Razzi: «Guadagno quanto i colleghi medici e avvocati»
La meraviglia del senatore di Forza Italia che rispetto ad altri colleghi ha soltanto quella entrata. I parlamentari dei 5 Stelle restituiscono la metà, Stefania Pezzopane dà 3.500 euro al mese al partito
PESCARA. È un quadro parziale, quello descritto dai siti di Camera e Senato, sulle somme effettivamente percepite dai parlamentari. A spiegarlo è il deputato Gianluca Vacca, del Movimento 5 Stelle. «La dichiarazione», dice, «la facciamo su Cud rilasciato dalla Camera, ma poi noi restituiamo la metà dello stipendio lordo». Questo sistema viene adottato anche nell’altro ramo del Parlamento, sempre dai senatori Cinque Stelle. «La diaria, invece», aggiunge Vacca, «non figura nella dichiarazione del redditi, ed è praticamente esentasse». In media, secondo Vacca, ogni parlamentare percepisce ogni mese circa 5000 euro di stipendio netti e altri 7-8000 di rimborsi. Come previsto nel codice etico del movimento, l’indennità parlamentare percepita non può superare i 5 mila euro lordi mensili, e il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà, detto anche di fine mandato. I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo.
«Ho solo quell’entrata», dice invece il senatore Antonio Razzi (Fi), «e mi sembra strano che tutti i parlamentari che fanno i medici o gli avvocati, e che nel fine settimana esercitano la professione, dichiarano più o meno quanto dichiaro io, che non ho altre entrate». Razzi si dice soddisfatto degli emolumenti percepiti. «Posso dire che quando lavoravo in Svizzera, guadagnavo bene. Prima facevo l’operaio, poi ero passato in amministrazione, ma guadagnavo bene». Certo, aggiunge il senatore, per svolgere attività politica di spese ce ne sono, «per la campagna elettorale, per incontrare i cittadini. Ho due collaboratori, e li pago io. Tra l’altro», aggiunge, «noi paghiamo il 44% di tasse». Dalla dichiarazione di Razzi si evince una certa passione del senatore per le Bmw. «Prima però avevo la Fiat, poi sono passato a Mercedes. Sono 53 anni che guido, e ho avuto un casino di macchine. Adesso sono passato alle Bmw e le cambio ogni due anni, si spende meno in manutenzione e si guadagna in sicurezza». Per Stefania Pezzopane, senatrice del Pd, «l’indennità del parlamentare italiano è equilibrata ai parlamenti degli altri Paesi europei. Con la riforma costituzionale abbiamo tentato di ridurre il numero dei parlamentari ma non ci siamo riusciti. E comunque, io verso ogni mese 3500 euro al mio partito perché possa portare avanti le sue attività. Un'indennità che potrebbe essere anche ritoccata, non faccio certo il parlamentare per questo». (a.bag.)
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