La ricercatrice Airc: «L’aspirina può prevenire i tumori»
La professoressa Patrignani spiega gli esiti dei nuovi studi di laboratorio contro il cancro «I dati sono confortanti, ma avremo le conferme definitive in cinque anni»
PESCARA. L’aspirina può prevenire i tumori. E' questa l’ipotesi dalla quale prende le mosse la ricerca di Paola Patrignani, professore ordinario di farmacologia all’università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e ricercatrice per conto dell’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Si indaga sul possibile uso dell’aspirina, in oncologia. «Ci sono evidenze», spiega la professoressa, «che dimostrano come l’uso delle stesse dosi di aspirina utilizzate per la prevenzione di malattie cardiovascolari siano efficaci contro lo sviluppo di diversi tipi di cancro, in particolare per quelli del colon retto e dell’apparato gastrointestinale». Ma come si è riusciti a dimostrare la possibile correlazione tra l’aspirina e i tumori? Secondo la ricercatrice Airc, che negli ultimi anni si è soffermata sullo studio dei meccanismi precoci della tumorigenesi, nei pazienti affetti da cancro del colon retto si evidenzia un aumento dell'attivazione piastrinica, lo stesso fenomeno che si manifesta anche nelle malattie cardiovascolari. Le fasi iniziali delle due patologie sembrano, quindi, avere un meccanismo comune che può essere bloccato dall’aspirina per la sua capacità d’inibire la funzione piastrinica. «Le piastrine», spiega ancora Paola Patrignani, «sono cellule senza nucleo ricche di proteine, di fattori solubili e di materiale genetico e che una volta liberati possono essere pro-tumorigenici; il nostro gruppo di ricerca ritiene che l'attivazione piastrinica sia un evento importante che contribuisce alla trasformazione cellulare associata alla sviluppo del tumore». Chiaramente, bloccare solo questo meccanismo non basta per prevenire i tumori. Ad aumentare o ridurre la suscettibilità di un individuo al cancro intervengono anche fattori legati allo stile di vita dell’individuo stesso. La prevenzione dipende dai controlli periodici e da abitudini sane, a partire dall’esercizio fisico, da effettuarsi in base all’età e senza esagerare. «In generale», spiega ancora la professoressa, «mezz’ora di camminata al giorno è sempre consigliabile, ma deve essere costante. Importante, poi, tenere sott’occhio l’alimentazione, che deve essere ricca di frutta e verdura, e mirare a tenere il peso sotto controllo. Poi ancora niente fumo, non esagerare con l’alcol, accorgimenti che è essenziale tenere ben presenti». Quanto alla cadenza giusta per i controlli dal medico, anche questa dipende dall’età: «La cosa migliore da fare è affidarsi, innanzitutto, al medico curante, che valutando il caso specifico consiglia al meglio i controlli da effettuare».
Tornando all’aspirina, le ricerche hanno evidenziano che l’uso continuativo del farmaco non solo è associato alla riduzione della formazione di nuovi tumori ma anche alla riduzione delle metastasi. Le metastasi sono cellule maligne che si staccano dal tumore originario e si diffondono in altri organi dove possono riprodursi e generare nuovi tumori. L’uso di aspirina può determinare una riduzione dell’incidenza e della mortalità per tumore del colon retto che supera il 40 per cento. L’uso dell’aspirina può causare alcuni effetti collaterali come una maggiore incidenza di sanguinamento, specie in soggetti con fattori di rischio di danno gastro-intestinale. Comunque, la possibile tossicità gastro-intestinale dell’aspirina può essere controbilanciata dalla contemporanea riduzione del rischio di infarto del miocardio e del cancro. Questo, almeno, dicono gli studi clinici. Per poter raccomandare l’uso dell’aspirina anche per la prevenzione dei tumori bisogna ottenere ulteriori risultati sperimentali. I prossimi passi, secondo la ricercatrice Airc, saranno «Gli studi in vitro e nei modelli animali serviranno per confermare l’ipotesi del ruolo dell’attivazione piastrinica nello sviluppo dei tumori.
Inoltre, sono in corso studi nell’uomo. Tutto ciò ci permetterà di ottenere entro i prossimi cinque anni le evidenze necessarie per raccomandare l’uso dell’aspirina, ma anche di altri farmaci anti-piastrinici, nella prevenzione di vari tipi di tumore».
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