AMBIENTE
Parco della Maiella patrimonio dell'umanità: è un Geoparco dell'Unesco
L'annuncio durante la giornata internazionale della terra. Sono 169 i siti nel mondo, di cui 11 in Italia
PESCARA. Scolpito dalle sue imponenti cime dal profilo levigato e disegnato da distese di boschi fitti e silenziosi che si alternano a fiumi, laghi perenni e gole scavate nella roccia, il Parco nazionale della Maiella ottiene dall'Unesco il prestigioso riconoscimento di Geoparco mondiale. L'annuncio ufficiale oggi, giovedì 22 aprile, in occasione dell'Earth day, la giornata internazionale della Madre Terra.
L'organizzazione delle Nazioni Unite, che annovera tra i suoi scopi quello di difendere e promuovere il patrimonio culturale e ambientale, premia la "montagna madre" simbolo dell'Abruzzo. Il nuovo Majella Geopark è inserito nell'elenco dei territori «dal patrimonio geologico rilevante» caratterizzato «da una strategia di sviluppo sostenibile sorretta da un programma europeo idoneo a promuovere tale sviluppo», parametri riconosciuti dalla Rete globale dei Geoparchi. Il numero dei geoparchi mondiali riconosciuti dall'Unesco (aggiornato all'aprile 2011) è 169, distribuiti in 44 Paesi del mondo. Ai 9 già presenti in Italia (Rocca di Cerere, Madonie, Beigua, Adamello Brenta, Cilento,Vallo di Diano e Alburni, Parco minerario toscano, Alpi Apuane, Sesia-Val Grande e Pollino) da oggi se ne aggiungono altri due: il Parco nazionale della Majella, che si apre in una delle zone più impervie e selvagge dell'Appennino centrale, compresa tra le province di Pescara, Chieti e L'Aquila, e il Parco nazionale dell'Aspromonte, che sorge invece all'interno della città metropolitana di Reggio Calabria.
Il riconoscimento del Parco nazionale della Maiella deriva dalle sue particolari caratteristiche geologiche e, in particolare, dalla presenza di ben 95 geositi, tra i quali uno dei più antichi in Europa e molti considerati di valore internazionale. Il presidente dell'Ente parco, Lucio Zazzara, parla di «speciali caratteristiche che uniscono la geologia, la biodiversità, la storica presenza dell'uomo e tutta la cultura sviluppata nel tempo». Il cammino verso il riconoscimento è iniziato nel 2016, insieme all'Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, che con l'Ente Parco ha siglato un protocollo d'intesa per la presentazione della candidatura.
CHE COS'E' UN GEOPARCO. Come è specificato sul sito internet dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), un Geoparco «deve comprendere un certo numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo». «La maggior parte dei siti presenti nel territorio di un Geoparco - fa sapere l'Ispra - deve appartenere al patrimonio geologico, ma il loro interesse può anche essere archeologico, naturalistico, storico o culturale. I siti di un Geoparco devono esse collegati in rete e beneficiare di misure di protezione e gestione. Nessuna distruzione o vendita di reperti geologici di un Geoparco è tollerato». Altra condizione indispensabile non solo per ottenere il prestigioso riconoscimento, ma anche per confermarlo dopo il riesame del suo funzionamento (che da regolamento avviene ogni 4 anni) è quella di avere «un ruolo attivo nello sviluppo economico del suo territorio» e «realizzare un impatto positivo sulle condizioni di vita dei suoi abitanti e sull’ambiente».
PERCHE' IL PARCO DELLA MAIELLA. Questa la descrizione del Parco nazionale della Maiella che compare sul sito internet dell'Unesco, nella sezione dedicata ai Geoparchi, dove si motiva la scenta di conferire il prestigioso riconoscimento. «Il Geoparco si trova negli Appennini Centrali - si legge - copre un’area di 740 kmq, con un’altitudine che va dai 132 ai 2800 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato da oltre 60 cime nel Massiccio della Majella, metà dei quali supera i 2000 metri, come nel caso del Monte Amaro. Il Geoparco è scolpito da una serie di gole e comprende molti fiumi e alcuni laghi perenni essenziali per sostenere la fauna. Rappresentando uno dei rilievi più giovani degli Appennini, l’area è costituita principalmente da calcare fossilifero. Con tracce di presenza umana risalenti a circa 600.000 anni fa, il Geoparco contiene 95 geositi, tra i quali uno dei geositi archeologici più antichi in Europa. La maggior parte ha un considerevole valore educativo e turistico. Grazie al suo paesaggio insolito di alti rilievi vicini al mare e alla sua eterogeneità geomorfologica, il Geoparco è caratterizzato da una grande varietà di microclimi, ecosistemi e nicchie ecologiche, che ha dato origine ad un eccezionale e prezioso livello di biodiversità».
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