Occupazione, persi 18mila posti e 2mila aziende
Gatti: situazione meno critica con gli ammortizzatori sociali. Chiodi: segnali positivi dal debito.
PESCARA. Duemila aziende in meno e oltre 18mila posti di lavoro persi da giugno 2008 a giugno 2009; 31 milioni di ore di cassa integrazione nei primi undici mesi dell’anno. Sono i numeri che delineano la crisi della regione pesantemente toccata dal terremoto.
Secondo i dati del Rapporto sull’impresa e sul lavoro realizzato da Inps e Abruzzolavoro, tra giugno 2008 e giugno 2009 il numero dei lavoratori dipendenti è diminuito del 7,7% mentre il totale delle aziende è sceso del 5,8%. «Il dato sulle imprese» ha spiegato il direttore regionale dell’Inps Marco Ghersevic, «è stato influenzato dal terremoto perché le aziende che hanno sede nel cratere non hanno presentato le denunce mensili all’Inps». Secondo i dati, infatti, delle 2.171 aziende scomparse in Abruzzo oltre 1.500 sarebbero in provincia dell’Aquila. Per quanto riguarda il numero dei lavoratori dipendenti occupati, sui 18.153 posti di lavoro persi in regione, 8.803 sarebbero nella provincia dell’Aquila.
La situazione però è critica anche nelle altre province: a Pescara i dipendenti a giugno 2009 erano il 5,9% in meno rispetto a giugno 2008 e il numero delle aziende era diminuito dell’1,5%; a Chieti le aziende erano invece diminuite dell’1,8% mentre i lavoratori del 4,1%; a Teramo il calo del numero dei dipendenti è stato del 5,7% mentre quello delle aziende del 3%.
Ad aumentare vertiginosamente sono state invece le ore di cassa integrazione: in tutto il 2008 ne erano state autorizzate 6,4 milioni mentre nel solo periodo gennaio-novembre 2009 le ore sono state 31,5 milioni. Le province più coinvolte sono Chieti, con il 33,8% delle ore totali,
L’Aquila, con il 33,6% e Teramo con il 26,3%.
«Sicuramente l’Abruzzo non è un’isola felice rispetto allo scenario complessivo, ma l’utilizzo degli ammortizzatori sociali significa anche che le difficoltà ci sono ma si cerca di non licenziare», ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti.
Per il presidente della Regione Gianni Chiodi, la situazione economica abruzzese risente di difficoltà congiunturali, ma anche strutturali, che Chiodi ha identificato con la formula delle quattro D (vedi box di lato), una delle quali è il debito pubblico. «Per la prima volta in dieci anni» ha spiegato il presidente «lo abbiamo ridotto passando da 4 a 3,5 miliardi in due anni. Se continueremo così nel 2012 riusciremo a superarlo»
Secondo i dati del Rapporto sull’impresa e sul lavoro realizzato da Inps e Abruzzolavoro, tra giugno 2008 e giugno 2009 il numero dei lavoratori dipendenti è diminuito del 7,7% mentre il totale delle aziende è sceso del 5,8%. «Il dato sulle imprese» ha spiegato il direttore regionale dell’Inps Marco Ghersevic, «è stato influenzato dal terremoto perché le aziende che hanno sede nel cratere non hanno presentato le denunce mensili all’Inps». Secondo i dati, infatti, delle 2.171 aziende scomparse in Abruzzo oltre 1.500 sarebbero in provincia dell’Aquila. Per quanto riguarda il numero dei lavoratori dipendenti occupati, sui 18.153 posti di lavoro persi in regione, 8.803 sarebbero nella provincia dell’Aquila.
La situazione però è critica anche nelle altre province: a Pescara i dipendenti a giugno 2009 erano il 5,9% in meno rispetto a giugno 2008 e il numero delle aziende era diminuito dell’1,5%; a Chieti le aziende erano invece diminuite dell’1,8% mentre i lavoratori del 4,1%; a Teramo il calo del numero dei dipendenti è stato del 5,7% mentre quello delle aziende del 3%.
Ad aumentare vertiginosamente sono state invece le ore di cassa integrazione: in tutto il 2008 ne erano state autorizzate 6,4 milioni mentre nel solo periodo gennaio-novembre 2009 le ore sono state 31,5 milioni. Le province più coinvolte sono Chieti, con il 33,8% delle ore totali,
L’Aquila, con il 33,6% e Teramo con il 26,3%.
«Sicuramente l’Abruzzo non è un’isola felice rispetto allo scenario complessivo, ma l’utilizzo degli ammortizzatori sociali significa anche che le difficoltà ci sono ma si cerca di non licenziare», ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti.
Per il presidente della Regione Gianni Chiodi, la situazione economica abruzzese risente di difficoltà congiunturali, ma anche strutturali, che Chiodi ha identificato con la formula delle quattro D (vedi box di lato), una delle quali è il debito pubblico. «Per la prima volta in dieci anni» ha spiegato il presidente «lo abbiamo ridotto passando da 4 a 3,5 miliardi in due anni. Se continueremo così nel 2012 riusciremo a superarlo»