Salta il Consiglio, stop alla riforma dell'Aptr
Per tre volte manca il numero legale e Roselli decide la nomina di Di Masci al Cda. Paolini: «Un danno per il settore». An attacca la maggioranza
L'AQUILA. Il presidente del consiglio regionale Marino Roselli ha nominato Bruno Di Masci (Margherita) membro del consiglio d'amministrazione dell'Aptr - l'Agenzia regionale di promozione turistica - al posto del dimissionario Carlo Costantini.
Roselli ha preso la decisione pochi minuti dopo aver decretato lo scioglimento per mancanza del numero legale del consiglio regionale chiamato a discutere proprio la riforma dell'Aptr, arrivata in aula dopo tre mesi e mezzo dal varo in giunta e dopo una lunga concertazione con tutte le categorie professionali del turismo. Una riforma che, tra l'altro, porta da sette a cinque i membri del consiglio d'amministrazione e ne diminusice le indennità del 20% circa. Ma ieri a Palazzo dell'Emiciclo non si è andati oltre la relazione introduttiva del presidente della commissione attività produttive Augusto Di Stanislao. Alla richiesta della minoranza, la maggioranza per tre volte non è riuscita a garantire il numero legale e la seduta è stata sciolta. A quel punto Roselli ha deciso di avvalersi della facoltà di surroga (preannunciata qualche giorno fa in conferenza dei capigruppo) nominando d'autorità Di Masci, che probabilmente sarà eletto dalla giunta regionale nuovo presidente dell'Agenzia, dato che la presidenza era già in quota Margherita prima che Costantini passasse all'Italia dei valori.
Roselli ha anche annunciato che si avvarrà dello stesso potere di surroga per le nomine delle Asl, si tratta soprattutto di revisori dei conti, se giovedì della prossima settimana la conferenza dei capigruppo non troverà un accordo sui nomi. Irritata la reazione del vicepresidente della Regione Enrico Paolini: «La minoranza ha bloccato con tecnica guerrigliera una legge essenziale, procurando un danno enorme a tutto il comparto del turismo. Evidentemente c'è chi preferisce le alte indennità e gli alti numeri».
«I consiglieri di maggioranza hanno il dovere di stare in aula», è la risposta di Fabrizio Di Stefano (An) «d'altronde è prassi che quando ci sono in ballo le nomine i partiti del centrosinistra si azzuffano con i soliti penosi risultati». Secondo il capogruppo di An Alfredo Castiglione «non è con la riforma dell'Aptr che si risolvono i problemi del turismo abruzzese».
Roselli ha preso la decisione pochi minuti dopo aver decretato lo scioglimento per mancanza del numero legale del consiglio regionale chiamato a discutere proprio la riforma dell'Aptr, arrivata in aula dopo tre mesi e mezzo dal varo in giunta e dopo una lunga concertazione con tutte le categorie professionali del turismo. Una riforma che, tra l'altro, porta da sette a cinque i membri del consiglio d'amministrazione e ne diminusice le indennità del 20% circa. Ma ieri a Palazzo dell'Emiciclo non si è andati oltre la relazione introduttiva del presidente della commissione attività produttive Augusto Di Stanislao. Alla richiesta della minoranza, la maggioranza per tre volte non è riuscita a garantire il numero legale e la seduta è stata sciolta. A quel punto Roselli ha deciso di avvalersi della facoltà di surroga (preannunciata qualche giorno fa in conferenza dei capigruppo) nominando d'autorità Di Masci, che probabilmente sarà eletto dalla giunta regionale nuovo presidente dell'Agenzia, dato che la presidenza era già in quota Margherita prima che Costantini passasse all'Italia dei valori.
Roselli ha anche annunciato che si avvarrà dello stesso potere di surroga per le nomine delle Asl, si tratta soprattutto di revisori dei conti, se giovedì della prossima settimana la conferenza dei capigruppo non troverà un accordo sui nomi. Irritata la reazione del vicepresidente della Regione Enrico Paolini: «La minoranza ha bloccato con tecnica guerrigliera una legge essenziale, procurando un danno enorme a tutto il comparto del turismo. Evidentemente c'è chi preferisce le alte indennità e gli alti numeri».
«I consiglieri di maggioranza hanno il dovere di stare in aula», è la risposta di Fabrizio Di Stefano (An) «d'altronde è prassi che quando ci sono in ballo le nomine i partiti del centrosinistra si azzuffano con i soliti penosi risultati». Secondo il capogruppo di An Alfredo Castiglione «non è con la riforma dell'Aptr che si risolvono i problemi del turismo abruzzese».