ABRUZZO
Noemi compie dieci anni, la lettera commovente del papà: "La mia piccola non si arrende mai"
Oggi è il compleanno della bambina di Guardiagrele affetta da una rara malattia, sabato la festa al teatro Marrucino di Chieti
Noemi Sciarretta, la bimba di Guardiagrele diventata simbolo di forza e volontà, oggi compie 10 anni. Affetta da una malattia gravissima e rara, non perde mai la voglia di sorridere e di vivere. Sabato, a partire dalle 21, nel teatro Marrucino di Chieti, nella festa organizzata dall'attore Federico Perrotta, saranno oltre venti i personaggi che saliranno sul palcoscenico oppure manderanno un contributo video per salutare la piccola grande bimba capace di sfidare non solo la malattia che l’ha colpita, la Sma1, ma anche la burocrazia, le lungaggini e le difficoltà che pesano su tutte le famiglie, come la sua, con figli che soffrono di patologie talmente gravi che, per ora, neppure la ricerca scientifica riesce a sconfiggere.
Nel giorno del suo compleanno, il papà Andrea Sciarretta, che è anche presidente dell'Associazione Progetto Noemi, ha scritto una lettera che offre diversi spunti di rilfessione.
LA LETTERA DEL PAPÀ. " Ehi come va la vita? A me tutto bene!" È la frase che Noemi esclama tutte le mattine ai propri genitori, agli operatori sanitari, all’insegnante, ai nonni. Noemi è una bimba affetta da atrofia muscolare spinale tipo1 (SMA1). E' ventilata meccanicamente, nutrita tramite peg, allettata h24. Noemi nasce il 31 maggio 2012, all’età di tre mesi ha diagnosi di SMA. Devastante ad esito infausto precoce. Noemi non si dispera, ascolta, guarda, sorride con occhi dalla luce abbagliante. Nel 2013 fonda l’associazione progetto Noemi a difesa dei bimbi come lei. Nel novembre 2013 scrive una lettera indirizzata al Santo Padre. Dopo pochi giorni il Papa la chiama: la invita a Santa Marta. Chiede preghiere in udienza di fronte a 50mila fedeli. Noemi riceve lettere da tutto il mondo.
Nonostante la salute sia messa a dura prova, pur sostenendo estenuanti ricoveri, continua a analizzare, studiare il problema. Non lo ignora, lo affronta. Si educa, ci educa a scindere i problemi essenziali da quelli futili. I problemi reali da quelli che ti “crei”. Noemi non demorde. Inizia a parlare con tutti in modo indiscriminato, senza distinzione di colore, genere, appartenenza politica. Noemi pone tematiche universali e chiede soluzioni. Unisce, ama, smuove migliaia di persone, seppure essa sia immobile. Chiede con forza il rispetto della vita, atti concreti. Contribuisce a creare il primo reparto di terapia sub intensiva pediatrica in Abruzzo per lei e i bimbi fragili. Richiede lo stanziamento di risorse dedicate alle famiglie che assistono, con enorme sacrificio, i bimbi affetti da disabilità gravissime. Non si ferma mai solo all’apparenza, non giudica senza mai aver conosciuto, non si lascia condizionare, utilizzare, strumentalizzare. Nel frattempo la Sma le porta via pezzi importanti. Noemi sa di poter muovere un solo braccio. Non dispera. Lei cipinge, scrive messaggi, fa videochiamate, vede tutorial, colleziona smalti, fa scuola. Lei con il braccio muove il mondo. Noemi non si lamenta, lei semplicemente vive, ama e sorride!
Noemi ci pone una domanda semplice, che imbarazza. Ci fa vedere come noi che ci definiamo "abili" siamo invero i veri disabili, incapaci di affrontare e risolvere i conflitti del mondo. La vita è un dono meraviglioso. Ritroviamo il coraggio di difenderla senza se e senza ma, semplicemente senza mai arrendersi. In effetti, a noi, come va la vita? Grazie a tutti voi per il prezioso sostegno ed amicizia. In fondo tutti noi siamo Noemi. Vi vogliamo bene".