ABRUZZO
Pesca, via libera alla nuova legge dopo 32 anni
L’assessore Pepe: passo fondamentale per tutto il settore, l’ultima normativa risaliva al 1985. Ecco che cosa cambia
L’AQUILA. Ci sono voluti trentadue anni. Ma alla fine la nuova legge sulla pesca ha visto la luce. «E’ un passo avanti fondamentale - spiega l’assessore alla Politiche agricole, caccia e pesca, Dino Pepe -. Si fa finalmente chiarezza in un settore che è sempre stato importante ma non valorizzato come avrebbe dovuto». La legge rivoluziona completamente l’approccio sull’attività dei pescatori, il mantenimento e la ricostituzione della funzionalità ecologica degli ecosistemi fluviali. Con priorità alla reintroduzione e al ripopolamento della trota mediterranea. Insomma, un provvedimento regionale pensata con occhio alla tutela dell’ambiente.
Tutti a pesca. L’ultima normativa sulla pesca nelle acque interne risaliva addirittura al 1985. La nuova legge (Gestione della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne della Regione Abruzzo) approvata ieri in consiglio regionale all’Aquila contiene importanti novità. Anche in tema di semplificazione amministrativa. Ma cosa prevede nel dettaglio? Innanzitutto l’eliminazione del tesserino di pesca. D’ora in poi per praticare questa attività sarà sufficiente il versamento della tassa per la concessione regionale e recarsi a pescare semplicemente con un documento di riconoscimento al seguito. La tassa di concessione resta invariata mentre le marche da bollo saranno solo un ricordo: non sarà infatti più necessario acquistarle per il rinnovo della licenza.
Tasse e corsi. Tra 18 mesi sarà necessario frequentare un corso di formazione organizzato dalle associazioni dei pescatori. Non è, invece, prevista alcuna tassa di concessione per i diversamente abili, minori con età compresa tra i diciotto e i quattordici anni e per chi ha superato il settantesimo anno d’età. Per queste categorie andare a pesca sarà, in sostanza, gratuito. La legge regionale istituisce anche un organismo scientifico di supporto alla regione per la gestione del patrimonio ittico. Per garantire un adeguato supporto tecnico-scientifico alla gestione del patrimonio ittico e degli ambienti acquatici della regione, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale per l’Abruzzo viene individuato dalla nuova legge quale organo tecnico-scientifico. Viene, inoltre, introdotto il tesserino segnacatture obbligatorio per tutti i pescatori: servirà per gestire al meglio i ripopolamenti dei pesci.
Trote a volontà. Infine, la nuova legge prevede la gestione del centro ittiogenico sperimentale dell’Aquila direttamente da parte della regione che servirà nel futuro a produrre il ceppo autoctono della trota da reintrodurre su tutti i fiumi abruzzesi. In questi giorni sono, peraltro, in corso le immissioni, circa 40 quintali, di trote nei fiumi abruzzesi. Vengono liberati capi “pronta pesca” di alta qualità, di ceppo autoctono mediterraneo e di ceppo atlantico allevati nel centro ittiogenico sperimentale e di idrobiologia (Cisi) del Vetoio, all’Aquila.
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