«Rivogliamo tutti i soldi»
Banca Mediolanum e un promotore citati in giudizio. Risparmi in fumo. L’avvocato Luciani: ai miei clienti offerta solo parte della somma investita
PESCARA. Una data in neretto - 21 novembre - fa tornare d'attualità la vicenda di Lorenzo Florindi, ex family banker Mediolanum accusato di una presunta truffa da numerosi suoi clienti. Due avvocati di Pescara hanno redatto un atto di citazione che presto sarà notificato.
Sono i legali Roberto Luciani e Dario Allamprese, a tutela degli interessi di tre loro clienti, e dopo numerosi quanto inutili tentativi di risolvere bonariamente la vicenda, ad aver predisposto gli atti per la citazione in giudizio. Lorenzo Florindi e il legale rappresentante pro tempore di Banca Mediolanum saranno chiamati a comparire nella sezione distaccata di Penne, in composizione monocratica.
La storia che riguarda Florindi è diventata di dominio pubblico alla fine dello scorso settembre, ma affonda le radici nel 2007 quando il promotore, in seguito a una segnalazione, è stato sospeso cautelativamente dall'istituto bancario meneghino. «Rimango basito se penso che la procura finora non ha emesso provvedimenti, neppure cautelari, nei confronti di Florindi», dice Luciani. «Eppure, a me risulta che ci siano più di 100 persone coinvolte, per un giro milionario. La proposta formulata dall'emissario di Banca Mediolanum, dopo un estenuante carteggio, non l'abbiamo neppure presa in considerazione perché assolutamente inadeguata. I miei assistiti avevano affidato denaro a Florindi in quanto uomo-Mediolanum e ora non possono vedersi restituire dalla banca una quota irrisoria».
Il caso delle persone assistite dai legali Luciani e Allamprese è complesso perché prolungato nel tempo. I primi soldi al promotore sono stati affidati nel 2004 con la formula del pac, piano di accumulo capitale. Poi ci sono stati dei movimenti attraverso scritture private e, sempre secondo l'accusa, la consegna di diverse decine di migliaia di euro a Florindi in cambio dell'assunzione in Banca Mediolanum di una delle parti offese.
«Per noi è chiara la responsabilità solidale dell'istituto», continua Florindi. «Le operazioni di cui si parla sono state fatte nei locali Mediolanum in viale Bovio 392, alla presenza di vari dipendenti e collaboratori Mediolanum».
Tra i clienti che hanno puntato il dito accusatore su Florindi, c'è anche chi, come incentivo al versamento di 20mila euro, si è sentito promettere una Smart. In realtà, non ha trovato traccia dell'automobile nè della somma investita. Bisogna ricordare che il 9 aprile 2008 Mediolanum ha revocato l'incarico a Lorenzo Florindi per giusta causa.
Sono i legali Roberto Luciani e Dario Allamprese, a tutela degli interessi di tre loro clienti, e dopo numerosi quanto inutili tentativi di risolvere bonariamente la vicenda, ad aver predisposto gli atti per la citazione in giudizio. Lorenzo Florindi e il legale rappresentante pro tempore di Banca Mediolanum saranno chiamati a comparire nella sezione distaccata di Penne, in composizione monocratica.
La storia che riguarda Florindi è diventata di dominio pubblico alla fine dello scorso settembre, ma affonda le radici nel 2007 quando il promotore, in seguito a una segnalazione, è stato sospeso cautelativamente dall'istituto bancario meneghino. «Rimango basito se penso che la procura finora non ha emesso provvedimenti, neppure cautelari, nei confronti di Florindi», dice Luciani. «Eppure, a me risulta che ci siano più di 100 persone coinvolte, per un giro milionario. La proposta formulata dall'emissario di Banca Mediolanum, dopo un estenuante carteggio, non l'abbiamo neppure presa in considerazione perché assolutamente inadeguata. I miei assistiti avevano affidato denaro a Florindi in quanto uomo-Mediolanum e ora non possono vedersi restituire dalla banca una quota irrisoria».
Il caso delle persone assistite dai legali Luciani e Allamprese è complesso perché prolungato nel tempo. I primi soldi al promotore sono stati affidati nel 2004 con la formula del pac, piano di accumulo capitale. Poi ci sono stati dei movimenti attraverso scritture private e, sempre secondo l'accusa, la consegna di diverse decine di migliaia di euro a Florindi in cambio dell'assunzione in Banca Mediolanum di una delle parti offese.
«Per noi è chiara la responsabilità solidale dell'istituto», continua Florindi. «Le operazioni di cui si parla sono state fatte nei locali Mediolanum in viale Bovio 392, alla presenza di vari dipendenti e collaboratori Mediolanum».
Tra i clienti che hanno puntato il dito accusatore su Florindi, c'è anche chi, come incentivo al versamento di 20mila euro, si è sentito promettere una Smart. In realtà, non ha trovato traccia dell'automobile nè della somma investita. Bisogna ricordare che il 9 aprile 2008 Mediolanum ha revocato l'incarico a Lorenzo Florindi per giusta causa.