Sanità, chiesti quattro anni per l'ex presidente Pace
L’ex presidente della Regione è accusato di di associazione per delinquere, concussione e tentata
concussione così come l'ex vice presidente della Fira Trozzi, per il quale la procura ha chiesto 3 anni e sei mesi
PESCARA. Il pool di magistrati, composto dal procuratore capo, Nicola Trifuoggi, e dai sostituto Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, nell'ambito del procedimento per rito abbreviato, davanti al gup del tribunale di Pescara, Angelo Zaccagnini, sulla sanitopoli abruzzese, ha chiesto 4 anni di reclusione per l'ex presidente della Regione, Giovanni Pace, 3 anni e 6 mesi per l'ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi, e 4 anni di reclusione per l'avvocato romano Pietro Anello.
Pace e Trozzi devono rispondere di associazione per delinquere, concussione e tentata concussione. Anello deve rispondere di associazione per delinquere, abuso in atti d'ufficio, concorso in truffa e corruzione. Secondo l'accusa, l'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, avrebbe pagato, tra ottobre e dicembre 2004, ad Anello, 250 mila euro per ottenere una perizia favorevole. All'epoca l'avvocato romano si stava occupando, per conto della Fira, degli aspetti tecnico giuridici inerenti la prima cartolarizzazione.
Durante la requisitoria, i pm hanno ribadito l'attendibilità delle dichiarazioni di Angelini, fondate su numerosi riscontri, molti dei quali documentati. Per la Procura l'attendibilità di Angelini sarebbe stata riconosciuta anche da 40 giudici diversi.
Pace e Trozzi devono rispondere di associazione per delinquere, concussione e tentata concussione. Anello deve rispondere di associazione per delinquere, abuso in atti d'ufficio, concorso in truffa e corruzione. Secondo l'accusa, l'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, avrebbe pagato, tra ottobre e dicembre 2004, ad Anello, 250 mila euro per ottenere una perizia favorevole. All'epoca l'avvocato romano si stava occupando, per conto della Fira, degli aspetti tecnico giuridici inerenti la prima cartolarizzazione.
Durante la requisitoria, i pm hanno ribadito l'attendibilità delle dichiarazioni di Angelini, fondate su numerosi riscontri, molti dei quali documentati. Per la Procura l'attendibilità di Angelini sarebbe stata riconosciuta anche da 40 giudici diversi.
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