Le Tremiti sgridano Chiodi: "Trivelle, scelta scellerata"

La manifestazione anti-piattaforme, pochi giorni per avviare i ricorsi

ISOLE TREMITI. Arriva ancora dalla Puglia e dalle Tremiti l'ennesima strigliata all'Abruzzo sulla questione petrolio. Ieri si sono riunite a San Domino un'ottantina delle quasi 190 associazioni della rete contro le trivellazioni nell'Adriatico e l'Abruzzo non ci ha fatto una bella figura.

Numerosi sono stati gli interventi che condannano la scelta del governo Chiodi di non presentare ricorso al Tar contro il decreto ministeriale che consente la ricerca degli idrocarburi nel mare che dovrebbe riunire Abruzzo, Molise e Puglia in un'unica battaglia.

«Quando c'è di mezzo la difesa del proprio territorio non ci sono colori politici che tengano», commenta Nicola Vascello, commissario dell'Azienda di promozione turistica di Foggia e fra i promotori della rete contro il petrolio, «quella abruzzese è una scelta scellerata, oltretutto non si risolve nemmeno il problema energetico con lo scarso quantitativo di petrolio presente nel nostro mare e le royalties sono talmente basse da non costituire nemmeno un profitto per le casse regionali».

Assente il cantautore Lucio Dalla che pure si trovava in barca al largo dell'Adriatico con alcuni ospiti. Il cantautore bolognese, protagonista della protesta contro le trivellazioni il 7 maggio scorso a Termoli, avrebbe dovuto essere nominato presidente onorario della rete di associazioni essendo un assiduo frequentatore delle Tremiti che lo hanno ispirato in numerose canzoni.
Resta fermo tuttavia il suo impegno, insieme a quello di Gigi D'Alessio, Renato Zero ed Irene Fargo, a cantare in un concerto contro il petrolio di scena proprio alle Diomedee il prossimo 30 giugno.

Intanto i comuni di Vico del Gargano, Rodi Garganico, Manfredonia, Peschici, Vieste, Termoli e Vasto presentano domani il ricorso al Tar del Lazio a pochi giorni dal termine di scadenza per la presentazione del documento. Con loro anche le associazioni Legambiente, WWF e Italian Nostra. Ed è prevista proprio a Vasto, il 20 luglio, la prossima manifestazione contro trivelle e petrolio. L'idea è quella di svegliare una volta per tutte l'opinione pubblica abruzzese.

«Chiodi e la sua maggioranza hanno definitivamente buttato giù la maschera», interviene a nome del comitato Emergenza Ambiente Abruzzo la ricercatrice Maria Rita D'Orsogna, protagonista di tante battaglie ambientali, non ultima quella contro il Centro oli di Ortona, «si tratta di una decisione grave, assurda ed incomprensibile, ma non inaspettata visto che la Regione, invitata più volte ad esprimersi sui contenuti del decreto ambiente, non ha mai espresso pareri».

Con il decreto del 29 marzo 2011 del ministero dell'Ambiente si esprime giudizio positivo circa la compatibilità ambientale di un programma di lavori di ricerca di idrocarburi nell'Adriatico da parte della società irlandese Petroceltic. Gli ambientalisti temono l'uso di micro esplosioni («air-gun») in una zona a 40 chilometri dalla costa abruzzese e a soli 26 chilometri dalle Tremiti.

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