Regione Abruzzo, la crisi d’agosto salva i disabili ma affonda la cultura

Passa in commissione il provvedimento sull’assistenza. Restano fuori le Province e i fondi a istituzioni e associazioni

L'AQUILA. Una giornata di ostruzionismo capillare quella che ieri si è svolta in prima commissione Bilancio dove era in discussione, fra gli altri, il provvedimento per il riordino delle Province. Ostruzionismo strategico che giorno dopo giorno sta indebolendo la tenuta politica della maggioranza regionale e anche i nervi. Maggioranza indebolita già dalla “fuga” (e dalle pretese che nascono da vecchie esigenze) dei tre consiglieri di maggioranza che martedì scorso hanno fatto mancare il numero legale in consiglio: Luciano Monticelli di Pd e Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo di Abruzzo civico. Crisi sulla quale è intervenuto il vice presidente del consiglio regionale, Lucrezio Paolini: «Ricordo che il consigliere regionale deve svolgere la propria funzione nelle commissioni e in aula. Martedì avevamo iniziato il dibattito sui problemi delle funzioni delle Province e della sopravvivenza di alcune istituzioni culturali e sicuramente, senza le azioni ostruzionistiche e la mancanza di alcuni colleghi di maggioranza, non avremmo perso tempo prezioso e oggi staremmo parlando di sanità e lavoro».

Una giornata, quella di ieri, che si è conclusa con il parto di un "topolino": il provvedimento (che sarà però approvato in Consiglio a settembre, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva) che garantisce la copertura da parte della Regione della funzione in materia di trasporto e assistenza scolastica agli studenti diversamente abili delle scuole medie superiori e dell'università, e l'assistenza ai non vedenti e non udenti e la tutela della maternità e infanzia. Resta fuori, però, una serie di altri provvedimenti, come il riassorbimento del personale delle Province e la riorganizzazione delle loro funzioni (c'è tempo fino a ottobre secondo la riforma Delrio e si rischia di non farcela); la variante della destinazione d’uso dell’autoporto di Castellalto, («sono stati rallentati i tempi di insediamento di un’importante realtà produttiva», commenta il capogruppo Pd Sandro Mariani), la risoluzione a favore degli stomizzati e i finanziamenti alle istituzioni culturali della regione come l'Isa, l'Istituzione sinfonica abruzzese, ma anche altre, sia rientranti nel Fus (il Fondo unico dello spettacolo), sia al di fuori di esso ma altrettanto importanti, oggi "iscritte" nella neonata Rete cultura Abruzzo. «Tutte aspettano di essere finanziate da due anni», spiega il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, «l'ultimo stanziamento fu quello della giunta Chiodi nel 2013».

La Rete cultura Abruzzo ha rivolto un appello al governatore Luciano D'Alfonso: «Finanziare al più presto la legge 46/2014», quella che stanzia le risorse per gli enti culturali, che ora ha in cassa soltanto 1 milione di euro a fronte dei 4 che servirebbero a coprire il fabbisogno. E fra le associazioni Rca, vi sono il teatro Marrucino, la Giostra Cavalleresca, il Mastrogiurato, la Perdonanza, il Braga, i Teatri dei Marsi, il museo Michetti, soltanto per fare qualche esempio.

Marianna Gianforte

©RIPRODUZIONE RISERVATA