"No all'abolizione della norma antifascista"
Sabato a Ortona corteo contro la proposta del senatore abruzzese del Pdl Di Stefano
ORTONA. Un fiore per la democrazia. E' il nome della della «manifestazione spontanea» di cittadini convocata, per sabato mattina a Ortona, per protestare contro la proposta di abrogazione della norma transitoria XII della Costituzione che vieta la ricostituzione del Partito fascista. Proposta firmata da cinque parlamentari fra cui Fabrizio Di Stefano, senatore e vice coordinatore regionale del Pdl.
La proposta di legge è stata presentata, il 29 marzo, da sei parlamentari: Di Stefano, di Tollo, altri quattro senatori del Pdl Cristano De Eccher, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin e Achille Totaro, e il senatore di Fli, Egidio Digilio, che, però, dopo un colloquio con il vicepresidente del suo gruppo Italo Bocchino ha deciso di ritirare la firma.
Sulla base di quella norma costituzionale nel 1952 venne introdotto nella cosiddetta legge Scelba il reato di apologia del fascismo.
Oltre che le proteste dei partiti di opposizione, la proposta di legge è stato accolto male anche da Renato Schifani che, stando a indiscrezioni di ambienti vicini al presidente del Senato, si è detto «esterrefatto» per l'iniziativa.
A Ortona la manifestazione di sabato si articolerà in due tempi.
Il raduno è previsto pe le 10.30, all'incrocio del cimitero comunale in via Roma.
Da lì, poi, il corteo percorrerà la via dei Cipressi per giungere, infine, davanti al monumento alle vittime civili, di Tomamso Cascella, dove si raccoglierà per alcuni minuti in silenzio. Ciascun partecipante deporrà simbolicamente un fiore alla base della lapide.
La seconda e conclusiva tappa della manifestazione, sarà il sacrario del cimitero dove riposano 1.314 vittime civili della terribile battaglia di Ortona del 1943. Sul posto, si eseguirà lo stesso rituale con il momento di raccoglimento e la deposizione dei fiori.
«Lo scopo di quest'iniziativa è quello di difendere la democrazia da ogni possibile attacco», spiega Antonio Pellegrini, l'organizzatore della protesta pacifica, «come questa proposta di abrogazione della norma transitoria che vieta la ricostituzione del Partito fascista, vista dai firmatari prettamente come una questione puramente tecnico-giuridica. E, invece, ritengo questo fatto gravissimo perché i valori dell'antifascismo sono insiti nel nostro vivere civile, nella nostra repubblica parlamentare e la stessa Costituzione riconosce più partiti e non un partito unico come quello fascista».
«Sull'argomento, la storia ha già messo un punto fermo sul quale non si torna più indietro», continua Pellegrini, «quindi invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questa manifestazione senza portare con se bandiere o simboli di partito, ma solo due fiori. Sarebbe auspicabile la presenza anche dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei proponenti di questo disegno di legge, proprio per ribadire il concetto che la democrazia appartiene a tutti, è un valore assoluto che non può essere messo in discussione neanche per un istante e che va sempre difeso». La manifestazione dovrebbe durare, in tutto, una mezz'ora.
Ortona ogni anno celebra il 28 dicembre, data in cui la città ricorda i giorni di quell'inverno del 1943 che segnò profondamente la sua storia, con un bagaglio di vittime e distruzione che le valsero la medaglia d'oro al valor civile. Fatti per i quali la città venne definita la Piccola Stalingrado d'Italia.
La proposta di legge è stata presentata, il 29 marzo, da sei parlamentari: Di Stefano, di Tollo, altri quattro senatori del Pdl Cristano De Eccher, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin e Achille Totaro, e il senatore di Fli, Egidio Digilio, che, però, dopo un colloquio con il vicepresidente del suo gruppo Italo Bocchino ha deciso di ritirare la firma.
Sulla base di quella norma costituzionale nel 1952 venne introdotto nella cosiddetta legge Scelba il reato di apologia del fascismo.
Oltre che le proteste dei partiti di opposizione, la proposta di legge è stato accolto male anche da Renato Schifani che, stando a indiscrezioni di ambienti vicini al presidente del Senato, si è detto «esterrefatto» per l'iniziativa.
A Ortona la manifestazione di sabato si articolerà in due tempi.
Il raduno è previsto pe le 10.30, all'incrocio del cimitero comunale in via Roma.
Da lì, poi, il corteo percorrerà la via dei Cipressi per giungere, infine, davanti al monumento alle vittime civili, di Tomamso Cascella, dove si raccoglierà per alcuni minuti in silenzio. Ciascun partecipante deporrà simbolicamente un fiore alla base della lapide.
La seconda e conclusiva tappa della manifestazione, sarà il sacrario del cimitero dove riposano 1.314 vittime civili della terribile battaglia di Ortona del 1943. Sul posto, si eseguirà lo stesso rituale con il momento di raccoglimento e la deposizione dei fiori.
«Lo scopo di quest'iniziativa è quello di difendere la democrazia da ogni possibile attacco», spiega Antonio Pellegrini, l'organizzatore della protesta pacifica, «come questa proposta di abrogazione della norma transitoria che vieta la ricostituzione del Partito fascista, vista dai firmatari prettamente come una questione puramente tecnico-giuridica. E, invece, ritengo questo fatto gravissimo perché i valori dell'antifascismo sono insiti nel nostro vivere civile, nella nostra repubblica parlamentare e la stessa Costituzione riconosce più partiti e non un partito unico come quello fascista».
«Sull'argomento, la storia ha già messo un punto fermo sul quale non si torna più indietro», continua Pellegrini, «quindi invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questa manifestazione senza portare con se bandiere o simboli di partito, ma solo due fiori. Sarebbe auspicabile la presenza anche dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei proponenti di questo disegno di legge, proprio per ribadire il concetto che la democrazia appartiene a tutti, è un valore assoluto che non può essere messo in discussione neanche per un istante e che va sempre difeso». La manifestazione dovrebbe durare, in tutto, una mezz'ora.
Ortona ogni anno celebra il 28 dicembre, data in cui la città ricorda i giorni di quell'inverno del 1943 che segnò profondamente la sua storia, con un bagaglio di vittime e distruzione che le valsero la medaglia d'oro al valor civile. Fatti per i quali la città venne definita la Piccola Stalingrado d'Italia.
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