Pescara, dall'idea al prodotto: basta una stampante 3d
Tre architetti abruzzesi riproducono oggetti con una macchina molto speciale. "È una rivoluzione, in teoria è possibile fare tutto eliminando la manodopera"
di Fabio Iuliano
PESCARA. Tecnicamente è possibile tutto o quasi. Potresti anche farti fare la fotocopia tridimensionale della casa. O fartela costruire ex novo, partendo dal progetto originale. E la cosa sarebbe anche utile, se solo si pensa alla ricostruzione dell’Aquila. Non solo la stampa 3D rappresenta una nuova frontiera tecnologica. Ma lavorare con degli “attrezzi” che permettono di realizzare tutto quello che puoi immaginare ti aiuta a vedere le cose da una prospettiva inedita.
Andiamo con ordine. A Pescara, le chiavi che aprono questa nuova frontiera ce l’hanno in mano tre giovani architetti: Marco De Petris e i fratelli Mirko e Matteo Battistella. Il loro store, in piazza San Camillo de Lellis, è frequentato da una clientela dalle mille sfaccettature: dallo studente al professore, dal curioso al creativo, queste sono alcune delle figure che si avvicinano al loro maker space, uno spazio che non è un semplice negozio bensì un laboratorio di idee dove il cliente si relaziona e si confronta con loro per soddisfare al meglio le proprie necessità.
«L’aspetto più importante per il nostro settore di attività», spiegano, «è quello legato alla versatilità della nostra offerta. Noi andiamo incontro a chiunque abbia un’idea. Si parte dal fai da te e si arriva alle stampanti tridimensionali. Seguiamo passo dopo passo i progetti dei nostri clienti per trasformare le idee di chi si rivolge a noi in opportunità reali e concrete». I campi di impiego sono i più disparati, dall’architettura all’urbanistica, all’arte e alla scultura.
«Facciamo calchi di gioiellieri, modelli per artigiani e molto altro», sottolineano. Di fatto il loro laboratorio è pieno degli oggetti più strani, dall’elefante di piazza Salotto ridotto e ricostruito grazie alle tecnologie digitali, a statue e statuette. In queste settimane si stanno diffondendo varie apparecchiature che permettono la stampa 3D.
I dispositivi più piccoli ed economici (si parla di 6-700 euro) permettono di creare modelli fino a 20x20x20 centimetri. Attrezzature indicate non solo per l’uso personale ma anche nel campo educational e per l’impiego professionale, soprattutto la modellazione e la protopizzazione.
Allo studio dei tre architetti pescaresi (3dItaly) è possibile veder realizzati i propri progetti a 50 centesimi a centimetro cubo. Naturalmente, più la realizzazione è piena di materiale, maggiore è il costo di produzione.
«Prevalentemente utilizziamo plastica, ma ci si può attrezzare con nylon, gesso, ceramica e quant’altro». La stampa tridimensionale sembra avere in sé i semi per dare il via a una vera e propria rivoluzione. Grazie al web si possono replicare ovunque oggetti studiati a chilometri di distanza. Uno degli obiettivi, il più incredibile, è quello di realizzare strutture abitative a costi bassisimi.
«Sarebbero souzioni ideali per i paesi del Terzo mondo», valutano i fratelli Battistella, «utilizzando una stampante 3D di grandi dimensioni. Una soluzione che sconvolgerebbe l’attuale filiera edilizia, eliminando di colpo la mano d’opera».
@motasemper