Lago di Bomba, no del consiglio comunale all'estrazione del gas

Il Comune di Bomba dice no al progetto della Forest Oil Corporation di Denver. L'azienda americana punta a realizzare attività estrattive su larga scala nell’area che circonda il lagoper sfruttare un giacimento di gas naturale

Il consiglio comunale di Bomba ha espresso all'unanimità parere contrario allo studio di impatto ambientale proposto dalla società Forest Cmi, che punta a realizzare un impianto per lo sfruttamento di un giacimento di gas metano con annessa raffineria vicino alle sponde del lago di Bomba e tra due aree riconosciute come Siti di interesse comunitario (Sic).

Alla seduta dell'assemblea civica di stamattina hanno partecipato anche alcuni sindaci del comprensorio del Medio Sangro-Aventino e il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.

Per il consiglio comunale ci sono criticità sul progetto sia rispetto ai vincoli ambientali e sia sull'assetto idrogeologico dell'area. La Provincia, dal canto suo, ha dato ampio sostegno alla iniziativa del Comune annunciando l'ulteriore parere contrario dell'ente alla procedura per la valutazione di impatto ambientale.

La Forest Cmi per portare a termine il progetto "Colle Santo" punta a realizzare cinque pozzi. L'area della centrale di trattamento del gas occuperà una superficie di 19mila metri quadri, il metanodotto per il collegamento con la rete Snam sarà lungo 7,5 chilometri e sarò tutto interrato. La vita del giacimento e la produzione del gas sono previsti per 13 anni.

L'Acea, che nelle vicinanze dell'impianto previsto dalla Forest Cmi gestice la diga del lago di Bomba, non ha nascosto timori per la ripercussione della estrazione del gas sulla subsidenza dei terreni posti vicno allo sbarramento artificiale del bacino.