Marco, il Galilei piange un altro ragazzo
A luglio era morto in un incidente a Villanesi un compagno di classe del diciottenne
FRANCAVILLA. Una strada pericolosa, segnalata più volte dai residenti, e un rallentatore - indicato da un cartello - che doveva esserci e che invece non c’era. E poi l’asfalto bagnato e un albero maledetto. Una tragica combinazione di eventi, che due sere fa è costata la vita a un giovane francavillese di 18 anni, Marco Piccirilli, vittima di un incidente stradale. Lo schianto è avvenuto attorno alle 21 in via dei Frentani. Una tragedia a pochi passi da casa: la famiglia risiede in contrada Foro.
Un destino beffardo che accomuna questo ragazzo a Marco Lorito, amico e compagno di classe scomparso sette mesi fa. Piccirilli aveva lasciato il motorino a causa del tempo incerto per prendere l’auto dei genitori, una Opel Corsa, e potersi spostare anche sotto la pioggia. Era un giovane previdente, racconta chi lo conosce bene, e con la testa sulle spalle.
La tragedia è stata improvvisa. Via dei Frentani, parallela al lungomare Tosti, è una strada a senso unico, con parcheggi da un lato e dall’altro. Quasi duecento metri prima del luogo dell’incidente, un cartello stradale indica il limite di velocità di 30 chilometri orari e la presenza di un pedonale rialzato, che però non c’era.
Marco ha percorso la via, conoscendola bene, ma poi - secondo le testimonianze e una prima ricostruzione degli investigatori - ha perso il controllo dell’auto che è sbandata, si è ribaltata ed è finita contro un albero sul ciglio della strada. L’arrivo dei soccorsi e del nucleo radiomobile dei carabinieri di Chieti, avvertiti da un passante, è stato tempestivo. I volontari del 118 hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo sul posto. Marco ha riportato gravi traumi e fratture. Quindi, la corsa a tutta velocità verso l’ospedale di Chieti, dove i tentativi di salvare la vita al ragazzo non hanno ottenuto l’effetto sperato.
Marco studiava al liceo scientifico Galileo Galilei di Pescara, dove frequentava la quinta L. «Andava benissimo a scuola», ricordano alcuni conoscenti, «ed era bravo in tutto, come del resto la sua famiglia». Oltre allo shock dei familiari si fa lacerante il dolore dei compagni di classe, colpiti dal secondo tragico lutto, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro.
Il 13 luglio scorso era infatti scomparso Marco Lorito, sempre a causa di un tragico incidente, avvenuto in quell’occasione in contrada Villanesi. Un’incredibile fatalità che ha fatto ripiombare nella disperazione i compagni, da domenica notte increduli di fronte alla nuova traagedia. Entrambi i ragazzi erano nati nell’agosto del 1991. Quella per Lorito era una ferita ancora aperta per i ragazzi dello Scientifico, che su Facebook fino ai giorni scorsi scrivevano: «Se n’è andato un pezzo di noi, dobbiamo rimanere ancora più uniti».
Oggi a quel dolore si aggiunge quello per “Piccio”, come gli amici erano soliti chiamare il ragazzo dagli occhi chiari con la passione per la musica e per lo sport. Fino allo scorso anno, Marco giocava nella squadra di calcio del Francavilla. Ha disputato il campionato Juniores da terzino destro.
«Era sempre presente assieme alla sua famiglia», ricorda il presidente della società Antonio Luciani, «educatissimo, disponibile, giocava da quando aveva sei anni», aggiunge commosso. Lascia la mamma Marianna, bancaria, il papà Marcello, dipendente Asl, e il fratello Luca. I funerali oggi, alle 15,30, nella chiesa degli Angeli Custodi, al Foro.
Un destino beffardo che accomuna questo ragazzo a Marco Lorito, amico e compagno di classe scomparso sette mesi fa. Piccirilli aveva lasciato il motorino a causa del tempo incerto per prendere l’auto dei genitori, una Opel Corsa, e potersi spostare anche sotto la pioggia. Era un giovane previdente, racconta chi lo conosce bene, e con la testa sulle spalle.
La tragedia è stata improvvisa. Via dei Frentani, parallela al lungomare Tosti, è una strada a senso unico, con parcheggi da un lato e dall’altro. Quasi duecento metri prima del luogo dell’incidente, un cartello stradale indica il limite di velocità di 30 chilometri orari e la presenza di un pedonale rialzato, che però non c’era.
Marco ha percorso la via, conoscendola bene, ma poi - secondo le testimonianze e una prima ricostruzione degli investigatori - ha perso il controllo dell’auto che è sbandata, si è ribaltata ed è finita contro un albero sul ciglio della strada. L’arrivo dei soccorsi e del nucleo radiomobile dei carabinieri di Chieti, avvertiti da un passante, è stato tempestivo. I volontari del 118 hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo sul posto. Marco ha riportato gravi traumi e fratture. Quindi, la corsa a tutta velocità verso l’ospedale di Chieti, dove i tentativi di salvare la vita al ragazzo non hanno ottenuto l’effetto sperato.
Marco studiava al liceo scientifico Galileo Galilei di Pescara, dove frequentava la quinta L. «Andava benissimo a scuola», ricordano alcuni conoscenti, «ed era bravo in tutto, come del resto la sua famiglia». Oltre allo shock dei familiari si fa lacerante il dolore dei compagni di classe, colpiti dal secondo tragico lutto, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro.
Il 13 luglio scorso era infatti scomparso Marco Lorito, sempre a causa di un tragico incidente, avvenuto in quell’occasione in contrada Villanesi. Un’incredibile fatalità che ha fatto ripiombare nella disperazione i compagni, da domenica notte increduli di fronte alla nuova traagedia. Entrambi i ragazzi erano nati nell’agosto del 1991. Quella per Lorito era una ferita ancora aperta per i ragazzi dello Scientifico, che su Facebook fino ai giorni scorsi scrivevano: «Se n’è andato un pezzo di noi, dobbiamo rimanere ancora più uniti».
Oggi a quel dolore si aggiunge quello per “Piccio”, come gli amici erano soliti chiamare il ragazzo dagli occhi chiari con la passione per la musica e per lo sport. Fino allo scorso anno, Marco giocava nella squadra di calcio del Francavilla. Ha disputato il campionato Juniores da terzino destro.
«Era sempre presente assieme alla sua famiglia», ricorda il presidente della società Antonio Luciani, «educatissimo, disponibile, giocava da quando aveva sei anni», aggiunge commosso. Lascia la mamma Marianna, bancaria, il papà Marcello, dipendente Asl, e il fratello Luca. I funerali oggi, alle 15,30, nella chiesa degli Angeli Custodi, al Foro.