Riparte Forza Italia, adesioni (e uscite) eccellenti in Abruzzo

Chiodi con Berlusconi. Venturoni e Piccone con Alfano Gatti ci pensa su. Oggi Matteoli all’Aquila con Giuliante

PESCARA. Berlusconi ha parlato e le truppe cominciano a muoversi sul «territorio», sul quale, ha detto il leader di Forza Italia nel corso del Consiglio nazionale Pdl di Roma che ha votato il ritorno a Forza Italia, bisogna tornare a lavorare, «anche di sabato e domenica», aprendo Club Forza Silvio e «facendo volontariato».

Oggi sarà L’Aquila la prima città ad ospitare una manifestazione di Forza Italia con il senatore Altero Matteoli e l’assessore regionale Gianfranco Giuliante (ore 11.00, Archivio di Stato a Bazzano): «È un caso, la data era stata decisa da tempo» precisa Matteoli al Centro, «ma sarò orgoglioso di essere all'Aquila, avrò modo di spiegare i motivi che ci hanno indotto ad arrivare a questo punto. La scissione è incomprensibile ed è una scissione di vertice. Dai territori arrivano telefonate di elettori che vogliono Forza Italia: per questo credo che riprenderemo tutti i voti che avevamo. Mi fa comunque piacere che Alfano abbia detto che intende restare nell’ambito del centrodestra», aggiunge riflettendo anche sulle elezioni del 2014.

Giuliante era a Roma con una folta delegazione di abruzzesi che per la prima volta si sono potuti contare. C’era il governatore Gianni Chiodi, il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, il portavoce del Pdl in Consiglio regionale Riccardo Chiavaroli, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Emilio Iampieri, l’assessore Mauro Febbo, il deputato Fabrizio Di Stefano. Naturalmente i senatori Antonio Razzi e Paola Pelino, berlusconiani di caratura. A Roma c’era anche l’assessore regionale Paolo Gatti, ufficialmente ancora di Fratelli d’Italia. Gatti il 7 dicembre riunirà la sua associazione “Futuro in” e deciderà il da farsi. Fece lo stesso quando prima delle ultime elezioni politiche decide di lasciare il Pdl per aderire al movimento della Meloni. Restano con Quagliariello e Alfano alcuni nomi di peso del centrodestra abruzzese: oltre alla senatrice Federica Chiavaroli, alfaniana della prima ora, il deputato e sindaco di Celano, ex coordinatore regionale del Pdl Filippo Piccone, il deputato teramano Paolo Tancredi, l’attuale capogruppo del Pdl in regione Lanfranco Venturoni, l’assessore regionale Angelo Di Paolo, il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. Certamente Forza Italia avrà i numeri per costituire in regione un gruppo politico. Lo stesso potrebbe fare Venturoni che potrebbe contare, oltre a Di Paolo, anche sui consiglieri, ora ex Pdl, Walter Di Bastiano e (forse) Nicola Mincone.

Lo scenario per il governatore Chiodi è «semplice e vincente». «Alfano», spiega, «farà un polo di centrodestra con parte dei Popolari e di Scelta civica; il governo continuerà ad andare avanti, mentre Forza Italia resterà all’opposizione». Quanto alle prospettive elettorali che si aprono con la scissione, Chiodi non ha dubbi: «Sono prospettive che migliorano perché ci sarà un’offerta in più nel centrodestra, in quanto c'erano persone che non volevano votare Berlusconi e ora hanno la possibilità di votare un’altra realtà». Secondo Chiodi «il polo di centrodestra si rafforza e ci sarà una forte vittoria moderata alle europee». Una soluzione che, «se fosse stata studiata a tavolino non sarebbe uscita così bene».

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