Patto per lo sviluppo, c'è la consulta
Castiglione: tavoli tematici su fondi Fas, crisi industriali, sanità
PESCARA. Con quasi un mese di ritardo rispetto al cronoprogramma si è insediata ieri nella sala gialla della Regione la consulta di 28 membri prevista dal Patto per lo sviluppo, l'intesa firmata nell'aprile scorso da Regione, sindacati, associazioni di imprese, Pd, per fare "massa critica" sul governo nazionale e darsi delle priorità rispetto ai tanti problemi dell'Abruzzo legati allo sviluppo.
All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione Gianni Chiodi, il vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione, l'assessore al Lavoro Paolo Gatti, i rappresentanti degli enti di categoria, delle parti sociali e delle forze politiche di opposizione in Consiglio Regionale.
«Ci siamo dati l'impegno di riunirci ogni secondo giovedì del mese, di conseguenza la prossima riunione ci sarà il 9 giugno», ha spiegato Castiglione. «La consulta non è un organo operativo», ha aggiunto, «ci saranno dunque dei tavoli tematici con i quali toccheremo le varie tematiche legate allo sviluppo, come le aree di crisi, dove ci sono già delibere regionali. Sulle aree di crisi apriremo delle vertenze con il governo centrale».
Chiodi ha prospettato anche la costituzione di due consulte distinte su temi pesanti come la sanità e la ricostruzione (settori di cui è commissario ad acta), «nelle quali», ha spiegato Castiglione, «verranno illustrati gli interventi e i termini e i limiti dei finanziamenti». Tavoli ci saranno anche sui fondi Fas, di cui si aspetta ancora lo sblocco da parte del governo, e sui Fondi europei. Il Patto è stato chiesto soprattutto dalle parti sociali per dare sostanza alla Vertenza Abruzzo nei confronti del governo nazionale. In base all'atto costitutivo, il Patto e i suoi organi rappresentativi, hanno l'obiettivo di condividere scelte strategiche, nonché gli interventi conseguenti, e quindi di assumere un impegno reciproco (esecutivo, imprese, sindacati, opposizione) a cooperare e agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel Patto stesso.
Specificamente, l'obiettivo della Consulta è quello di individuare le priorità di intervento in coerenza con le linee di programmazione regionale; monitorare e valutare le attività svolte per il conseguimento degli obiettivi indicati; definire gli impegni da formalizzare nei quattro protocolli principali con enti locali, università e sistema dell'istruzione superiore, Camere di commercio e sistema bancario; condividere le informazioni e concordare i processi di «animazione e sensibilizzazione territoriale»; coordinare sui temi di competenza, i rapporti con il governo nazionale.
All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione Gianni Chiodi, il vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione, l'assessore al Lavoro Paolo Gatti, i rappresentanti degli enti di categoria, delle parti sociali e delle forze politiche di opposizione in Consiglio Regionale.
«Ci siamo dati l'impegno di riunirci ogni secondo giovedì del mese, di conseguenza la prossima riunione ci sarà il 9 giugno», ha spiegato Castiglione. «La consulta non è un organo operativo», ha aggiunto, «ci saranno dunque dei tavoli tematici con i quali toccheremo le varie tematiche legate allo sviluppo, come le aree di crisi, dove ci sono già delibere regionali. Sulle aree di crisi apriremo delle vertenze con il governo centrale».
Chiodi ha prospettato anche la costituzione di due consulte distinte su temi pesanti come la sanità e la ricostruzione (settori di cui è commissario ad acta), «nelle quali», ha spiegato Castiglione, «verranno illustrati gli interventi e i termini e i limiti dei finanziamenti». Tavoli ci saranno anche sui fondi Fas, di cui si aspetta ancora lo sblocco da parte del governo, e sui Fondi europei. Il Patto è stato chiesto soprattutto dalle parti sociali per dare sostanza alla Vertenza Abruzzo nei confronti del governo nazionale. In base all'atto costitutivo, il Patto e i suoi organi rappresentativi, hanno l'obiettivo di condividere scelte strategiche, nonché gli interventi conseguenti, e quindi di assumere un impegno reciproco (esecutivo, imprese, sindacati, opposizione) a cooperare e agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel Patto stesso.
Specificamente, l'obiettivo della Consulta è quello di individuare le priorità di intervento in coerenza con le linee di programmazione regionale; monitorare e valutare le attività svolte per il conseguimento degli obiettivi indicati; definire gli impegni da formalizzare nei quattro protocolli principali con enti locali, università e sistema dell'istruzione superiore, Camere di commercio e sistema bancario; condividere le informazioni e concordare i processi di «animazione e sensibilizzazione territoriale»; coordinare sui temi di competenza, i rapporti con il governo nazionale.
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