Processo Del Turco, niente sospensione
Il legale chiede lo stop in attesa della decisione della Cassazione, il giudice: si va avanti
PESCARA. Come in una guerra fredda, aspettando la sfida corpo a corpo che verrà, le schermaglie tra procura e difesa di Ottaviano Del Turco tengono vivo il processo sullo scandalo della sanità in Abruzzo. L'ultima mossa porta la firma dell'avvocato Giandomenico Caiazza, legale dell'ex governatore, che ha inviato un fax con il quale ha chiesto al gup Angelo Zaccagnini di poter rinviare l'intervento della difesa dal 25 ottobre a dopo il 17 novembre.
Quando cioè la Cassazione si pronuncerà sul ricorso dell'ex presidente della Regione, che invoca lo spostamento del processo ad Avezzano o all'Aquila oppure in tutte e due le sedi.
ISTANZA RESPINTA Caiazza ha chiesto la sospensione della discussione in attesa che venga sciolto il nodo della competenza territoriale. Una mossa per evitare che il gup Angelo Zaccagnini decida sulle 34 richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Pescara prima che la Corte Suprema si esprima.
Il giudice, che sull'incompetenza ha rinviato ogni decisione a fine udienza preliminare, ha però respinto l'istanza. Anche i pm del pool (il procuratore Nicola Trifuoggi e i sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli), si sono opposti ritenendo che non sussistano motivi di rinvio e che in ogni caso il ricorso ai giudici di legittimità sia incidentale rispetto al processo in corso dal momento che riguarda un provvedimento su un sequestro dei beni emesso dal Tribunale del riesame. Quest'ultimo, nella motivazione di conferma del sequestro, ha omesso di entrare nel merito della questione-competenza che pure era stata al centro della difesa di Del Turco con una memoria di 40 pagine e un intervento di un'ora e mezzo di fronte al collegio dei giudici pescaresi.
QUATTRO UDIENZE Che l'intendimento di Zaccagnini vada in tutt'altra direzione rispetto a qualsiasi sospensione dell'udienza preliminare, lo dimostra anche quanto accaduto ieri mattina, quando l'avvocato Femminella, che assiste l'ex capogruppo del Pd Camillo Cesarone, ha chiesto di potere lui pure posticipare l'intervento, previsto il 18 ottobre, perché impegnato in altri processi. Il giudice ha risposto con un'ordinanza con la quale ha confermato il calendario già stabilito lo scorso giugno. E dunque, lunedì prossimo toccherà ai difensori dell'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, dell'ex assessore alle Attività produttive Antonio Boschetti, dell'ex direttore dell'agenzia sanitaria regionale Francesco Di Stanislao e appunto di Cesarone.
GIORNATA CLOU Fino al 17 novembre sono previste altre quattro udienze, tutte fissate di lunedì alle 9, e altre 5 - se necessarie - fino al 20 dicembre. Il clou sarà il 25 ottobre ed è facile intuire che sarà questa l'udienza in cui i difensori opereranno le proprie mosse anche in relazione al ricorso in Cassazione. Tra due lunedì, infatti, dovrebbero scendere in campo i legali di Del Turco, del deputato del Pdl Sabatino Aracu, dell'ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, del suo collaboratore Vittorio Cirone e dell'ex braccio destro del governatore Lamberto Quarta. Sarà un'udienza fiume e per questo non è escluso che si renda necessario utilizzare quella dell'8 novembre (il primo è festivo) per completare le difese, tanto più che l'avvocato Giulia Bongiorno, che assiste Aracu, potrebbe chiedere un differimento per impegni parlamentari.
NOVEMBRE DECISIVO Una volta che tutti i legali avranno esaurito i propri interventi, che cosa succederà? Un'udienza sarà dedicata alle repliche e controrepliche di accusa e difesa, un'altra alla discussione dei riti abbreviati scelti da tre imputati, l'ex governatore Giovanni Pace, il genero Vincenzo Trozzi e l'avvocato Pietro Anello. La sentenza per quest'ultimi e la decisione sulle richieste di processo sollecitate quattro mesi fa dalla procura saranno contestuali.
LA CASSAZIONE E' difficile che il gup riesca a decidere prima del 17 novembre, quando la Cassazione si pronuncerà sul ricorso di Del Turco e deciderà se sia sufficiente un nuovo collegio del Riesame di Pescara a colmare l'omessa motivazione sulla questione della competenza territoriale oppure fornirà indicazioni sulla sede del processo, che le difese potrebbero utilizzare come preziosi assist per ottenere lo spostamento.
Nel caso in cui, invece, il processo sanità alla data del 17 novembre fosse già definito, ai difensori non resterebbe altra strada che ripresentare la questione dell'incompetenza territoriale direttamente alla prima udienza, a Pescara, dell'eventuale dibattimento.
Quando cioè la Cassazione si pronuncerà sul ricorso dell'ex presidente della Regione, che invoca lo spostamento del processo ad Avezzano o all'Aquila oppure in tutte e due le sedi.
ISTANZA RESPINTA Caiazza ha chiesto la sospensione della discussione in attesa che venga sciolto il nodo della competenza territoriale. Una mossa per evitare che il gup Angelo Zaccagnini decida sulle 34 richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Pescara prima che la Corte Suprema si esprima.
Il giudice, che sull'incompetenza ha rinviato ogni decisione a fine udienza preliminare, ha però respinto l'istanza. Anche i pm del pool (il procuratore Nicola Trifuoggi e i sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli), si sono opposti ritenendo che non sussistano motivi di rinvio e che in ogni caso il ricorso ai giudici di legittimità sia incidentale rispetto al processo in corso dal momento che riguarda un provvedimento su un sequestro dei beni emesso dal Tribunale del riesame. Quest'ultimo, nella motivazione di conferma del sequestro, ha omesso di entrare nel merito della questione-competenza che pure era stata al centro della difesa di Del Turco con una memoria di 40 pagine e un intervento di un'ora e mezzo di fronte al collegio dei giudici pescaresi.
QUATTRO UDIENZE Che l'intendimento di Zaccagnini vada in tutt'altra direzione rispetto a qualsiasi sospensione dell'udienza preliminare, lo dimostra anche quanto accaduto ieri mattina, quando l'avvocato Femminella, che assiste l'ex capogruppo del Pd Camillo Cesarone, ha chiesto di potere lui pure posticipare l'intervento, previsto il 18 ottobre, perché impegnato in altri processi. Il giudice ha risposto con un'ordinanza con la quale ha confermato il calendario già stabilito lo scorso giugno. E dunque, lunedì prossimo toccherà ai difensori dell'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, dell'ex assessore alle Attività produttive Antonio Boschetti, dell'ex direttore dell'agenzia sanitaria regionale Francesco Di Stanislao e appunto di Cesarone.
GIORNATA CLOU Fino al 17 novembre sono previste altre quattro udienze, tutte fissate di lunedì alle 9, e altre 5 - se necessarie - fino al 20 dicembre. Il clou sarà il 25 ottobre ed è facile intuire che sarà questa l'udienza in cui i difensori opereranno le proprie mosse anche in relazione al ricorso in Cassazione. Tra due lunedì, infatti, dovrebbero scendere in campo i legali di Del Turco, del deputato del Pdl Sabatino Aracu, dell'ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, del suo collaboratore Vittorio Cirone e dell'ex braccio destro del governatore Lamberto Quarta. Sarà un'udienza fiume e per questo non è escluso che si renda necessario utilizzare quella dell'8 novembre (il primo è festivo) per completare le difese, tanto più che l'avvocato Giulia Bongiorno, che assiste Aracu, potrebbe chiedere un differimento per impegni parlamentari.
NOVEMBRE DECISIVO Una volta che tutti i legali avranno esaurito i propri interventi, che cosa succederà? Un'udienza sarà dedicata alle repliche e controrepliche di accusa e difesa, un'altra alla discussione dei riti abbreviati scelti da tre imputati, l'ex governatore Giovanni Pace, il genero Vincenzo Trozzi e l'avvocato Pietro Anello. La sentenza per quest'ultimi e la decisione sulle richieste di processo sollecitate quattro mesi fa dalla procura saranno contestuali.
LA CASSAZIONE E' difficile che il gup riesca a decidere prima del 17 novembre, quando la Cassazione si pronuncerà sul ricorso di Del Turco e deciderà se sia sufficiente un nuovo collegio del Riesame di Pescara a colmare l'omessa motivazione sulla questione della competenza territoriale oppure fornirà indicazioni sulla sede del processo, che le difese potrebbero utilizzare come preziosi assist per ottenere lo spostamento.
Nel caso in cui, invece, il processo sanità alla data del 17 novembre fosse già definito, ai difensori non resterebbe altra strada che ripresentare la questione dell'incompetenza territoriale direttamente alla prima udienza, a Pescara, dell'eventuale dibattimento.
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