Macerie, ecco chi le vuole
Smaltimento macerie, 17 proposte da ditte ed enti
L’AQUILA. Diciassette proposte. Comuni e ditte specializzate si mettono in fila per aggiudicarsi i 3 milioni di metri cubi delle macerie dell’Aquila. Questo l’esito del bando regionale che ha riscosso successo anche al di fuori dell’Aquilano, visto che sono arrivate proposte da Casoli, Castelli e Isola del Gran Sasso. Sette siti hanno superato il primo vaglio per l’a mmissione e ora passano all’esame dei tecnici.
17 RICHIESTE. La seconda riunione del comitato tecnico sulla gestione della macerie, che si è tenuta ieri, convocata dall’a ssessore regionale Daniela Stati, è servita a predisporre il passaggio delle funzioni, delle competenze e delle deleghe dalla Protezione civile alla Regione, cioè al futuro commissario Gianni Chiodi. Al tavolo sono stati chiamati tutti i soggetti interessati tra cui il servizio Rifiuti e Attività produttive della Regione, visto che si parla della gestione delle cave. I tecnici sono passati già alla fase operativa, esaminando le 17 richieste pervenute in base al bando pubblico evidenziato sul sito Internet della Regione e della Provincia dell’Aquila. Un bando relativo a eventuali ulteriori proposte avanzate da operatori pubblici (enti) o privati (cavatori, imprese del settore rifiuti) per indicare possibili iniziative da attuare sul fronte dello smaltimento e del trattamento delle macerie. Molto attiva, in questo senso, l’a mministrazione comunale di Pizzoli che ha proposto ben cinque siti in diverse località del proprio territorio (Sant’Antonio, Acquafredda, Villa Mazza, San Mauro-Pozza e San Mauro-Cermone). Si tratta di ex cave da ripristinare dal punto di vista ambientale mediante il riempimento con materiali già trattati. Questo non esclude che, in certi casi e se sussisteranno le condizioni, qualche sito non possa essere ritenuto idoneo anche per il trattamento che è il vero problema che si sta vivendo all’Aquila otto mesi dopo il terremoto.
I CRITERI. Dell’elenco fanno parte anche i privati come la Tronca srl di Popoli (che ha proposto quattro siti tra Raiano e Corfinio); il Gruppo autotrasportatori Sulmona Gas (sito Cona Dorrucci); l’Autotrasportatori Spica (sito Marane Noce Mattei); la Cogepo di Montorio al Vomano (sito zona industriale Trinità); l’E dilizia generale D’Amico di Casoli (sito San Lorenzo di Barisciano); la Eugenio Celli di Barnabei Giovanna di Castelli (sito contrada Mascioni); la Ecoprogetti di Sulmona (sito Fonte d’A more); la Bleu di Lanciano (sito Barisciano e Castelnuovo); la Di Sabatino di Penna Sant’Andrea (contrada Corazzano). Il comitato tecnico ha individuato i criteri per esaminare queste proposte «nella massima trasparenza». Il primo criterio è la prossimità ai luoghi del sisma, al perimetro del cratere, per evitare l’a mplificazione dei costi del trasporto, mentre l’altro è quello della potenzialità dei siti
17 RICHIESTE. La seconda riunione del comitato tecnico sulla gestione della macerie, che si è tenuta ieri, convocata dall’a ssessore regionale Daniela Stati, è servita a predisporre il passaggio delle funzioni, delle competenze e delle deleghe dalla Protezione civile alla Regione, cioè al futuro commissario Gianni Chiodi. Al tavolo sono stati chiamati tutti i soggetti interessati tra cui il servizio Rifiuti e Attività produttive della Regione, visto che si parla della gestione delle cave. I tecnici sono passati già alla fase operativa, esaminando le 17 richieste pervenute in base al bando pubblico evidenziato sul sito Internet della Regione e della Provincia dell’Aquila. Un bando relativo a eventuali ulteriori proposte avanzate da operatori pubblici (enti) o privati (cavatori, imprese del settore rifiuti) per indicare possibili iniziative da attuare sul fronte dello smaltimento e del trattamento delle macerie. Molto attiva, in questo senso, l’a mministrazione comunale di Pizzoli che ha proposto ben cinque siti in diverse località del proprio territorio (Sant’Antonio, Acquafredda, Villa Mazza, San Mauro-Pozza e San Mauro-Cermone). Si tratta di ex cave da ripristinare dal punto di vista ambientale mediante il riempimento con materiali già trattati. Questo non esclude che, in certi casi e se sussisteranno le condizioni, qualche sito non possa essere ritenuto idoneo anche per il trattamento che è il vero problema che si sta vivendo all’Aquila otto mesi dopo il terremoto.
I CRITERI. Dell’elenco fanno parte anche i privati come la Tronca srl di Popoli (che ha proposto quattro siti tra Raiano e Corfinio); il Gruppo autotrasportatori Sulmona Gas (sito Cona Dorrucci); l’Autotrasportatori Spica (sito Marane Noce Mattei); la Cogepo di Montorio al Vomano (sito zona industriale Trinità); l’E dilizia generale D’Amico di Casoli (sito San Lorenzo di Barisciano); la Eugenio Celli di Barnabei Giovanna di Castelli (sito contrada Mascioni); la Ecoprogetti di Sulmona (sito Fonte d’A more); la Bleu di Lanciano (sito Barisciano e Castelnuovo); la Di Sabatino di Penna Sant’Andrea (contrada Corazzano). Il comitato tecnico ha individuato i criteri per esaminare queste proposte «nella massima trasparenza». Il primo criterio è la prossimità ai luoghi del sisma, al perimetro del cratere, per evitare l’a mplificazione dei costi del trasporto, mentre l’altro è quello della potenzialità dei siti