Manovra, le reazioni in Abruzzo Coro di sì, ma tanti distinguo No della Fiom: "Sarà sciopero"

Le prime reazioni nella nostra regione alla finanziaria approvata dal governo. Sì generale ai sacrifici ma distinguo su pensioni e necessità di inserire la patrimoniale. Protesta della Fiom Cgil

PESCARA. Sacrifici sì, ma necessari. Una lunga serie di distinguo sull’utilità della stretta sulle pensioni e sulla necessità di inserire una patrimoniale. L’Abruzzo commenta la finanziaria varata dal governo Monti e lo fa in prevalenza con giudizi positivi, eccetto un no secco della Fiom Cgil che annuncia uno sciopero «contro Marchionne e contro la Finanziaria». Il Centro ha sentito (e nelle prossime ore continuerà ad interpellare) politici, sindacalisti e rappresentanti del mondo economico per un giudizio sulla manovra varata ieri. Ecco il giudizio espresso dal vicepresidente della regione Alfredo Castiglione (AUDIO), dal consigliere regionale del Pd Giovanni D’Amico (AUDIO), dal sindacalista Fiom Marco Di Rocco (AUDIO), dal presidente regionale della Cna Graziano Di Costanzo (AUDIO) e da Paolo Primavera di Confindustria Chieti (AUDIO).

Castiglione: «Tanti sacrifici, ma c’era da aspettarselo». (AUDIO) Un giudizio positivo arriva da Alfonso Castiglione: «Si chiedono dei sacrifici agli italiani, ma c’era dall’aspettarselo. L’esempio principale è la stretta sulle pensioni, modifiche forse che solo un governo tecnico poteva affrontare. Personalmente avrei limato i cambi sulle pensioni e avrei aggredito i grandi patrimoni». I l vicepresidente della Regione entra poi nel merito degli effetti della manovra sull’Abruzzo. «Per quel che riguarda la Regione bisognerà ben capire come si attueranno le norme sulla composizione e sulle giunte dei consigli provinciali, mentre molto potrebbe cambiare per quel che riguarda le liberazioni nel commercio. Sotto un certo punto di vista molti provvedimenti seguono quanto noi stiamo già facendo».

D’Amico: «Bene, ma si potevano attaccare i grandi patrimoni». (AUDIO) «Per l’Abruzzo cambia relativamente poco, ma può essere l’occasione per far uscire la regione dalle sue storiche emergenze e si possa far ripartire lo sviluppo», è questo il giudizio di Giovanni D’Amico sulla manovra del governo. Il politico del Pd però non è del tutto soddisfatto dalla finanziaria approvata dal governo. «Ci sono state forti pressioni del centrodestra perché il governo non intervenisse con la patrimoniale», dichiara. «Questo governo ha le capacità per riequilibrare. Al momento c’è un prelievo forte in ampie fasce del ceto medio, ma non si interviene sulle grandi ricchezze che in questo paese, come ha detto lo stesso Monti non sono identificate. Attendiamo con ansia le ulteriori scelte annunciate dal premier».

Di Rocco: «No a Monti e Marchionne, sarà sciopero». (AUDIO) «Stiamo dichiarando lo sciopero in tutte le fabbriche di Chieti e della Val di Sangro», è la prima reazione di Marco Di Rocco, segretario Fiom per la provincia di Chieti. «Spostare le pensioni a 42 anni e col sistema contributivo», spiega, «significa solo fare cassa ed è un danno per chi ha lavorato da una vita in una catena di montaggio». Ma la Fiom non contesta solo la stretta sulle pensioni: «Non c’è una patrimoniale vera, molti provvedimenti sono iniqui. È un’occasione mancata e per questo protesteremo perché la manovra cambi in parlamento. A tutti deve essere chiaro che i lavoratori hanno già pagato la crisi e non la possono pagare più».

Primavera: «Sì ai sacrifici, ma si deve fare di più sui costi della politica». (AUDIO) «Bene l’azione sull’Irap, ma l’ideale sarebbe stato cancellarla perché è una tassa che grava sull’impresa e sul lavoro. E servivano azioni più forti per la riduzione della politica», commenta Paolo Primavera di Confindustria Chieti. «L’enormità dei deputati, la marea di enti inutili e tutta la burocrazia, creata dalla politica, che pesa sull’impresa rappresentano l’emergenza per il paese. La manovra andava fatta ma mi aspettavo azioni più coraggiose».

Di Costanzo: «Manovra non rinviabile e necessaria». (AUDIO) «Per quel che riguarda i saldi, la manovra andava fatta ed è stata fatta. Così com’è in una prima fase avrà effetti depressivi. Ma se riuscirà a bloccare la corsa dei tassi d’interesse sui titoli pubblici, la finanziaria è un punto di partenza per una vera ripresa», afferma Graziano Di Costanzo, presidente regionale della Cna. «La stretta sulle pensioni», spiega, «e un passaggio al sistema retributivo, che è un segno di equità, è un sacrificio. Ma è un sacrificio che si può fare in relazione all’interesse generale. Soprattutto se si darà un aiuto a chi fa lavori usuranti».
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