Monsignor Andreatta: il turismo religioso chance per l'Abruzzo

Il presidente dell'Opera romana pellegrinaggi: "Questa regione ha tutto per emergere"

PESCARA. «Questa regione ha tutti i numeri per emergere: possiede arte, cultura, bellezza, castelli, chiese, eremi, parchi, gastronomia. Il pellegrino odierno si è trasformato, sono cambiati i bisogni: ha una cultura molto più sofisticata, con esigenze più profonde. Cerca emozioni, e l'Abruzzo ha gli ingredienti per dare emozioni». Dice così monsignor Liberio Andreatta, presidente dell'Opera romana pellegrinaggi, nel corso dell’incontro all’Aurum di Pescara sul turismo religioso in Abruzzo. Con lui il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, il direttore del dipartimento turismo e cultura della Regione, Giancarlo Zappacosta, e operatori del settore. Andreatta ha poi spiegato che «per fare turismo religioso ci vuole innanzitutto un progetto credibile, e che abbia coerenza tra ciò che viene realizzato e ciò che viene gestito. Fare cattedrali nel deserto è facile, più complicato è gestirle dopo». Il segreto, secondo Andreatta, è «il pacchetto turistico. Ogni elemento va messo dentro un sistema, perché nessuno vince da solo. E per la riuscita di un evento la comunicazione e la formazione sono fondamentali, così come l'offerta di servizi funzionanti e ben organizzati». Per D'Alfonso «il pacchetto Giubileo è una vera infrastruttura cui dobbiamo assicurare qualità con una chiamata alla responsabilità da parte di tutti. L'Abruzzo deve comparire in questo pacchetto perché esso ha una potenza notevole di trascinamento; da oggi inizierà una interlocuzione con monsignor Andreatta basata sulla qualità progettuale». Poi il Presidente ha esplicato la sua visione: «Presentiamo numeri incoraggianti per il turismo religioso in Abruzzo: 4 milioni di presenze divise su 117 realtà di settore, con una capacità ricettiva di 1.073 posti letto e 2.430 siti ricettivi potenziali. Dobbiamo essere in grado di allestire un'offerta esperienziale, far incontrare le persone e le coscienze. L'eremo dei Camaldoli fa centomila persone l'anno anche grazie ad eventi culturali ad hoc, occorre fare un'operazione identica con iniziative di alto livello. Tra gli intervenuti anche il sindaco di L'Aquila Massimo Cialente, che ha proposto di «fare una selezione seria, impostare dei pacchetti, puntare sulla qualità evitando le improvvisazioni del passato e creare una cultura dell'accoglienza tra gli imprenditori».