Pianta estinta scoperta nel parco marino
Si trova nella fascia compresa tra la pineta e la ferrovia adriatica: potrebbe diventare il simbolo dell’oasi
PINETO. All’ombra della cinquecentesca Torre di Cerrano cresce una piccola pianta, appartenente alla stessa famiglia dello zafferano, fino ad oggi ritenuta estinta dal litorale abruzzese. Si tratta della romulea rollii o, più comunemente, zafferanetto delle spiagge o di Rolli (botanico dell’Ottocento).
Alcuni esemplari sono stati trovati nell’area dell’istituendo parco marino Torre del Cerrano. A scoprirli e a scattare le foto è stato Adriano De Ascentiis, naturalista, volontario del Wwf Terre del Cerrano e direttore dell’Oasi dei Calanchi di Atri.
«Giorni fa, in un sopralluogo effettuato a Cerrano con due ricercatori del Centro Floristico dell’Appennino, ho rinvenuto la romulea rollii nella fascia compresa tra la pineta e la ferrovia adriatica», riferisce lo stesso De Ascentiis, «la presenza di tale specie è da ritenersi di estrema importanza in quanto essa era considerata estinta dalle spiagge abruzzesi».
Ora, tenendo conto della sua rarità nella regione e in tutto il litorale adriatico, la piantina dai fiori bianchi venati di viola potrebbe diventare il simbolo del parco marino tra Pineto e Silvi Marina. La romulea rollii, della famiglia delle Iridaceae, di cui fanno parte anche i più noti zafferani (in Abruzzo è famoso quello coltivato sulla Piana di Navelli, in provincia dell’Aquila), fiorisce tra febbraio e marzo; il fiore, che emerge delicatamente dalla sabbia, si presenta a stella, bianco o appena venato di viola internamente, mentre esternamente è verde.
Il suo habitat è costituito da zone retrodunali e da litorali sabbiosi dell’area mediterranea. La piantina, meno rara sulle coste tirreniche e nelle isoli maggiori, a livello nazionale è comunque considerata una specie a rischio d’estinzione. La sua scomparsa si deve anzitutto alla cementificazione dei litorali, che in Abruzzo è stata molto intensa negli ultimi decenni.
In passato la romulea era stata segnalata all’interno della Pineta d’Avalos di Pescara. «L’anno scorso», aggiunge Adriano De Ascentiis, «avevo rinvenuto, nella stessa area nei pressi della Torre di Cerrano, un’altra specie erbacea, l’Euphorbia peplis, mai segnalata prima d’allora in quel tratto di litorale. Si tratta, tuttavia, di una specie non importante quanto la romulea o un’altra piantina, la trivia adriatica, un piccolo gasteropode piuttosto raro in Adriatico».
Alcuni esemplari sono stati trovati nell’area dell’istituendo parco marino Torre del Cerrano. A scoprirli e a scattare le foto è stato Adriano De Ascentiis, naturalista, volontario del Wwf Terre del Cerrano e direttore dell’Oasi dei Calanchi di Atri.
«Giorni fa, in un sopralluogo effettuato a Cerrano con due ricercatori del Centro Floristico dell’Appennino, ho rinvenuto la romulea rollii nella fascia compresa tra la pineta e la ferrovia adriatica», riferisce lo stesso De Ascentiis, «la presenza di tale specie è da ritenersi di estrema importanza in quanto essa era considerata estinta dalle spiagge abruzzesi».
Ora, tenendo conto della sua rarità nella regione e in tutto il litorale adriatico, la piantina dai fiori bianchi venati di viola potrebbe diventare il simbolo del parco marino tra Pineto e Silvi Marina. La romulea rollii, della famiglia delle Iridaceae, di cui fanno parte anche i più noti zafferani (in Abruzzo è famoso quello coltivato sulla Piana di Navelli, in provincia dell’Aquila), fiorisce tra febbraio e marzo; il fiore, che emerge delicatamente dalla sabbia, si presenta a stella, bianco o appena venato di viola internamente, mentre esternamente è verde.
Il suo habitat è costituito da zone retrodunali e da litorali sabbiosi dell’area mediterranea. La piantina, meno rara sulle coste tirreniche e nelle isoli maggiori, a livello nazionale è comunque considerata una specie a rischio d’estinzione. La sua scomparsa si deve anzitutto alla cementificazione dei litorali, che in Abruzzo è stata molto intensa negli ultimi decenni.
In passato la romulea era stata segnalata all’interno della Pineta d’Avalos di Pescara. «L’anno scorso», aggiunge Adriano De Ascentiis, «avevo rinvenuto, nella stessa area nei pressi della Torre di Cerrano, un’altra specie erbacea, l’Euphorbia peplis, mai segnalata prima d’allora in quel tratto di litorale. Si tratta, tuttavia, di una specie non importante quanto la romulea o un’altra piantina, la trivia adriatica, un piccolo gasteropode piuttosto raro in Adriatico».