<strong>L’omicidio di Alba Adriatica. </strong>La vittima finita a calci mentre era a terra dopo l’aggressione
La scarpa accusa l’omicida
Inviata al Ris, chiarirà chi dei rom ha ucciso Fadani
TERAMO. Omicidio Fadani: l’assassino incastrato dalle scarpe. La procura ha inviato al Ris le calzature che i tre rom indossavano quella notte. La risposta dirà se l’imprenditore è stato finito a calci mentre era già agonizzante a terra e chi dei tre lo ha colpito a morte.
Gli esperti del raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma in questi giorni sono già al lavoro per dare delle risposte sulla compatibilità delle suole con dei segni che sarebbero stati trovati sul volto della vittima. L’inquietante ipotesi dei calci è emersa nel corso dell’autopsia.
I primi risultati dell’esame, già comunicati agli inquirenti, potrebbero far ipotizzare l’impronta di una scarpa, forse di un tacco, lasciata sul viso dell’imprenditore ucciso. Un altro riscontro potrebbe arrivare dal video registrato dalle telecamere di una banca, più volte visionato e attualmente sotto sequestro. E sembra che qualcosa nei fotogrammi s’intraveda.
Forse il movimento sospetto di uno dei tre rom che si avvicina con la gamba all’uomo disteso a terra. E’ evidente che, una volta confermata, l’ipotesi aggraverebbe notevolmente la posizione dei tre arrestati per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Ma per ora investigatori ed inquirenti sono cauti e non si sbilanciano. Attendono conferme. Conferme importanti in grado di trasformare indizi in certezze.
Per il momento resta il sopralluogo che qualche giorno fa il medico legale Cristian D’Ovidio, il consulente della procura che ha eseguito l’autopsia, ha fatto sul posto del delitto insieme con alcuni carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. Naturalmente il tutto resta avvolto da uno stretto riserbo e dalla procura non trapela nulla. Ieri mattina a palazzo di giustizia avrebbero dovuto esserci gli interrogatori di alcuni testimoni, tra cui Graziano Guercioni, l’amico di Emanuele Fadani che la sera del delitto era presente, e di una donna di Alba che ha visto tutto da una finestra. Gli interrogatori, previsti davanti al procuratore Gabriele Ferretti e al sostituto Roberta D’Avolio, sono stati rinviati alla prossima settimana.
Nei giorni scorsi Ferretti e D’Avolio hanno già ascoltato il barista della birreria di viale Mazzini davanti a cui è avvenuto l’omicidio. Non è escluso, inoltre, che la procura ben presto possa disporre un confronto tra i tre rom arrestati. Danilo Levakovic, Sante Spinelli ed Elvis Levakovic potrebbero essere messi uno di fronte all’altro davanti alle immagini del video: i primi due accusano con forza il terzo che, invece, nega ogni suo coinvolgimento nell’omicidio.
Gli esperti del raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma in questi giorni sono già al lavoro per dare delle risposte sulla compatibilità delle suole con dei segni che sarebbero stati trovati sul volto della vittima. L’inquietante ipotesi dei calci è emersa nel corso dell’autopsia.
I primi risultati dell’esame, già comunicati agli inquirenti, potrebbero far ipotizzare l’impronta di una scarpa, forse di un tacco, lasciata sul viso dell’imprenditore ucciso. Un altro riscontro potrebbe arrivare dal video registrato dalle telecamere di una banca, più volte visionato e attualmente sotto sequestro. E sembra che qualcosa nei fotogrammi s’intraveda.
Forse il movimento sospetto di uno dei tre rom che si avvicina con la gamba all’uomo disteso a terra. E’ evidente che, una volta confermata, l’ipotesi aggraverebbe notevolmente la posizione dei tre arrestati per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Ma per ora investigatori ed inquirenti sono cauti e non si sbilanciano. Attendono conferme. Conferme importanti in grado di trasformare indizi in certezze.
Per il momento resta il sopralluogo che qualche giorno fa il medico legale Cristian D’Ovidio, il consulente della procura che ha eseguito l’autopsia, ha fatto sul posto del delitto insieme con alcuni carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. Naturalmente il tutto resta avvolto da uno stretto riserbo e dalla procura non trapela nulla. Ieri mattina a palazzo di giustizia avrebbero dovuto esserci gli interrogatori di alcuni testimoni, tra cui Graziano Guercioni, l’amico di Emanuele Fadani che la sera del delitto era presente, e di una donna di Alba che ha visto tutto da una finestra. Gli interrogatori, previsti davanti al procuratore Gabriele Ferretti e al sostituto Roberta D’Avolio, sono stati rinviati alla prossima settimana.
Nei giorni scorsi Ferretti e D’Avolio hanno già ascoltato il barista della birreria di viale Mazzini davanti a cui è avvenuto l’omicidio. Non è escluso, inoltre, che la procura ben presto possa disporre un confronto tra i tre rom arrestati. Danilo Levakovic, Sante Spinelli ed Elvis Levakovic potrebbero essere messi uno di fronte all’altro davanti alle immagini del video: i primi due accusano con forza il terzo che, invece, nega ogni suo coinvolgimento nell’omicidio.