Rissa con pugnali e mazze, tre arresti
Paura in piazza Garibaldi, in carcere un teramano rimasto ferito e due albanesi
TERAMO. Un’altra notte di violenza in piazza Garibaldi con una rissa a colpi di spranghe, coltelli e mazze ferrate. In tre, due albanesi e un teramano, sono finiti in carcere. Il teramano è stato ferito con una coltellata ad una spalla: ne avrà per venti giorni.
I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Pompei, 40 anni, di Teramo; Clodian Ginai, 21 anni e Gentan Uka, 24 anni, entrambi privi del permesso di soggiorno. Tutti e tre devono di rispondere di rissa, mentre gli albanesi anche di lesioni. I fatti sono avvenuti intorno alle 21 di giovedì in piazza Garibaldi, davanti ad uno dei piccoli bar che si trovano nella zona. Ad intervenire per primo è stato un militare del nucleo informativo che in quel momento era libero dal servizio. E’ stato lui a dare l’allarme: in poco tempo sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia, diretto dal tenente Marco De Chirico, e quelli del reparto operativo agli ordini dal capitano Nazario Giuliani.
Secondo la versione fornita dai militari la rissa sarebbe scoppiata per una birra non pagata. Futili motivi, dunque, che in poco tempo avrebbero acceso una violenta discussione tra i due albanesi e l’italiano: tra i tre prima sarebbero volate parole grosse e poi, in un crescendo, sarebbero arrivati pugni e schiaffi. Fino a quando nelle mani degli albanesi sarebbero comparsi un coltello e una mazza ferrata con cui il teramano sarebbe stato colpito. Il tutto davanti allo sguardo terrorizzato di numerose persone che a quell’ora passavano in piazza Garibaldi. Quando sono arrivati i carabinieri i tre hanno tentato la fuga a piedi, ma sono stati immediatamente bloccati. Il coltello e la mazza ferrata sono stati trovati nella macchina degli stranieri, entrambi risultati in regola con il permesso di soggiorno.
Il teramano e uno dei due albanesi sono stati portati al pronto soccorso e medicati: il primo, raggiunto ad una spalla da un fendente, è stato dimesso con una prognosi di venti giorni, mentre per l’altro la prognosi è di pochi giorni. I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Castrogno a disposizione dell’autorità giudiziaria: molto probabilmente lunedì compariranno davanti al gip per l’udienza di convalida. Il violento episodio rilancia l’allarme per piazza Garibaldi. Non è la prima volta, infatti, che in una delle zone centrali della città si verificano risse tra teramani e albanesi. In passato, infatti, è successo in più occasioni, sollevando le proteste di residenti e rappresentanti di comitati di quartiere che hanno chiesto più controlli e vigilanza alle forze dell’ordine. A questo proposito va ricordato che dell’argomento si è discusso più volte anche nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. Qualcosa in questa direzione è stato fatto, ma l’episodio dell’altra sera dimostra che piazza Garibaldi continua ad essere ancora terra di nessuno.
I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Pompei, 40 anni, di Teramo; Clodian Ginai, 21 anni e Gentan Uka, 24 anni, entrambi privi del permesso di soggiorno. Tutti e tre devono di rispondere di rissa, mentre gli albanesi anche di lesioni. I fatti sono avvenuti intorno alle 21 di giovedì in piazza Garibaldi, davanti ad uno dei piccoli bar che si trovano nella zona. Ad intervenire per primo è stato un militare del nucleo informativo che in quel momento era libero dal servizio. E’ stato lui a dare l’allarme: in poco tempo sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia, diretto dal tenente Marco De Chirico, e quelli del reparto operativo agli ordini dal capitano Nazario Giuliani.
Secondo la versione fornita dai militari la rissa sarebbe scoppiata per una birra non pagata. Futili motivi, dunque, che in poco tempo avrebbero acceso una violenta discussione tra i due albanesi e l’italiano: tra i tre prima sarebbero volate parole grosse e poi, in un crescendo, sarebbero arrivati pugni e schiaffi. Fino a quando nelle mani degli albanesi sarebbero comparsi un coltello e una mazza ferrata con cui il teramano sarebbe stato colpito. Il tutto davanti allo sguardo terrorizzato di numerose persone che a quell’ora passavano in piazza Garibaldi. Quando sono arrivati i carabinieri i tre hanno tentato la fuga a piedi, ma sono stati immediatamente bloccati. Il coltello e la mazza ferrata sono stati trovati nella macchina degli stranieri, entrambi risultati in regola con il permesso di soggiorno.
Il teramano e uno dei due albanesi sono stati portati al pronto soccorso e medicati: il primo, raggiunto ad una spalla da un fendente, è stato dimesso con una prognosi di venti giorni, mentre per l’altro la prognosi è di pochi giorni. I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Castrogno a disposizione dell’autorità giudiziaria: molto probabilmente lunedì compariranno davanti al gip per l’udienza di convalida. Il violento episodio rilancia l’allarme per piazza Garibaldi. Non è la prima volta, infatti, che in una delle zone centrali della città si verificano risse tra teramani e albanesi. In passato, infatti, è successo in più occasioni, sollevando le proteste di residenti e rappresentanti di comitati di quartiere che hanno chiesto più controlli e vigilanza alle forze dell’ordine. A questo proposito va ricordato che dell’argomento si è discusso più volte anche nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. Qualcosa in questa direzione è stato fatto, ma l’episodio dell’altra sera dimostra che piazza Garibaldi continua ad essere ancora terra di nessuno.