Rigopiano, via libera dei familiari alla Rai sulla trasmissione del docufilm

Dopo la visione in anteprima del lavoro di Michele Santoro, i familiari delle vittime hanno dato il loro nulla osta alla messa in onda fissata il 2 giugno. L'avvocato: «L'interesse nel non far spegnere i riflettori è prevalso sui sentimenti personali»

ROMA. Via libera al docufilm su Rigopiano che la Rai manderà in onda venerdì prossimo, 2 giugno. Il lavoro - intitolato "C'è qualcuno" - è stato visionato in anteprima dopo che la Rai aveva accettato di subordinarne la messa in onda al via libera dei familiari. «Al termine della visione la maggioranza delle persone ha ritenuto giusto che il filmato vada in onda - fanno sapere i familiari delle vittime - con la richiesta che adesso segua un'inchiesta giornalistica finalizzata a ricercare antefatti e responsabilità».

Il 18 gennaio scorso sono morte in quella tragedia 29 persone; 11 i sopravvissuti. Alla visione hanno preso parte numerosi esponenti del comitato dei familiari delle vittime, tra i quali il presidente Gianluca Tanda, oltre ad altri familiari delle vittime, come Antonio Trotta, Marco Foresta e i fratelli Antonio e Mario Tinari. Le famiglie erano assistite dagli avvocati Romolo Reboa, Emanuela Rosa, Marco Ciccocioppo, Gabriele Germano e Mario La Morgia e hanno chiesto anche di rivedere alcune immagini. «Michele Santoro - fa sapere il comitato - ha espresso a tutti il suo personale impegno a non spegnere le telecamere su Rigopiano il 2 giugno». «L'interesse nel non far spegnere i riflettori è prevalso sui sentimenti personali». Così l' avvocato Romolo Reboa, uno dei legali che assiste i familiari delle vittime del disastro dell'Hotel Rigopiano, dopo la visione dell'anteprima di "C'è qualcuno", il lavoro giornalistico di Michele Santoro, che la Rai manderà in onda il 2 giugno prossimo, dopo il via libera ricevuto dal comitato dei familiari delle vittime. «Non è piaciuto ai familiari l'utilizzo di certe immagini senza che fossero prima sottoposte alla loro visione - ha rimarcato Reboa - inoltre c'è stata spettacolarizzazione su alcuni aspetti e ci sono alcune lacune». Ma la ricerca della verità continua e a oltre 4 mesi dalla tragedia il servizio pubblico farà la sua parte.