Los Angeles chiama L’Aquila
Il terremoto unisce le due città, una mostra di fotografie in America.
La mattina del 6 aprile molti fotografi, e tra loro naturalmente anche quelli del Centro, corsero all’Aquila a documentare il disastro provocato dal terremoto di poche ore prima, o meglio dalla tremenda scossa delle 3,32. La mattina del 6 aprile, e nei giorni e nelle settimane successive, i fotografi scattarono tra le macerie, correndo molti rischi (le scosse, anche forti, proseguirono per molto tempo) e prendendosi anche qualche inopportuno improperio. Loro erano lì per lavorare ma, soprattutto, il lavoro dei fotografi, come quello dei giornalisti, è un lavoro di testimonianza. Qualche giorno dopo il 6 aprile, tra le innumerevoli telefonate al Centro, chiamate che arrivavano da ogni parte del mondo, arrivò anche quella di Monica Dusi, una aquilana da tempo residente in America.
«Mia madre è nata a Paganica e ha perso la sua casa, mia sorella vive da quasi 30 anni all’Aquila e la sua vita nell’arco di 30 secondi è cambiata, i miei parenti e amici hanno tutti perso qualcosa», spiega la Dusi, «Io personalmente ho vissuto questa tragedia da lontano, a Los Angeles dove vivo, non è stato facile perché sono molto legata a quei luoghi meravigliosi e alla sua gente. A L’Aquila e Paganica ho trascorso un infanzia incredibile che ha segnato la mia vita e definito la persona che sono oggi. Io e Dany Bohbot co-founders del California for L’Aquila Earthquake Fund abbiamo deciso che l’unica cosa da fare era quella di creare una organizzazione non-profit per cercare di raccogliere fondi attraverso qualcosa di cui siamo vicini: la fotografia. Abbiamo creato una connessione tra L’Aquila e Los Angeles, tutte e due colpite da questo tipo di catastrofe. Ogni volta che si parla di terremoti Los Angeles è profondamente coinvolta.
Qui stanno aspettanto il big one». Il big one è il grande colpo, un terremoto atteso, temuto, che si spera non sia devastante, in California. Monica Dusi ha così organizzato il «Save L’Aquila project», una iniziativa per raccogliere fondi a favore della fondazione Save the children onlus, presente nei luoghi colpiti dal terremoto con centri ricreativi per bambini e famiglie. La manifestazione si terrà a Santa Monica dal 3 al 10 ottobre. «Presenteremo una mostra fotografica di cui tra le mille immagini donateci da fotografi professionisti e non», spiega ancora Monica Dusi, «verranno selezionate oltre 200 foto. Tutte le foto saranno messe in vendita per 30 dollari ciascuna. Durante i sette giorni inviteremo esperti, docenti universitari e ingegneri della CalTech, Ucla (l’università della California a Los Angeles), persone che hanno visitato le zone del terremoto e hanno studiato il disastro.
Non sarà solo una mostra in senso convenzionale ma anche un’opportunità per informare, educare, prevenire e ricordare questo evento. Los Angeles è un punto di partenza, il nostro obiettivo è quello di portare la mostra in giro per diverse città, non solo negli Stati Uniti, inclusa la mia bella Italia». La mostra si terrà alla Jeanie Madsen Gallery di Santa Monica (1431 Ocean Avenue). Il sito della fondazione è www.savelaquila.org.
«Mia madre è nata a Paganica e ha perso la sua casa, mia sorella vive da quasi 30 anni all’Aquila e la sua vita nell’arco di 30 secondi è cambiata, i miei parenti e amici hanno tutti perso qualcosa», spiega la Dusi, «Io personalmente ho vissuto questa tragedia da lontano, a Los Angeles dove vivo, non è stato facile perché sono molto legata a quei luoghi meravigliosi e alla sua gente. A L’Aquila e Paganica ho trascorso un infanzia incredibile che ha segnato la mia vita e definito la persona che sono oggi. Io e Dany Bohbot co-founders del California for L’Aquila Earthquake Fund abbiamo deciso che l’unica cosa da fare era quella di creare una organizzazione non-profit per cercare di raccogliere fondi attraverso qualcosa di cui siamo vicini: la fotografia. Abbiamo creato una connessione tra L’Aquila e Los Angeles, tutte e due colpite da questo tipo di catastrofe. Ogni volta che si parla di terremoti Los Angeles è profondamente coinvolta.
Qui stanno aspettanto il big one». Il big one è il grande colpo, un terremoto atteso, temuto, che si spera non sia devastante, in California. Monica Dusi ha così organizzato il «Save L’Aquila project», una iniziativa per raccogliere fondi a favore della fondazione Save the children onlus, presente nei luoghi colpiti dal terremoto con centri ricreativi per bambini e famiglie. La manifestazione si terrà a Santa Monica dal 3 al 10 ottobre. «Presenteremo una mostra fotografica di cui tra le mille immagini donateci da fotografi professionisti e non», spiega ancora Monica Dusi, «verranno selezionate oltre 200 foto. Tutte le foto saranno messe in vendita per 30 dollari ciascuna. Durante i sette giorni inviteremo esperti, docenti universitari e ingegneri della CalTech, Ucla (l’università della California a Los Angeles), persone che hanno visitato le zone del terremoto e hanno studiato il disastro.
Non sarà solo una mostra in senso convenzionale ma anche un’opportunità per informare, educare, prevenire e ricordare questo evento. Los Angeles è un punto di partenza, il nostro obiettivo è quello di portare la mostra in giro per diverse città, non solo negli Stati Uniti, inclusa la mia bella Italia». La mostra si terrà alla Jeanie Madsen Gallery di Santa Monica (1431 Ocean Avenue). Il sito della fondazione è www.savelaquila.org.