Sanità, sbloccate le assunzioni dei precari

Via libera del governo. Arriva anche l'ok all'utilizzo dei fondi Fas per coprire i disavanzi

PESCARA. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera per Abruzzo, Lazio e Campania all'utilizzo dei fondi Fas, i fondi per le aree sottoutilizzate, per la copertura di parte del deficit della sanità (per l'Abruzzo sono 160 dei 360 milioni del buco rilevato nel periodo 2004-2007), nello stesso tempo ha riletto a vantaggio dell'Abruzzo la legge Brunetta, avviando di fatto la soluzione del problema dei precari, mentre il governatore Gianni Chiodi, sempre ieri, ha firmato il decreto che autorizza le Asl ad assumere a tempo indeterminato i precari vincitori di concorso a garanzia dei Lea, i livelli essenziali di assistenza.

L'effetto di questi tre provvedimenti costituisce un deciso passo avanti per la sanità abruzzese dal punto di vista contabile e della funzionalità. Ieri Chiodi appariva sensibilmente soddisfatto, anche perché i conti del 2010 della sanità abruzzese sono decisamente buoni: «Il 7 aprile andiamo al tavolo di monitoraggio annuale avendo coperto l'intero disavanzo di 360 milioni conseguente agli anni 2004-2007», ha spiegato il governatore, «calcolando i 200 milioni ottenuti come anticipazione di cassa e i 160 milioni autorizzati con l'utilizzo dei fondi Fas. Tra l'altro essendo quello dei Fas un tetto massimo», ha aggiunto, «potremmo anche utilizzarne meno. Con questo abbiamo coperto tutto il disavanzo che abbiamo ereditato nel passato e per il 2010 andiamo a un disavanzo annuale che varierà tra gli 8 e i 27 milioni di euro, a secondo del sistema di calcolo degli ammortamenti, un dato considerevolmente inferiore a quello programmatico. Questo significa che è il risultato migliore nella storia della sanità dell'Abruzzo».

Per quanto riguarda i precari della sanità, ha aggiunto Chiodi, «ho firmato il decreto che autorizza le Asl ad assumere a tempo indeterminato tutto il personale a tempo determinato vincitore di concorso pubblico o avente diritto per mobilità. In più il consiglio dei ministri, come avevo preannunciato, ha stabilito che la legge Brunetta avrà per l'Abruzzo come riferimento il 2010 e non il 2009. L'effetto combinato di questi due provvedimenti, ha da un lato l'effetto di garantire i Lea, e dall'altro quello, non trascurabile, che decine e decine tra medici e operatori sanitari che da anni vivono in una situazione di precarietà e che non avevano avuto possibilità di sistemarsi, troveranno una soluzione. Stiamo parlando di 550 persone. E' un risultato al di fuori di ogni aspettativa. In pratica abbiamo messo riparo al blocco del turnover che nel passato ha penalizzato la Regione a causa della cattiva gestione della sanità».

Secondo il governatore, la giornata di ieri dimostra due cose: «La prima che la Regione lavora costantemente con il governo nazionale per il bene della nostra comunità. La seconda che gli interlocutori di Roma continuano a mostrarsi attenti e sensibili verso i nostri problemi». Resta aperta la partita del riparto del fondo sanitario 2011, sul quale le Regioni devono ancora trovare l'accordo e che sarà determinante per raggiungere l'obiettivo del pareggio.

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