Lettere, non solo studi classici
La facoltà si apre agli insegnamenti di musica, arte e spettacolo
CHIETI. Sei percorsi di studio in un unico corso di laurea triennale, a partire dall'anno accademico 2011-2012. La facoltà di Lettere e Filosofia della D'Annunzio cambia pelle e presenta una nuova offerta formativa con la nascita dei «linguaggi della musica e dello spettacolo».
Oltre a lettere classiche, moderne, beni artistici e culturali, archeologia e storia, sarà presente anche un nuovo percorso pensato per rispondere al crescente bisogno di acquisire strumenti di analisi nei campi della musica, teatro, cinema e spettacolo. «Il rinnovamento dell'offerta didattica triennale», così afferma il preside, Stefano Trinchese, «costituisce al tempo stesso un recupero della tradizione di Lettere e una decisa apertura verso il presente: il ritorno a un corso di laurea unico, infatti, risponde alla diffusa richiesta di riordino e di concentrazione della didattica altrimenti dispersa in rivoli specialistici, inadatti all'esperienza di base. Inoltre, l'apertura di curricula innovativi prepara in modo aggiornato alle professioni e alle specializzazioni del tempo attuale».
I nuovi corsi anticipano così alcuni effetti della riforma Gelmini. «Questo indirizzo è frutto di un lavoro preparatorio cominciato dieci anni fa con una serie di convegni sulla musica degli anni '60 e '70», spiega Umberto Bultrighini, docente di storia greca. «Per due anni si è tenuto un master in comunicazione musicale che ho coordinato personalmente, adesso siamo in grado di proporre questo percorso che è qualcosa di profondamente diverso dal Dams di Bologna: l'intenzione è quella di fornire un'offerta formativa diretta a un futuro operatore dello spettacolo, musica e media, quindi qualcuno che acquisisca competenze specifiche attraverso preparazioni mirate che riguardino lo spettacolo, lo studio critico della musica e dei mezzi di comunicazione come la storia della musica popolare».
Un incrocio tra linguaggi contemporanei e studi classici.
«Il corso in lettere classiche fornisce gli elementi di base per l'accesso alle lauree magistrali e contribuisce a sviluppare la predisposizione alla ricerca scientifica» ricorda Maria Silvana Celentano, docente di filologia. Il professor Giancarlo Quiriconi, docente di letteratura italiana, è il referente per lettere moderne. «Un corso che consente di acquisire conoscenze e attitudini critiche indispensabili alla comprensione e alla problematicizzazione del mondo nel quale ci troviamo a vivere e ad agire».
Fabio Benzi, docente di storia dell'arte contemporanea, si occupa dell'indirizzo in beni artistici e culturali e ricorda che «il corso di laurea triennale unico in Lettere prende a tutti gli effetti il posto del corso di laurea triennale in beni culturali, consentendo il pieno accesso al corso di laurea magistrale in beni archeologici e storico-artistici».
Sara Santoro, docente di archeologia e storia dell'arte greca e romana, coordina il percorso di studi in Archeologia, che consente di formare competenze di base per accedere alla laurea magistrale in archeologia, pur salvaguardando la possibilità di accesso all'insegnamento. Per la professoressa Irene Fosi (storia moderna) il corso di studi in Storia si propone «di offrire agli studenti una lettura critica del passato e di avvicinarli con rigore metodologico al fascino della ricerca». (cr.re.)
Oltre a lettere classiche, moderne, beni artistici e culturali, archeologia e storia, sarà presente anche un nuovo percorso pensato per rispondere al crescente bisogno di acquisire strumenti di analisi nei campi della musica, teatro, cinema e spettacolo. «Il rinnovamento dell'offerta didattica triennale», così afferma il preside, Stefano Trinchese, «costituisce al tempo stesso un recupero della tradizione di Lettere e una decisa apertura verso il presente: il ritorno a un corso di laurea unico, infatti, risponde alla diffusa richiesta di riordino e di concentrazione della didattica altrimenti dispersa in rivoli specialistici, inadatti all'esperienza di base. Inoltre, l'apertura di curricula innovativi prepara in modo aggiornato alle professioni e alle specializzazioni del tempo attuale».
I nuovi corsi anticipano così alcuni effetti della riforma Gelmini. «Questo indirizzo è frutto di un lavoro preparatorio cominciato dieci anni fa con una serie di convegni sulla musica degli anni '60 e '70», spiega Umberto Bultrighini, docente di storia greca. «Per due anni si è tenuto un master in comunicazione musicale che ho coordinato personalmente, adesso siamo in grado di proporre questo percorso che è qualcosa di profondamente diverso dal Dams di Bologna: l'intenzione è quella di fornire un'offerta formativa diretta a un futuro operatore dello spettacolo, musica e media, quindi qualcuno che acquisisca competenze specifiche attraverso preparazioni mirate che riguardino lo spettacolo, lo studio critico della musica e dei mezzi di comunicazione come la storia della musica popolare».
Un incrocio tra linguaggi contemporanei e studi classici.
«Il corso in lettere classiche fornisce gli elementi di base per l'accesso alle lauree magistrali e contribuisce a sviluppare la predisposizione alla ricerca scientifica» ricorda Maria Silvana Celentano, docente di filologia. Il professor Giancarlo Quiriconi, docente di letteratura italiana, è il referente per lettere moderne. «Un corso che consente di acquisire conoscenze e attitudini critiche indispensabili alla comprensione e alla problematicizzazione del mondo nel quale ci troviamo a vivere e ad agire».
Fabio Benzi, docente di storia dell'arte contemporanea, si occupa dell'indirizzo in beni artistici e culturali e ricorda che «il corso di laurea triennale unico in Lettere prende a tutti gli effetti il posto del corso di laurea triennale in beni culturali, consentendo il pieno accesso al corso di laurea magistrale in beni archeologici e storico-artistici».
Sara Santoro, docente di archeologia e storia dell'arte greca e romana, coordina il percorso di studi in Archeologia, che consente di formare competenze di base per accedere alla laurea magistrale in archeologia, pur salvaguardando la possibilità di accesso all'insegnamento. Per la professoressa Irene Fosi (storia moderna) il corso di studi in Storia si propone «di offrire agli studenti una lettura critica del passato e di avvicinarli con rigore metodologico al fascino della ricerca». (cr.re.)
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