Patto per l'Abruzzo, il testo dell'accordo
Unità di crisi, protocolli e Fabbrica: gli strumenti della nuova alleanza
Ecco il testo del Patto per l'Abruzzo.
Il Patto propone un accordo tra Regione, Organizzazioni sindacali e datoriali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale per condividere scelte strategiche e priorità, nonché gli interventi conseguenti, con l'obiettivo di assumere un reciproco impegno a cooperare e agire sinergicamente secondo le modalità individuate nel Patto stesso e ciascuno secondo il proprio ruolo e l'autonomia delle proprie competenze e prerogative.
Obiettivo generale del Patto.
Risanare, riformare, sviluppare, ricostruire. Il Patto vuole rappresentare un metodo di confronto e di dialogo sociale. In esso si esprime la scelta politica di fondo dell'azione regionale, quale modalità permanente di intendere l'azione di governo, l'organizzazione amministrativa delle strutture, il confronto con le componenti della società.
Patto = condivisione come metodo di governo un'alleanza per il Sistema-regione.
Il Patto per lo Sviluppo rappresenta lo strumento attraverso il quale Regione e parti sociali attuano politiche e definiscono priorità di intervento al fine di: promuovere la competitività del sistema delle imprese, la crescita di un'occupazione qualificata, il benessere dei cittadini e dei lavoratori; recuperare il valore della responsabilità quale fattore di sviluppo e democrazia reale; rimuovere le cause di marginalità ed esclusione favorendo l'integrazione e la coesione sociale; i rilanciare la modernizzazione dell'assetto normativo, amministrativo, fiscale, infrastrutturale e di servizi; realizzare, sulla base del principio di sussidiarietà, un effettivo utilizzo delle competenze e delle risorse che sono presenti sul territorio regionale.
Quali strumenti?
Due saranno gli strumenti principali per l'attivazione del Patto per lo Sviluppo: la consulta regionale per lo sviluppo per l'unità per le aree e le situazioni di crisi; e la consulta regionale per lo sviluppo. Il Tavolo generale del Patto per lo sviluppo, definito Consulta regionale per lo sviluppo, è costituita dai rappresentanti delle parti. Esso è l'organo di espressione del livello di rappresentanza delle Parti, che provvederanno ad individuare ciascuna i propri nominativi. Rappresenta la sede del confronto politico istituzionale ed è responsabile dell'attuazione del Patto. Nella Consulta prende "forma e sostanza" il Patto per lo Sviluppo. Essa è presieduta dal presidente della giunta regionale e sarà composta da 28 membri.
L'Unità per le aree e le situazioni di crisi.
E' un organismo regionale tecnico indipendente, ma collegato alla Consulta, di interlocuzione con i ministeri e le parti sociali, per la governance dei territori e delle aziende in difficoltà economica e occupazionale. L'Unità di crisi analizzerà, inoltre, le opportunità di riallocazione, riconversione o vendita di aziende o gruppi di aziende in fase di dismissione, liquidazione o cessazione per evitare la dispersione del capitale materiale e umano della regione. Tale organismo vuole di fatto anticipare le crisi aziendali, al fine di gestire le soluzioni in maniera efficace e non intervenire, come fanno strumenti regionali già presenti, quando le crisi sono conclamate.
I Protocolli.
Il Patto per lo Sviluppo sarà formalizzato attraverso quattro specifici Protocolli: 1. Protocollo con enti locali, contenente la migliore risposta ai nuovi bisogni dei cittadini e delle imprese, in termini di miglioramento del livello di servizio, di snellimento delle procedure amministrative, ecc. 2. Protocollo con università e sistema dell'istruzione superiore, contenente impegni al sostegno e sviluppo dei settori innovativi e della ricerca. 3. Protocollo con le camere di commercio, contenente impegni alla promozione delle attività economiche previdenziali e statistiche. 4: Protocollo con il sistema bancario, finalizzato a garantire al sistema economico regionale le risorse finanziarie di cui esso necessita e la creazione di un Osservatorio finalizzato alla elaborazione di politiche attive del credito.
Fabbrica Abruzzo.
E' un progetto che mira ad acquisire e poi raccogliere in un unico quadro di riferimento, le più importanti iniziative industriali di immediata "cantierabilità" presenti sul nostro territorio. L'idea è quella di negoziare con Invitalia e poi con il Mise, anche utilizzando gli strumenti del Patto, un Contratto di programma di territorio che, utilizzando risorse già programmate, evidenzi la volontà degli attori locali nell'investire ancora e significativamente nello sviluppo regionale. Con Fabbrica Abruzzo si passa da un "atteggiamento" di singola e generica richiesta "d'aiuto" ad un progettualità di sistema "collettiva" che rafforza la qualità e la credibilità generale di interlocuzione e che pone il nostro tessuto industriale all'avanguardia come "proattività" e capacità propositiva.
Le priorità per il 2011.
Rafforzamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività, attraverso: politiche di innovazione, aggregazione, sostegno all'imprenditoria innovativa, innovazione finanziaria, credito, internazionalizzazione e marketing territoriale.
Un impegno di responsabilità.
Il Patto deve rappresentare un impegno condiviso con tutte le parti sociali che preveda obiettivi comuni, tempi certi e risultati raggiungibili e soprattutto quantificabili. Non deve essere un "libro dei sogni" con dichiarazioni d'intenti e promesse declaratorie, ma un documento operativo. La responsabilità di tutti deve essere nell'individuare percorsi comuni su azioni concrete.
Il Patto propone un accordo tra Regione, Organizzazioni sindacali e datoriali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale per condividere scelte strategiche e priorità, nonché gli interventi conseguenti, con l'obiettivo di assumere un reciproco impegno a cooperare e agire sinergicamente secondo le modalità individuate nel Patto stesso e ciascuno secondo il proprio ruolo e l'autonomia delle proprie competenze e prerogative.
Obiettivo generale del Patto.
Risanare, riformare, sviluppare, ricostruire. Il Patto vuole rappresentare un metodo di confronto e di dialogo sociale. In esso si esprime la scelta politica di fondo dell'azione regionale, quale modalità permanente di intendere l'azione di governo, l'organizzazione amministrativa delle strutture, il confronto con le componenti della società.
Patto = condivisione come metodo di governo un'alleanza per il Sistema-regione.
Il Patto per lo Sviluppo rappresenta lo strumento attraverso il quale Regione e parti sociali attuano politiche e definiscono priorità di intervento al fine di: promuovere la competitività del sistema delle imprese, la crescita di un'occupazione qualificata, il benessere dei cittadini e dei lavoratori; recuperare il valore della responsabilità quale fattore di sviluppo e democrazia reale; rimuovere le cause di marginalità ed esclusione favorendo l'integrazione e la coesione sociale; i rilanciare la modernizzazione dell'assetto normativo, amministrativo, fiscale, infrastrutturale e di servizi; realizzare, sulla base del principio di sussidiarietà, un effettivo utilizzo delle competenze e delle risorse che sono presenti sul territorio regionale.
Quali strumenti?
Due saranno gli strumenti principali per l'attivazione del Patto per lo Sviluppo: la consulta regionale per lo sviluppo per l'unità per le aree e le situazioni di crisi; e la consulta regionale per lo sviluppo. Il Tavolo generale del Patto per lo sviluppo, definito Consulta regionale per lo sviluppo, è costituita dai rappresentanti delle parti. Esso è l'organo di espressione del livello di rappresentanza delle Parti, che provvederanno ad individuare ciascuna i propri nominativi. Rappresenta la sede del confronto politico istituzionale ed è responsabile dell'attuazione del Patto. Nella Consulta prende "forma e sostanza" il Patto per lo Sviluppo. Essa è presieduta dal presidente della giunta regionale e sarà composta da 28 membri.
L'Unità per le aree e le situazioni di crisi.
E' un organismo regionale tecnico indipendente, ma collegato alla Consulta, di interlocuzione con i ministeri e le parti sociali, per la governance dei territori e delle aziende in difficoltà economica e occupazionale. L'Unità di crisi analizzerà, inoltre, le opportunità di riallocazione, riconversione o vendita di aziende o gruppi di aziende in fase di dismissione, liquidazione o cessazione per evitare la dispersione del capitale materiale e umano della regione. Tale organismo vuole di fatto anticipare le crisi aziendali, al fine di gestire le soluzioni in maniera efficace e non intervenire, come fanno strumenti regionali già presenti, quando le crisi sono conclamate.
I Protocolli.
Il Patto per lo Sviluppo sarà formalizzato attraverso quattro specifici Protocolli: 1. Protocollo con enti locali, contenente la migliore risposta ai nuovi bisogni dei cittadini e delle imprese, in termini di miglioramento del livello di servizio, di snellimento delle procedure amministrative, ecc. 2. Protocollo con università e sistema dell'istruzione superiore, contenente impegni al sostegno e sviluppo dei settori innovativi e della ricerca. 3. Protocollo con le camere di commercio, contenente impegni alla promozione delle attività economiche previdenziali e statistiche. 4: Protocollo con il sistema bancario, finalizzato a garantire al sistema economico regionale le risorse finanziarie di cui esso necessita e la creazione di un Osservatorio finalizzato alla elaborazione di politiche attive del credito.
Fabbrica Abruzzo.
E' un progetto che mira ad acquisire e poi raccogliere in un unico quadro di riferimento, le più importanti iniziative industriali di immediata "cantierabilità" presenti sul nostro territorio. L'idea è quella di negoziare con Invitalia e poi con il Mise, anche utilizzando gli strumenti del Patto, un Contratto di programma di territorio che, utilizzando risorse già programmate, evidenzi la volontà degli attori locali nell'investire ancora e significativamente nello sviluppo regionale. Con Fabbrica Abruzzo si passa da un "atteggiamento" di singola e generica richiesta "d'aiuto" ad un progettualità di sistema "collettiva" che rafforza la qualità e la credibilità generale di interlocuzione e che pone il nostro tessuto industriale all'avanguardia come "proattività" e capacità propositiva.
Le priorità per il 2011.
Rafforzamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività, attraverso: politiche di innovazione, aggregazione, sostegno all'imprenditoria innovativa, innovazione finanziaria, credito, internazionalizzazione e marketing territoriale.
Un impegno di responsabilità.
Il Patto deve rappresentare un impegno condiviso con tutte le parti sociali che preveda obiettivi comuni, tempi certi e risultati raggiungibili e soprattutto quantificabili. Non deve essere un "libro dei sogni" con dichiarazioni d'intenti e promesse declaratorie, ma un documento operativo. La responsabilità di tutti deve essere nell'individuare percorsi comuni su azioni concrete.
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