ABRUZZO
Nella Giornate nazionali del Fai il record della piccola Scerni
Secondo il report Palazzo dei D'Avalos con gli affreschi di Gaetano Paloscia è stato il terzo luogo più visitato dopo gli eventi organizzati in grandi città come Napoli e Bari e prima di quelli di Milano e Roma
PESCARA. In 340mila circa hanno riempito palazzi, parchi e piazze d’Italia scegliendo di visitare i 700 luoghi eccezionalmente aperti in oltre 350 città. Le Giornate Fai (Fondo ambiente italiano) d’Autunno di quest’anno superano quelle del 2019 con il maggior numero di visitatori di sempre. Archeologia e architettura, arte e artigianato, tradizione e memoria, antico e moderno, città e aree interne: tutto questo è il patrimonio culturale dell’Italia, il “nostro patrimonio”, che gli appassionati volontari della Fondazione, vera forza motrice di questa iniziativa, affiancati da 9.000 apprendisti ciceroni – studenti delle scuole italiane formati per l’occasione – hanno svelato al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di crescita personale.
Le Giornate Fai d’Autunno 2023 si confermano dunque, insieme all’edizione primaverile, il più importante evento di piazza dedicato al nostro ineguagliabile patrimonio culturale e paesaggistico. Un’eccezionale opportunità di conoscenza, arricchimento e apprendimento, capace di sorprendere e affascinare sempre più cittadini.
E fra i 700 luoghi più visitati c'è un record tutto abruzzese: la piccola Scerni con il suo riscoperto Palazzo dei D'Avalos decorato e affrescato con l'antica, ma allo stesso tempo sempre verde e colorata, arte fiorita del pittore Gaetano Paloscia (recente la mostra a Pescara) è stato il terzo posto più visitato fra quelli aperti in Italia dopo il Real Albergo dei poveri a Napoli e il Palazzo del Governo di Bari a pari merito con il Palazzo Pallavicino a Parma. Palazzo dei D'Avalos e Paloscia hanno preceduto addirittura due luoghi di Milano - la sede della Banca d'Italia e Palazzo Diotti, sede della Prefettura - a dimostrazione di quanti tesori e artisti può vantare l'Abruzzo e che purtroppo non vengono valorizzati come dovrebbero.
Gaetano Paloscia (Terlizzi, 1871 - Pescara, 1942), pittore liberty e decoratore, padre del giornalista, critico d'arte e partigiano Tommaso Paloscia, unico dei numerosi figli a ereditare il genio artistico del padre e le cui vicissitudini sono state ricostruite nel libro «Spoltore nella resistenza» (2022, a cura di Jörg Christoph Grünert, Cam Lecce, Nicola Palombaro e Luca Prosperi). A Gaetano Paloscia, che visse in Abruzzo dal 1905, prima a Francavilla al Mare (Chieti) e poi a Pescara, è stata dedicata di recente la prima mostra monografica «L'inatteso fiorire» nella sede della Fondazione Pescarabruzzo. «A commissionargli il lavoro di decorazione di Palazzo D'Avalos fu il dottor Giulio Antonucci, uno dei medici del pittore Francesco Paolo Michetti, in occasione del matrimonio del figlio Severino nel 1927» spiega Daniela Peca, bisnipote di Paloscia, già promotrice e co-curatrice dell'esposizione a Pescara che nella due giorni delle Giornate Fai ha fatto da cicerone per gli ospiti di palazzo D'Avalos.