Rigopiano nel dolore, la folla attorno alla stele che ricorda le 29 vittime (foto di Giampiero Lattanzio)

LA COMMEMORAZIONE

Rigopiano due anni dopo, folla e lacrime / VIDEO, FOTOGALLERY, DIRETTA FB

I parenti delle 29 vittime sul posto già dalle prime ore del mattino, il programma della giornata. Ci sono Salvini e Di Maio. Legnini: "No passerelle". E sospende le iniziative elettorali

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FARINDOLA. I primi ad arrivare sono stati alcuni parenti delle vittime, arrivati di buon'ora nei pressi delle rovine dell'hotel di Rigopiano.

leggi anche: La corona con le 56 rose e l'orario delle 11,38 portata da Francesco D'Angelo (foto di Giampiero Lattanzio) Rigopiano: una corona con 56 rose, tante quante le richieste d'aiuto I parenti delle 29 vittime: dall'iniziativa del fratello di Gabriele D'Angelo, alla rabbia della madre di Feniello. E Tanda rivela: «Oggi qualcuno ha detto "abbiamo sbagliato, siamo andati in blackout"»

Hanno parcheggiato poco sopra le macerie. Tutto intorno Forze dell'Ordine e Soccorso Alpino pronti ad organizzare il traffico previsto delle auto e di coloro che partecipano alla cerimonia che ricorda le 29 vittime (11 sopravvissuti) di due anni fa (18 gennaio 2017). Quindi l'inizio della commemorazione con le istituzioni. Folla di telecamere già presenti con le dirette tv che monopolizzano le trasmissioni del mattino.

 

I DUE VICEPREMIER. «Noi ci siamo», così il vicepremier Luigi Di Maio (in cappotto scuro) mentre stringe le mani dei parenti delle vittime dell'hotel di Rigopiano appena arrivatto sul luogo del disastro. Luigi Di Maio si è intrattenuto a parlare con Gianluca Tanda, del Comitato Vittime di Rigopiano; Matteo Salvini (prima con la giacca della polizia, poi con quella dei carabinieri del soccorso alpino e con quella della Protezione civile) si è invece incontrato con con Francesco D'Angelo, fratello di Gabriele, una delle 29 vittime.

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Rigopiano, non dimentichiamoli
Il video della giornata di commemorazione delle 29 vittime (di Giampiero Lattanzio)

Ma a Rigopiano non ci sono solo loro. Nel corso della giornata (alle 15,30 c’è la cerimonia al Palasport di Penne), sono previsti politici, tanti e di ogni colore, protagonisti della campagna elettorale per queste imminenti regionali.

LEGNINI IN SILENZIO. Giovanni Legnini, altro candidato alle elezioni regionali, fa invece sapere che non ci sarà: "Andrò a Rigopiano dopo il 10 febbraio, qualunque sarà il responso delle urne. Voglio evitare oggi di prestarmi a passerelle e letture strumentali di un sia pur doveroso gesto di solidarietà e vicinanza nei confronti di chi ha perso tragicamente i propri cari sotto la valanga e le macerie dell'hotel. Sospendo le iniziative elettorali durante le ore di svolgimento delle cerimonie religiosa e di commemorazione ed ho invitato tutti i candidati delle mie liste a fare altrettanto osservando il silenzio dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17,30".

I FAMILIARI DELLE VITTIME. «I politici sono tutti ben accetti a differenza dell’anno scorso, quando erano in carica quelli che non avevano saputo evitare la tragedia, ma non si fa campagna elettorale», conferma Marcello Martella del Comitato vittime, «nessuno dei candidati prende la parola al microfono. Come abbiamo sempre detto, non apparteniamo a nessun colore politico e non vogliamo essere strumentalizzati». «Se abbiamo invitato Salvini e Di Maio», interviene Gianluca Tanda, anche lui del Comitato, «è perché sono rappresentanti del governo e dopo i “vi chiameremo” dei loro predecessori, stavolta sembra che ci abbiano ascoltato. Chiedevamo di essere inseriti nella legge sulla strage di Viareggio, che assiste e tutela i familiari delle vittime anche per le spese legali e ci hanno risposto che faranno un emendamento Rigopiano. Un passaggio importante», va avanti Tanda, «per garantire a tutte le famiglie di poter affrontare la lunga battaglia che ci aspetta: dieci, quindici anni, pesanti anche dal punto di vista economico. E a questo serviranno i dieci milioni promessi da Salvini. Ma sia chiaro, i nostri morti non sono in vendita. Lo Stato è parte colpevole di questa storia e ci deve aiutare. È il diritto di ogni genitore poter fare tutto quello che serve, consulenti, perizie, tutto, per arrivare alla verità e alla giustizia per il proprio figlio. E ci sono gli orfani, da aiutare».