Petruzzi-sindacati, firmato l’accordo
Previste 483 assunzioni entro il 2011. Evitato il periodo di prova per medici e infermieri
CHIETI. L’intesa con i sindacati spiana la strada alla nuova gestione biennale di Villa Pini, con il reintegro di 483 dipendenti entro dicembre 2011. La firma dell’accordo è stata raggiunta la notte scorsa.
Nei prossimi giorni, l’imprenditore pescarese della sanità Nicola Petruzzi, titolare del policlinico di Abano Terme (Padova) potrà dunque sottoscrivere il contratto di affitto per la Casa di cura teatina e avviare un nuovo corso amministrativo e gestionale. Cgil parla di «migliore accordo possibile nelle condizioni date», la Cisl di «intesa soddisfacente». In ogni caso, di trattativa difficile nel quadro di una vertenza molto complessa che ha visto centinaia di operatori, per oltre 15 mesi, costretti ad affrontare grandi incertezze in ordine al mancato pagamento degli stipendi e sulle prospettive di difesa del posto di lavoro. «E’ un accordo soddisfacente», spiega Davide Farina (Cisl), «perché si partiva da posizioni di debolezza negoziale posto che non esistono offerte alternative a quella di Petruzzi».
Oltre all’assunzione graduale ma sicura di 483 operatori, l’accordo dà prelazione ai lavoratori rimasti esclusi, perché assunti dopo il 31 dicembre 2007, nel caso in cui l’organico di Villa Pini dovesse segnalare carenze. «La trattativa è stata condotta sulla base del prendere o lasciare», commenta Angela Scottu (Cgil regionale sanità), «ecco perché diciamo che l’intesa è la migliore possibile. Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito il raggiungimento di un accordo unitario». La gestione Petruzzi è ora attesa a una verifica sul campo, anche perché il piano industriale non è ancora del tutto esplicitato. Punti interrogativi riguardano la psichiatria, in particolare i centri di riabilitazione psichiatrica finiti nel mirino della commissione parlamentare d’inchiesta del senatore Ignazio Marino.
Ripartiranno invece tutte le attività per le quali è garantito l’accreditamento, come i servizi di accettazione ospedaliera, la specialistica ambulatoriale e il centro di riabilitazione ad alta intensità. Da verificare le autorizzazioni che riguardano altre attività sanitarie che, in passato, Villa Pini ha sempre garantito. Ma ci sarà tempo sino alla fine del 2010 per avere un quadro definitivo degli accreditamenti. «Il sindacato», riprende Farina, «ha conquistato modifiche sostanziali rispetto a quanto prevedeva la bozza originale di accordo promossa dalla Casa di cura di Abano».
Il sindacato si è assicurata la possibilità di assumere dalla cassa integrazione in deroga, dove attualmente è collocata parte dei lavoratori, non dalla mobilità, come invece chiedeva l’azienda. «Ha inoltre ottenuto», prosegue la Cisl, «l’esclusione del periodo di prova per il personale medico e non medico, l’inserimento della garanzia, prevista dall’articolo 104 della legge fallimentare, di riassumere tutto il personale se, al termine del periodo di affitto, il policlinico di Abano Terme non dovesse aggiudicarsi l’acquisto di Villa Pini nella gara promossa dalla curatela fallimentare».
Nei prossimi giorni, l’imprenditore pescarese della sanità Nicola Petruzzi, titolare del policlinico di Abano Terme (Padova) potrà dunque sottoscrivere il contratto di affitto per la Casa di cura teatina e avviare un nuovo corso amministrativo e gestionale. Cgil parla di «migliore accordo possibile nelle condizioni date», la Cisl di «intesa soddisfacente». In ogni caso, di trattativa difficile nel quadro di una vertenza molto complessa che ha visto centinaia di operatori, per oltre 15 mesi, costretti ad affrontare grandi incertezze in ordine al mancato pagamento degli stipendi e sulle prospettive di difesa del posto di lavoro. «E’ un accordo soddisfacente», spiega Davide Farina (Cisl), «perché si partiva da posizioni di debolezza negoziale posto che non esistono offerte alternative a quella di Petruzzi».
Oltre all’assunzione graduale ma sicura di 483 operatori, l’accordo dà prelazione ai lavoratori rimasti esclusi, perché assunti dopo il 31 dicembre 2007, nel caso in cui l’organico di Villa Pini dovesse segnalare carenze. «La trattativa è stata condotta sulla base del prendere o lasciare», commenta Angela Scottu (Cgil regionale sanità), «ecco perché diciamo che l’intesa è la migliore possibile. Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito il raggiungimento di un accordo unitario». La gestione Petruzzi è ora attesa a una verifica sul campo, anche perché il piano industriale non è ancora del tutto esplicitato. Punti interrogativi riguardano la psichiatria, in particolare i centri di riabilitazione psichiatrica finiti nel mirino della commissione parlamentare d’inchiesta del senatore Ignazio Marino.
Ripartiranno invece tutte le attività per le quali è garantito l’accreditamento, come i servizi di accettazione ospedaliera, la specialistica ambulatoriale e il centro di riabilitazione ad alta intensità. Da verificare le autorizzazioni che riguardano altre attività sanitarie che, in passato, Villa Pini ha sempre garantito. Ma ci sarà tempo sino alla fine del 2010 per avere un quadro definitivo degli accreditamenti. «Il sindacato», riprende Farina, «ha conquistato modifiche sostanziali rispetto a quanto prevedeva la bozza originale di accordo promossa dalla Casa di cura di Abano».
Il sindacato si è assicurata la possibilità di assumere dalla cassa integrazione in deroga, dove attualmente è collocata parte dei lavoratori, non dalla mobilità, come invece chiedeva l’azienda. «Ha inoltre ottenuto», prosegue la Cisl, «l’esclusione del periodo di prova per il personale medico e non medico, l’inserimento della garanzia, prevista dall’articolo 104 della legge fallimentare, di riassumere tutto il personale se, al termine del periodo di affitto, il policlinico di Abano Terme non dovesse aggiudicarsi l’acquisto di Villa Pini nella gara promossa dalla curatela fallimentare».
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