Nel borgo museo spunta il castello di Monteodorisio

MONTEODORISIO. Il giro può proseguire nel centro storico, nel borgo museo, imbattendosi in bassorilievi ed iscrizioni disseminate su chiese e palazzi. Il punto di partenza, molto panoramico, è la...

MONTEODORISIO. Il giro può proseguire nel centro storico, nel borgo museo, imbattendosi in bassorilievi ed iscrizioni disseminate su chiese e palazzi. Il punto di partenza, molto panoramico, è la scalinata monumentale che arriva fino alla Torre medievale dei celestini, struttura in pietra vicino al santuario, punto di partenza. Insieme al santuario, l’altro simbolo di Monteodorisio è il castello.

Del fortilizio cinquecentesco sono visibili oggi tre delle quattro torri a pianta circolare. Gli scavi archeologici hanno però permesso di ricostruirne la lunga storia e le trasformazioni. Nell’Ottocento, il settore ovest del castello che dominava su tutta la vallata consentendo di abbracciare con lo sguardo l’Adriatico fino alle montagne più alte dell’Appennino, è diventato una palazzina signorile. All’inizio dell’estate è stato inaugurato il Museo archeologico del Vastese in un’ala. Vi sono esposti reperti che ricostruiscono la storia delle genti che hanno abitato il Vastese. Tra quelli più significativi la zanna di un elephas antiquus, vissuto circa 300mila anni fa nei pressi di Scerni, un alfabetario in lingua osca da Casalbordino e la chiave, rinvenuta nei pressi di Tufillo, con dedica in osco alla dea Herentas (l’Afrodite dei Greci). Nelle teche sono esposti reperti votivi rinvenuti nel sito del santuario di Fonte San Nicola, tra San Buono e Carpineto Sinello, e i corredi delle tombe romane da Morandici di Villalfonsina. Il percorso museale si conclude con i reperti della villa romana di Polercia di Cupello, e dell’abbazia dei Santi Vito e Salvo di San Salvo. La visita può continuare nel Centro di documentazione dell’Ordine francescano d’Abruzzo e Molise. (s.a.)