ABRUZZO

Ristorazione: sciopero e sit-in

Presidio dei lavoratori, dalle 9.30 alle 12.30, davanti alla sede della Prefettura di Pescara

ABRUZZO. Oggi anche in Abruzzo e Molise scioperano i lavoratori dei settori della ristorazione collettiva e commerciale.

Sit-in dei dipendenti delle imprese Serenissima, Vivenda, Elior, Sodexo, Dussman Service, Compass Group, questa mattina, a Pescara, dalle 9.30 alle 12.30, davanti alla sede della prefettura.

I segretari regionali dei sindacati Filcams Cgil Abruzzo Molise, Fisascat Cisl e Uiltucs Lucio Cipollini, Davide Frigelli e Bruno Di Federico spiegano che lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale dopo che Anir ed Angem "si sono dissociate dalle imprese che stanno portando avanti la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro di settore ed hanno intimato alle organizzazioni sindacali e datoriali di non rinnovare il CCNL, minacciando azioni legali".

I sindacati affermano che "La posizione di Anir ed Angem è inaccettabile in quanto pretende che venga stipulato un ulteriore CCNL per le proprie imprese con condizioni peggiorative in termini di salario, flessibilità e precarietà".

Secondo Filcams Cgil Abruzzo Molise, Fisascat Cisl e Uiltuc  si tratta di una richiesta "illegittima ed inopportuna, visto che nei settori del Turismo, ci sono già ben otto CCNL" e introdurre un altro contratto comporterebbe "un ulteriore frammentazione ed indebolimento un settore, già caratterizzato da una percentuale altissima di part-time involontario e da condizioni estremamente flessibili e precarie".

I segretari Cipollini, Frigelli e Di Federicon ricordano che sono migliaia gli addetti interessati dallo sciopero: personale delle mense scolastiche e ospedaliere,  ma anche lavoratori delle mense delle industrie e delle imprese private e che la protesta è stata organizzata "nel rispetto delle norme che regolamentano lo sciopero nei Servizi Pubblici essenziali, soprattutto negli appalti di ospedali e scuole".

I sindacati evidenziano che lo sciopero ha provocato una reazione "scomposta di alcune imprese che, anche sul nostro territorio, hanno cercato di limitare il diritto di sciopero costituzionalmente previsto, precettando la gran parte degli addetti coinvolti nei servizi pubblici essenziali. Per contrastare la condotta, su richiesta dei sindacati, ieri, si sono svolti incontri nelle prefetture e le imprese sono state costrette a ridurre significativamente il numero dei lavoratori precettati".