Piccone: "Avanti con Chiodi"
Il senatore del Pdl: De Laurentiis punta alla candidatura a governatore
PESCARA. «Mi chiedo: se quelli dell'Udc hanno tutta questa convinzione della necessità di aprire al centrosinistra, perché quest'alleanza non l'hanno stretta due anni e mezzo fa, quando si è votato per la Regione, invece di andare da soli come hanno fatto?». Per Filippo Piccone la risposta a questa domanda retorica è la spiegazione dell'attuale caso politico abruzzese. Il caso è quello aperto da una recente intervista al Centro di Rodolfo De Laurentiis, in cui il leader abruzzese dell'Udc ha espresso la disponibilità ad aprire il suo partito a un'alleanza con il centrosinistra in vista delle elezioni comunali della prossima primavera e poi del voto regionale del 2113. Quesa svolta è legata soprattutto alle ambizioni politiche di De Laurentiis, secondo Piccone, senatore e coordinatore regionale del Pdl, il partito con cui l'Udc, in Abruzzo, è alleato in quattro Province su quattro e in tre comuni capoluogo su quattro.
Senatore Piccone, De Laurentiis giudica fallimentare la giunta Chiodi e apre al centrosinistra. Se lo aspettava?
«Sono due cose conseguenziali. Se c'è una caratteristica cosa che contraddistingue l'Udc è quella di cogliere sempre l'occasione per salire su quello che, di volta in volta, ritiene sia il carro dei vincitori. Lui giudica negativo l'operato di Chiodi perché sta già pensando all'utilità di un'alleanza con il centrosinistra. E evidente che un governatore come Chiodi, a meno che non scelga lui strade diverse, è sicuramente il nostro prossimo candidato alla presidenza della Regione. Siccome De Laurentiis vuole fare il candidato, lui non può che scegliere l'alleanza con il centrosinistra perché, nella sua opinione, è l'unico schieramento che gli può dare l'opportunità di fare il presidente della Regione. Noi siamo sicuri che, alla fine di questa legislatura, gli abruzzesi avranno compreso quanto è stato fatto nelle due fasi di questa legislastura».
Quali due fasi?
«La prima è quella dedicata al risanamento dei conti che, in questi mesi, è stata portata quasi a termine. La seconda, che partirà adesso, è quella in cui faremo una serie di interventi strutturali dando voce a esigenze di riforma e di riorganizzazione».
Perché, secondo lei, De Laurentiis ha detto le cose che ha detto in questo momento?
«Ripeto: perché sta preparando una sua possibile candidatura alla presidenza della giunta regionale. Adesso si stanno stringendo le alleanze e, forse per questo, lui sente la pressione di qualche esponente di spicco del Pd che ha intenzione di candidarsi. Per esempio, vorrei sapere che cosa ne pensa il senatore Legnini di questa sortita di De Laurentiis».
E' d'accordo con il senatore Tancredi, del Pdl, che ha posto una sorta di ultimatum alla classe dirigente dell'Udc: o con noi o contro di noi, senza più ambiguità?
«Non sono d'accordo con il mio amico Paolo semplicemente perché questa dei due forni è la strategia dell'Udc. Mi sembra, quindi, pleonosatico chiedere ciò che lui chiede all'Udc. Lui sa bene che fa parte della strategia di quel partito il mettersi al centro e di sposare le cause di qua e di là. E' stato un tantino ingenuo Tancredi».
Il vostro rapporto con l'Udc passa atraverso quello con De Laurentiis?
«Io dico che l'esperienza del centrodestra può essere allargata e noi lavoriamo per includere anche l'Udc. Qualcuno però mi deve dire chi decide nell'Udc abruzzese che è attualemente commissariata. Qualcuno, prima o poi, dovrà pure dirci con chi dobbiamo parlare nell'Udc. Noi possimamo allargare l'alleanza, ma chiaramente la nostra leadership dal punto di vista della candidatura alla presidenza della Regione non si tocca. Noi il futuro candidato governatore ce l'abbiamo già si chiama Gianni Chiodi. Voglio proprio vedere se De Laurentiis confermerà la sua possibile alleanza con il centrosinistra se il candidato presidente di quella parte sarà il mio amico Giovanni Legnini. Io sono convinto del contrario. Se l'Udc non otterrà quella candidatura, andrà da sola come ha fatto alle passate elezioni regionali».
La posizione di De Laurentiis è maggioritaria nell'Udc abruzzese?
«Non lo so. Conosco e stimo De Laurentiis da tanto tempo, ma non so, in questa fase, chi è l'interlocutore principale nell'Udc. Noi vorremmo saperlo perché siamo interessati ad aprire un discorso con loro. C'è un'altra cosa che mi chiedo: se decidessimo di allargare all'Udc la giunta regionale, quale sarebbe la posizione di quel partito?».
De Laurentiis è in sintonia con Casini in questo momento?
«Di più: la posizione di De Laurentiis è la fotocopia di quella di Casini. Se a Casini avessimo fatto fare il candidato premier sarebbe stato con noi. L'Udc ha stratificato un consenso stabile che rende quel partito un ago della bilancia nel panorama politico. Questo ruolo lo ha assunto parecipando ad alleanze sia col centrosinistra che col centrodestra. E questo ruolo vuole continuare a svolgerlo al massimo».
Senatore Piccone, De Laurentiis giudica fallimentare la giunta Chiodi e apre al centrosinistra. Se lo aspettava?
«Sono due cose conseguenziali. Se c'è una caratteristica cosa che contraddistingue l'Udc è quella di cogliere sempre l'occasione per salire su quello che, di volta in volta, ritiene sia il carro dei vincitori. Lui giudica negativo l'operato di Chiodi perché sta già pensando all'utilità di un'alleanza con il centrosinistra. E evidente che un governatore come Chiodi, a meno che non scelga lui strade diverse, è sicuramente il nostro prossimo candidato alla presidenza della Regione. Siccome De Laurentiis vuole fare il candidato, lui non può che scegliere l'alleanza con il centrosinistra perché, nella sua opinione, è l'unico schieramento che gli può dare l'opportunità di fare il presidente della Regione. Noi siamo sicuri che, alla fine di questa legislatura, gli abruzzesi avranno compreso quanto è stato fatto nelle due fasi di questa legislastura».
Quali due fasi?
«La prima è quella dedicata al risanamento dei conti che, in questi mesi, è stata portata quasi a termine. La seconda, che partirà adesso, è quella in cui faremo una serie di interventi strutturali dando voce a esigenze di riforma e di riorganizzazione».
Perché, secondo lei, De Laurentiis ha detto le cose che ha detto in questo momento?
«Ripeto: perché sta preparando una sua possibile candidatura alla presidenza della giunta regionale. Adesso si stanno stringendo le alleanze e, forse per questo, lui sente la pressione di qualche esponente di spicco del Pd che ha intenzione di candidarsi. Per esempio, vorrei sapere che cosa ne pensa il senatore Legnini di questa sortita di De Laurentiis».
E' d'accordo con il senatore Tancredi, del Pdl, che ha posto una sorta di ultimatum alla classe dirigente dell'Udc: o con noi o contro di noi, senza più ambiguità?
«Non sono d'accordo con il mio amico Paolo semplicemente perché questa dei due forni è la strategia dell'Udc. Mi sembra, quindi, pleonosatico chiedere ciò che lui chiede all'Udc. Lui sa bene che fa parte della strategia di quel partito il mettersi al centro e di sposare le cause di qua e di là. E' stato un tantino ingenuo Tancredi».
Il vostro rapporto con l'Udc passa atraverso quello con De Laurentiis?
«Io dico che l'esperienza del centrodestra può essere allargata e noi lavoriamo per includere anche l'Udc. Qualcuno però mi deve dire chi decide nell'Udc abruzzese che è attualemente commissariata. Qualcuno, prima o poi, dovrà pure dirci con chi dobbiamo parlare nell'Udc. Noi possimamo allargare l'alleanza, ma chiaramente la nostra leadership dal punto di vista della candidatura alla presidenza della Regione non si tocca. Noi il futuro candidato governatore ce l'abbiamo già si chiama Gianni Chiodi. Voglio proprio vedere se De Laurentiis confermerà la sua possibile alleanza con il centrosinistra se il candidato presidente di quella parte sarà il mio amico Giovanni Legnini. Io sono convinto del contrario. Se l'Udc non otterrà quella candidatura, andrà da sola come ha fatto alle passate elezioni regionali».
La posizione di De Laurentiis è maggioritaria nell'Udc abruzzese?
«Non lo so. Conosco e stimo De Laurentiis da tanto tempo, ma non so, in questa fase, chi è l'interlocutore principale nell'Udc. Noi vorremmo saperlo perché siamo interessati ad aprire un discorso con loro. C'è un'altra cosa che mi chiedo: se decidessimo di allargare all'Udc la giunta regionale, quale sarebbe la posizione di quel partito?».
De Laurentiis è in sintonia con Casini in questo momento?
«Di più: la posizione di De Laurentiis è la fotocopia di quella di Casini. Se a Casini avessimo fatto fare il candidato premier sarebbe stato con noi. L'Udc ha stratificato un consenso stabile che rende quel partito un ago della bilancia nel panorama politico. Questo ruolo lo ha assunto parecipando ad alleanze sia col centrosinistra che col centrodestra. E questo ruolo vuole continuare a svolgerlo al massimo».
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