Rifiuti, è scontro sull'inceneritore in Abruzzo

Pd e Pdl polemizzano, oggi la Regione annuncia il suo piano per Pescara

PESCARA. Oggi la Regione dirà come intende risolvere l'emergenza rifiuti del comuni del Pescarese che non possono più scaricare i rifiuti nell'impianto della Deco a Colle Cese di Spoltore in via di esaurimento, ma quale che sia la soluzione, l'ennesima crisi ha riacceso la discussine in Abruzzo sul tema dello smaltimento della spazzatura. Con Pd e Pdl che polemizzano su un punto, sopratutto, quello del termolvalizzatore che l'opposizione sospetta che sia l'obiettivo finale di questa ennesima emergenza e il partito di maggioranza che nega, pur ammettendo l'utilità di un imianto di incenerimento della spazzatura».

Intanto, l'assessore regionale ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, oggi a Pescara, spiegherà - come annunciato dall'altro ieri in una nota ufficiale - qual è il «piano operativo per l'utilizzo delle riserve volumetriche delle discariche in esercizio per far fronte alla chiusura della discarica di Colle Cese», predisposto dalla giunta Chiodi. Un piano che, ha anticipato l'assessore, «garantirà continuità dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani trattati dei comuni della provincia di Pescara fino alla fine dell'anno» e che «prevede altresì direttive per i comuni per rafforzare tutte le attività di riduzione della produzione dei rifiuti e riciclo degli stessi». Il piano-tampone dovrebbe contenere - come anticipato ieri dal Centro - la disponibilità di tre discariche ad accogliere, per quote del 5 per cento della loro capienza, la spazzatura di Pescara: quella comunale di Chieti in contrada Casoni, quella del consorzio Civeta a Cupello e quella di Sulmona.

Riccardo Chiavaroli, portavoce del gruppo Pdl in consiglio regionale, sottolinea che l'emergenza attuale «è frutto di troppi anni di mancate decisioni e assunzioni di responsabilità alle quali noi oggi siamo chiamati a porre rimedio».

La gestione dei rifiuti, secondo Chiavaroli, va affrontata «come stiamo facendo puntando sulla diminuzione dei rifiuti prodotti, sulla raccolta differenziata spiega il portavoce del Pdl ma la chiusura del ciclo si ha con la distruzione dei rifiuti restanti e che non trovano spazio in discarica. Per noi l'opzione migliore resta quella di termovalorizzatori, come si usa in tutta Europa e che funzionano ottimamente anche dal punto di vista ambientale con ampie garanzie per la salute dei cittadini. Peraltro, già oggi parte dei rifiuti dell'Abruzzo vengono conferiti a un termovalorizzatore in Emilia Romagna con costi aggiuntivi che invece potremmo utilizzare per investimenti in regione».

La replica del Pd prende di petto proprio questa prospettiva. «Avevamo ragione noi», dice Camillo D'Alessandro, «finalmente le dichiarazioni di Chiavaroli svelano l'intendimento del centrodestra abruzzese, la soluzione finale, quella dei termovalorizzatori».

«Si continua a creare l'emergenza ad arte», prosegue il capogruppo del Pd in consiglio regionale, «per arrivare a giustificare il compimento del disegno che nasce e si sviluppa dentro il Pdl teramano, cioè l'inceneritore. Il consiglio straordinario di martedì servirà a far uscire tutta la verità a quesiti ai quali nessuno nella maggioranza risponde».

D'Alessandro si augura che Chiodi o l'assessore Di Dalmazio vogliano rispondere pubblicamente ad alcune domande su questo tema. «Come mai», si chiede il consigliere di opposizione, «i rifiuti della Provincia di Teramo da anni vengono conferiti prevalentemente in più discariche di altre province accelerando il loro processo di saturazione creando così una situazione di emergenza rifiuti in tutto l'Abruzzo, come quella di Pescara rispetto all'utilizzo di Casoni a Chieti? Come mai la Regione non eroga a comuni e consorzi di rifiuti i 15 milioni di euro disponibili da oltre un anno in bilancio per l'attività relativa a raccolta, differenziazione rifiuti e altre attivita ancora che diminuiscono il conferimento in discarica?».

D'Alessandro, infine, si chiede perché «la Regione, pur conoscendo il rapporto del servizio gestione rifiuti che, ogni sei mesi, ha denunciato l'avvicinarsi dell'esaurimento della capacita delle discariche in Abruzzo», non abbia «mai provveduto a individuare altri siti o altre soluzioni che avrebbero dovuto evitare l'avvicinarsi della situazione Napoli in Abruzzo. Forse per giustificare l'inceneritore?».

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