Ragazzina stordita e stuprata dal gruppo
La fanno ubriacare con il cocktail «Angelo azzurro», arrestati tre minorenni
MARTINSICURO. Il branco ha abusato di lei sulla spiaggia, stordendola prima con una mistura alcolica che la rendesse incapace di reagire. Per l’accusa è stata un’azione premeditata e pianificata da tre minorenni, due residenti a Martinsicuro e uno in provincia di Rieti, ora rinchiusi nell’istituto di permanenza per minori di Roma in attesa di essere ascoltati dal giudice minorile. Sono stati incriminati per violenza sessuale di gruppo su una loro coetanea, una 17enne del Nord.
A prelevarli dalle loro abitazioni, l’altro ieri, sono stati i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, che hanno eseguito tre ordinanze di carcerazione firmate dal gip del tribunale dei minori dell’Aquila, Vincenzo Venezia.
VIOLENZA IN SPIAGGIA. È una sera di agosto del 2008. I tre giovanissimi, che all’epoca hanno un’età compresa tra i 15 e i 16 anni, hanno appena trascorso il dopocena con amici e conoscenti quando decidono di dare una svolta alla serata. Insieme alla loro inconsapevole vittima, una ragazza del Nord Italia conosciuta da poco, cercano un luogo appartato sulla spiaggia di Martinsicuro in modo che nessuno possa vederli. Qui, secondo l’accusa, avviene lo stupro di gruppo. Ognuno dei tre abusa a turno dell’amica, prima narcotizzata con un cocktail fortemente alcolico, chiamato “Angelo Azzurro”. Quel mix a base di gin, Cointreau Triple sec ed una punta di Blue Curacao raggiunge i 40 gradi, regalando la sensazione di volare (da qui il nome di “Angelo Azzurro”). Poco alla volta la minorenne, in vacanza in Val Vibrata, incoraggiata dalla comitiva manda giù il drink, portato da casa da uno dei tre violentatori. Quando cade nello stordimento più totale si consuma la violenza sessuale, senza che la ragazza possa far nulla per difendersi e scappare, essendo finita in uno stato di semincoscienza.
LE INDAGINI. La ragazza, nell’immediatezza del fatto, non ha ricordato nulla di quello che le era accaduto. Lo stress emotivo inizialmente ha prevalso e solo dopo essere tornata nella sua città la 17enne ha deciso di denunciare la violenza. Grazie all’aiuto degli psicologi nominati dal tribunale dei minorenni dell’Aquila è stata avviata la ricostruzione dei fatti. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, su coordinamento del tribunale aquilano, sono apparse subito complesse e delicate per lo stato di confusione in cui era piombata la giovane vittima per il trauma subito. Grazie alla testimonianza della minorenne abusata, costantemente assistita dagli psicologi, è stato composto il quadro accusatorio. A confermare la violenza subita ci sarebbe anche il referto medico ginecologico.
GLI ARRESTI. L’intera relazione e la ricostruzione di quella drammatica sera, rimesse dagli investigatori, hanno convinto il gip ad emettere gli ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre ragazzini. Il minorenne di Rieti, che all’epoca dei fatti si trovava in vacanza a Martinsicuro, e i due suoi conoscenti residenti a Martinsicuro sono stati prelevati giovedì dalle loro abitazioni per essere condotti nell’istituto di permanenza dei minori di Roma, dove lunedì prossimo saranno ascoltati dai magistrati nell’interrogatorio di garanzia.
SOTTO SHOCK. Martinsicuro è un paese sotto shock. È la terza volta in pochi mesi che dei minorenni finiscono in prigione. Era già accaduto la scorsa primavera quando il tribunale ordinò la carcerazione di due sedicenni accusati di bullismo, per aver rapinato un loro coetaneo più debole della sua minicar. In agosto, invece, il tragico pestaggio di Antonio De Meo, lo studente morto per le percosse alla testa inferte da due minorenni rom.
A prelevarli dalle loro abitazioni, l’altro ieri, sono stati i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, che hanno eseguito tre ordinanze di carcerazione firmate dal gip del tribunale dei minori dell’Aquila, Vincenzo Venezia.
VIOLENZA IN SPIAGGIA. È una sera di agosto del 2008. I tre giovanissimi, che all’epoca hanno un’età compresa tra i 15 e i 16 anni, hanno appena trascorso il dopocena con amici e conoscenti quando decidono di dare una svolta alla serata. Insieme alla loro inconsapevole vittima, una ragazza del Nord Italia conosciuta da poco, cercano un luogo appartato sulla spiaggia di Martinsicuro in modo che nessuno possa vederli. Qui, secondo l’accusa, avviene lo stupro di gruppo. Ognuno dei tre abusa a turno dell’amica, prima narcotizzata con un cocktail fortemente alcolico, chiamato “Angelo Azzurro”. Quel mix a base di gin, Cointreau Triple sec ed una punta di Blue Curacao raggiunge i 40 gradi, regalando la sensazione di volare (da qui il nome di “Angelo Azzurro”). Poco alla volta la minorenne, in vacanza in Val Vibrata, incoraggiata dalla comitiva manda giù il drink, portato da casa da uno dei tre violentatori. Quando cade nello stordimento più totale si consuma la violenza sessuale, senza che la ragazza possa far nulla per difendersi e scappare, essendo finita in uno stato di semincoscienza.
LE INDAGINI. La ragazza, nell’immediatezza del fatto, non ha ricordato nulla di quello che le era accaduto. Lo stress emotivo inizialmente ha prevalso e solo dopo essere tornata nella sua città la 17enne ha deciso di denunciare la violenza. Grazie all’aiuto degli psicologi nominati dal tribunale dei minorenni dell’Aquila è stata avviata la ricostruzione dei fatti. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, su coordinamento del tribunale aquilano, sono apparse subito complesse e delicate per lo stato di confusione in cui era piombata la giovane vittima per il trauma subito. Grazie alla testimonianza della minorenne abusata, costantemente assistita dagli psicologi, è stato composto il quadro accusatorio. A confermare la violenza subita ci sarebbe anche il referto medico ginecologico.
GLI ARRESTI. L’intera relazione e la ricostruzione di quella drammatica sera, rimesse dagli investigatori, hanno convinto il gip ad emettere gli ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre ragazzini. Il minorenne di Rieti, che all’epoca dei fatti si trovava in vacanza a Martinsicuro, e i due suoi conoscenti residenti a Martinsicuro sono stati prelevati giovedì dalle loro abitazioni per essere condotti nell’istituto di permanenza dei minori di Roma, dove lunedì prossimo saranno ascoltati dai magistrati nell’interrogatorio di garanzia.
SOTTO SHOCK. Martinsicuro è un paese sotto shock. È la terza volta in pochi mesi che dei minorenni finiscono in prigione. Era già accaduto la scorsa primavera quando il tribunale ordinò la carcerazione di due sedicenni accusati di bullismo, per aver rapinato un loro coetaneo più debole della sua minicar. In agosto, invece, il tragico pestaggio di Antonio De Meo, lo studente morto per le percosse alla testa inferte da due minorenni rom.