di apertura, consegna certa della posta anche se a giorni alterni compreso il sabato pomeriggio, miglioramento dei servizi di consulenza negli uffici centrali. E comunque laddove dovesse venir meno lo sportello mono-dipendente, grazie alla tecnologia il servizio sarà assicurato dal postino telematico».
Pensiamo allora ai borghi abruzzesi, dove il presidio postale è una sicurezza per molti, cosa c'è in previsione?
«Siamo di fronte ad una riorganizzazione nazionale del servizio e proprio per questo mi sento di invitare le autonomie locali a confrontarsi con i rappresentanti di Poste Italiane sulle necessità specifiche e sui modi migliori per studiare ed affrontare questi cambiamenti».
In sostanza cosa cambierà per alcuni clienti abruzzesi?
«Credo che si possa parlare di un cambio in meglio, laddove avverrà. Il postino telematico arriverà a domicilio, con tutti i servizi di sportello, e i nostri clienti magari si prepareranno anche ad offrirgli un caffè».
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